Perdere. Una parola che in F1 fa sempre molto male. Soprattutto quando a livello teorico, per vincere, non manca davvero nulla. Questa la condizione di Leclerc, pilota dotato di un talento smisurato che non riesce ad imporsi con la Ferrari. Tanti, anzi troppi gli errori commessi dallo storico tra italiano. Scenario che ha seriamente pregiudicato la classifica del monegasco.
Ciononostante il ragazzo non molla. Continua a crederci. Lo fa spinto dalla convinzione dei propri mezzi. Accetta un trattamento spesso incorretto nei suoi confronti. Persevera vero l’unico vero obbiettivo che nutre con insistenza da quando è nato: laurearsi campione del mondo di F1 con su lo stessa del Cavallino Rampante.
Messa da parte l’ennesima delusione, ingoiata a malincuore durante il Gran Premio di Inghilterra, il ferrarista è pronto a tornare in pista. La consapevolezza che malgrado il contesto non sia favorevole le possibilità di rimonta esistano, spinge l’ex Alfa Romeo a produrre l’ennesimo fine settimana ad alto livello. La speranza è quella di poter racimolare il giusto risultato in base al rendimento.
Durante le consuete interviste del giovedì il monegasco non poteva non parlare di quanto accaduto domenica scorsa. Vicende che tengono tutt’ora banco e infuocano il clima in casa Ferrari: “Dopo la gara di Silverstone Binotto era incazzato con me perché ero troppo deluso“.
“Ha provato semplicemente a risollevarmi il morale – ha spiegato l’ex Sauber – Questo è il motivo per cui mi ha puntato il dito addosso. Credo che fosse frustrato dal fatto di vedermi sconsolato dopo una grande gara. E’ stata una reazione comprensibile, lui ha capito la mia delusione per essere finito quarto in un GP in cui ero al comando“.
Chiaramente il leitmotiv della stagione rossa è chi dei due driver deve combattere fattivamente per il titolo. Leclerc è stato chiaramente diplomatico quando è stato stuzzicato sul tema: “Il team deve decidere tra me e Carlos? Non è una scelta che posso fare io; chiedetelo a Mattia“.
In chiusura del suo intervento Charles è ritornato sulla strategia adoperata dal muretto box in quel di Silverstone: “Ci sono cose che avremmo certamente potuto fare meglio. Eravamo primi e secondi ma siamo arrivati primo e quarto. Sappiamo dove abbiamo commesso errori e spero che possiamo crescere partendo dalla comprensione di questi. Una volta che la Safety Car è uscita dovevamo prendere una decisione. Non eravamo pronti. Per questo, come squadra, abbiamo già cambiato alcune cose nel modo di comunicare in gara per farci trovare più pronti“.
Parole, queste ultime, che tendono a smentire quelle espresse da Binotto nei giorni successivi alla gara inglese. Il manager della scuderia del Cavallino Rampante aveva parlato di strategia efficace ed obbligata dagli eventi. I dati GPS avevano già confutato questa tesi. Leclerc, senza assolutamente polemizzare, ha fotografato i fatti per quelli che sono. In Austria bisogna ripartire, non alimentare conflitti interni.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Foto: Scuderia Ferrari F1
