In un tipico clima inglese, Carlos Sainz chiude in prima posizione questa prima giornata di prove libere del GP di Inghilterra di F1. A seguire i piloti di casa Lewis Hamilton e Lando Norris. La prima Red Bull è quarta, con Verstappen, in una giornata dove la squadra sembra essersi nascosta. Partiamo quindi con le consuete analisi e andiamo ad approfondire la classifica composta dai tempi reali. Qui gli unici che avrebbero potuto migliorarsi sono le due Ferrari.
Per la Rossa uno dei target nella ricerca del setup ottimale è riuscire a non soffrire del fenomeno del porpoising in alcune zone cruciali dell’impianto inglese, tra cui Maggotts e Becketts. Questa è l’area in cui conta maggiormente il contributo del carico verticale. Tuttavia è anche la zona in cui la vettura entra maggiormente in rollio. Si potrebbe quindi avere un abbassamento del fondo tale da generare pompaggio aerodinamico.
Oltre a limitare molto il grip, ciò renderebbe la macchina imprevedibile togliendo fiducia ai piloti. La soluzione è andare ad irrigidire molto la monoposto nelle componenti che devono resistere al rollio. Bisogna però trovare il giusto bilanciamento tra rigidezza anteriore e posteriore. Infatti è importante non perdere la precisione dell’avantreno, punto di forza della F1-75.
Per le prime libere entrambi i piloti hanno adoperato la nuova specifica di ala posteriore a basso carico. Non abbiamo visto la soluzione ‘classica’ con un main plain più pronunciato. In casa Maranello sono costretti ad usare un pacchetto meno carico su una pista dove è centrale il tema dell’efficienza aerodinamica. Per recuperare in velocità di punta devono sacrificare qualcosa nelle curve in appoggio, dove la vettura dovrebbe di base adattarsi meglio. Per l’inizio delle FP2, sull’auto di Leclerc è comparsa la vernice sull’ala posteriore al fine di verificare che anche in queste condizioni il nuovo elemento lavorasse a dovere.
Un elemento molto positivo di questa prima giornata è la facilità con cui la F1-75 si sta adattando ad un tracciato sulla carta considerato ostico. Ciò è anche un segno del fatto che la vettura del Cavallino riesca ad attivare a dovere le mescole, mantenendole facilmente nella corretta finestra. Tra le media e la soft c’è poi una bella differenza. Più che in termini cronometrici, si riscontra nell’handling. Il bilanciamento sulla gomma rossa cambia molto, tanto che le squadre hanno dovuto variare l’incidenza delle ali per riottenere il comportamento voluto dalla vettura.
Per quanto riguarda la Red Bull, pare abbiano faticato maggiormente a causa anche alcuni problemi sulla vettura di Verstappen. Prima dei rumori di natura indecifrata, poi alcuni problemi con il fondo che dev’essersi rovinato durante alcune escursioni. Una Red Bull in generale molto conservativa in termini di utilizzo delle power unit: molto bassi di potenza in queste libere gli anglo-austriaci. Detto questo, è risultata un po’ nascosta la performance della RB18 le cui caratteristiche dovrebbero esaltarsi tra le pieghe di Silverstone.
In Mercedes sono tornati ad avere i problemi originari, ovvero il bouncing. Tra l’altro su questo tracciato non dovrebbe verificarsi eccessivamente il fenomeno. Tuttavia, sulla W13, il pompaggio arriva proprio nelle curve ad alta velocità, dando molto fastidio ai piloti. Specialmente a Lewis Hamilton. Entrambi gli alfieri si sono lamentati di una carenza di bilanciamento nei tratti veloci.
F1. Gp Inghilterra: confronti microsettori Ferrari/Red Bull
Osserviamo ora i microsettori che mettono in luce le differenze sul giro secco tra le due vetture che si stanno contendendo il mondiale, ovvero Ferrari e Red Bull.
I tre settori di per sé si assomigliano in molti aspetti. Nel primo, tuttavia, la Ferrari sembra fare la differenza in uscita di curva quattro. Ancora una volta la miglior trazione pare essere un’arma molto forte a favore di F1-75. Il vantaggio si prolunga per tutto il rettilineo successivo.
In frenata di curva 6 la RB18 recupera qualcosa, ma già al tornantino successivo la F1-75 torna a farsi valere. La Red Bull va meglio nel tratto che va da Copse alla Stowe, dove la potenza e l’efficienza aerodinamica fanno da padrone. Tuttavia il vantaggio non si concretizza in quanto, dati alla mano, l’olandese accusa comunque un lieve ritardo.
Il tratto fino al traguardo torna ad essere territorio della Ferrari. La vettura italiana, nel complesso, sembra già aver un buon bilanciamento. Detto questo, dobbiamo comunque aspettarci una RB18 molto forte nella giornata di domani, soprattutto nel momento in cui andranno su di potenza. In queste circostanze non stanno ancora sfruttando a pieno l’efficienza aerodinamica della monoposto. Ricordando che la velocità sul dritto che riescono a sviluppare fa paura in vista della gara.
Più in generale, dando uno sguardo alla classifica dei primi sei, possiamo dire che Hamilton concentra il suo distacco nel T1, in cui perde ben 2 decimi e mezzo. Norris è più costante, ma va a perdere quasi 2 decimi nel T2. Sia Verstappen che Leclerc devono mettere a posto il loro giro. Entrambi riescono ad essere al livello di Sainz solo nel settore centrale.
Passando infine alle simulazioni high-fuel, queste sono state molto interessanti. Il degrado gomma su questo tracciato è un tema centrale e il suo contenimento sarà una delle chiavi per la vittoria. Ci sono infatti vari punti di sorpasso che rendono fondamentale il passo gara in pista. Diversi team hanno provato mescole diverse per capirne al meglio il comportamento di ognuna. Con queste alte velocità, la struttura di ogni singola gomma è importante da capire, al pari del comportamento termico. Inoltre bisogna comprendere dove e come preservare le mescole sulla lunga distanza.
Ci sono più curve che mettono a dura prova le coperture, come ad esempio la Stowe, che si percorre in appoggio per alcuni secondi. Abbiamo sentito gli ingegneri di pista ricordare ai piloti di curare le proprie mescole durante l’out-lap, in modo da non spingerle e troppo e portarle fino al limite. Detto ciò, andiamo a vedere qualche numero.
Ferrari ha provato sia la Soft che la Medium con entrambi i piloti. Leclerc con la Media ha mantenuto un passo del 33.7, in linea con il passo di Hamilton, sulla medesima gomma. Lo spagnolo della Ferrari ha girato ugualmente sul 33.7, ma sulla Soft. Il pilota di Madrid è stato sui tempi di Verstappen, il quale ha girato un decimo più lento. Nel complesso un gruppo molto compatto sulla lunga distanza, almeno questo è ciò che emerge dai dati.
F1. Autore : Niccoló Arnerich – @niccoloarneric
Foto: Scuderia Ferrari F1, Marco Santini