Altro che spartiacque come previsto, il gran premio di Silverstone è stato un vero e proprio show a tutto tondo, di quelli che forse così “completi” non se ne vedevano da un po’ in F1. Tralasciando il terrificante momento dell’incidente che ha visto protagonista principalmente Guanyu Zhou (come anche Alexander Albon), è stata una gara davvero ricca di episodi di ogni sorta.
Proprio Silverstone, con un tracciato così tecnico ed estremamente sui generis, chi avrebbe mai detto che invece avrebbe potuto tramutarsi in una tale vetrina?! Difatti la bellezza di questo sport è forse proprio la sua imprevedibilità, in cui tutto può cambiare anche quando si pensa che la linea guida del mondiale si sia oramai assestata su un certo standard.
A tal proposito, proprio ad inizio stagione con l’impostazione del rinnovato regolamento, si reputava anche piuttosto ovvio che le nuove normative avrebbero potuto avere un impatto quasi rivoluzionario sull’andamento delle competizioni. Ma ad oggi possiamo dire sia realmente andata così? Non esattamente.
F1. La stagione 2022 prima e dopo Silverstone
La frattura che l’appuntamento britannico ha creato a confronto con quanto visto nella prima parte della stagione, è piuttosto evidente: il contesto a cui siamo stati abituati sinora prevedeva all’incirca sempre i medesimi scenari, dunque nulla di inaspettato o che non fosse già stato riproposto anche a confronto con le pregresse stagioni.
Ed in effetti analizzando il tutto, su un piano tecnico non è che ci sia stato chissà quale sovvertimento degli equilibri (ma anzi): fino a prova contraria, le monoposto hanno ancora bisogno del DRS per potersi superare a vicenda, in determinati frangenti sono sempre molto sensibili alle reciproche scie, e l’aerodinamica superiore gioca tuttora un ruolo indispensabile.
Ed anche su un piano sportivo non si annovera chissà quale trasformazione: bene o male, ci sono sempre due team a contendersi la vittoria, come di consueto. Possono cambiare i protagonisti (come in precedenza Red Bull vs Mercedes, tramutatosi in RedBull vs Ferrari) ma i ruoli permangono sostanzialmente invariati.
Possiamo affermare quindi che quel regolamento tanto controverso, principalmente redatto da Liberty Media e poi successivamente parecchio dibattuto con la FIA, non ha sortito quel “potente” effetto auspicato.
La sezione tecnica tra l’altro è stata stilata da un apposito reparto a Londra sotto la direzione dell’ingegnere motorista inglese Pat Symonds, ossia un uomo Liberty Media e non FIA, che difatti faceva capo direttamente a Ross Brawn. Si può dire quindi che tali normative siano state curate da chi in effetti aveva meno strumenti concreti o dati alla mano.
Un po’ come se, per dirla in soldoni, si volesse far regolamentare qualcosa da qualcuno che le mani in pasta non può avercele in maniera tangibile suo malgrado.
F1. Più forze in bagarre incrementano lo show
Nonostante ciò però, con Silverstone abbiamo assistito ugualmente ad un punto di svolta in termini di prestazioni da parte delle vetture: un esempio banale può essere il discorso “vicinanza” vista tra le monoposto, in zone in cui tendenzialmente le vetture non riescono (come la Becketts).
Il punto è che forse allora abbinare il regolamento agli aggiornamenti che progressivamente i team presentano, fa sì che le performance possano compattarsi tra di loro, dando vita ad una F1 con diverse forze possibili in pista.
Proprio come ci ha dimostrato l’appuntamento britannico, in cui abbiamo assistito ad una W13 molto veloce con Lewis Hamilton sul gradino più basso del podio (aggiudicandosi anche il punto addizionale per il suo tempone al giro di 1.30.510), un Mick Schumacher in ottava posizione (che per poco non chiudeva un sorpasso persino sull’attuale campione del mondo in carica Max Verstappen), oppure un Sergio Perez autore di una formidabile rimonta.
Specialmente quest’ultimo, ha dichiarato che quello di Silverstone è stato un appuntamento adibito a valido test per questa nuova generazione di monoposto, anche perché la possibilità di poter sempre recuperare riuscendo ad essere spesso così vicini gli uni agli altri, gli ha ricordato le competizioni sui kart (tra l’altro, parere condiviso anche da Sir Lewis).
Possiamo dunque dirci soddisfatti di questo regolamento?! Moderatamente, cautamente, parzialmente, probabilmente sì. Ma le polemiche (come già visto) non mancheranno, per cui staremo a vedere.
F1 Autore: Silvia Napoletano – @silviafunoat
Foto: F1, Liberty Media, FIA