mercoledì, Dicembre 18, 2024

Gp Austria 2022/Analisi on board Fp2: Ferrari solida sul passo gara

È una F1 un po’ particolare questa settimana. Sì perché il format del weekend prevede la tanto chiacchierata Sprint Race. La mini gara da 100Km prenderà corpo oggi alle 16.30. Nel mentre, la seconda sessione di prove libere darà modo alle varie scuderie di affinare il setup e presentarsi al meglio alla sfida.

Nella giornata di ieri Ferrari non è stata capace di esprimere la massima performance. Malgrado il bilanciamento delle monoposto fosse senz’altro buono, è mancato qualcosa per accaparrarsi la pole. Trazione, staccate e grande deportanza le virtù sciorinate dalla F1-75.

L’unica mancanza, che di fatto ha inciso sui riscontri cronometrici, riguarda il “solito” deficit sulle velocità di punta. Fattore incisivo che ha permesso alla RB18 di Max Verstappen di conquistare la partenza dal palo. Abbiamo analizzato a fondo i risultati attraverso uno scritto fruibile a questo link, dove si spiega nel dettaglio le diverse performance sciorinate durante la qualifica.

F1
micro settori giro push: Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) – Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) – George Russell (Mercedes AMG F1 Team)

Attraverso la grafica relativa ai micro settori, la visione d’insieme ci fornisce i dati per comprendere al meglio la situazione. Il basso drag del bolide austriaco ha generato un alto rendimento nei tre allunghi principale del tracciato. Benché la rossa di Leclerc abbia recuperato terreno in frenata, oltre che nei tratti misti, il risultato premia la vettura numero 1.

Come detto l’ultima sessione che anticipa la Sprint Race sarà molto importante. Trovare lo spunto per garantire un boost prestazionale e, al contempo, una messa a punto ideale attraverso i long run realizzati con carico di benzina a bordo, occuperà tecnici ed ingegneri a partire dalle 12.30.


F1. Gp Austria 2022/: live Ferrari Fp2

I ferraristi sono a bordo delle proprie vetture. La sessione prende corpo ed entrambi calcano l’asfalto di Spielberg. Il programma di lavoro, dopo l’installation lap, inizia con una pit start practice sulla piazzola dei box. Si testa una particolare mappatura della frizione, per cercare di sfruttare al meglio lo start. Gli pneumatici adoperati sono le Pirelli a banda gialla.

Secondo le comunicazioni radio, pare che si svolgerà da subito un lavoro in high fuel per testare la bontà della messa a punto. Dalle primissime curve si notano due F1-75 bilanciate. Il sottosterzo leggero visto durante la giornata di ieri, sopratutto affrontando i banking delle violente staccate, sembra scomparso. Ascoltando il propulsore italiano, la configurazione utilizzata al momento sembra piuttosto blanda, sia sull’endotermico che sulla parte ibrida.

Dopo tre tornate alle spalle, si inizia ad intravedere una leggerissima difficoltà in uscita dalle staccate. Fattore che sta impegnando i piloti nella gestione del carico al posteriore. Ciò nonostante i feedback restano buoni. Charles si è trovato nel traffico della Red Bull di Perez, ma il messicano è stato superato senza troppi problemi. Mentre Sainz gode di una buona track position, Leclerc è invischiato in un trenino che di fatto non gli sta permettendo di proporre la massima competitività dell’auto.

Malgrado il ritmo del monegasco sia senz’altro migliore delle vetture che segue, la velocità di punta non eccezionale sta pesando non poco sul rendimento. Tale elemento fa pensare che durante la Sprint Race, un eventuale attacco alla monoposto di Verstappen sarà un’impresa assai ardua.

Carlos sceglie un’incidenza diversa all’anteriore. Lo spagnolo, con su 9 giri alle spalle, preferisce un carico prodotto differente per bilanciare ulteriormente la vettura. Pertanto effettua un passaggio in pit lane prima di tornare prontamente in pista. Al contrario, il suo compagno di squadra prosegue con il medesimo assetto.

Benché le tornate accumulate inizino ad essere tante, non si notano particolari segni di degrado sui compound. Sainz inizia a soffrire di micro bloccaggi all’anteriore nel T1. Spostare il brake balance di qualche punto al retrotreno sembra aver risolto il problema. Al diciannovesimo giro Charles arriva lungo in frenata ed è costretto ad alzare il piede uscendo fuori traiettoria in curva 1.

Considerando i riscontri cronometrici a parità di mescola, l’iberico è risuscito a produrre una prestazione superiore. Va detto però, a parziale giustificazione, che il monegasco ha patito parecchio traffico sin dalle prime tornate e non ha potuto spremere a dovere la sua F1-75. Il primo run va in archivio per i ferrasti. Ventidue giri che hanno fotografato perfettamente la situazione. Due monoposto pressoché “pulite” nell’handling.

Dopo una brevissima pausa, Charles rimette il muso sull’asfalto. Questa volta monta pneumatici Soft. Un minuto più tardi lo segue il madrileño con la medesima configurazione. Come in precedenza, si effettua una prova di partenza davanti al garage, per poi accedere alla modalità push ed iniziare a spingere.

F1
l’iberico Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) in azione durante le Fp2 del Gran Premio d’Austria

Superata la metà della sessione, si nota come in Ferrari abbiano “snobbato” la prestazione sul time attack per garantire una vita utile dello pneumatico superiore. Con le gomme più prestazionali del lotto prosegue la simulazione sul passo gara. Ovviamente, in questo caso, i riscontri cronometrici dei primi giri sono migliori.

L’extra grip fornito dalla calzatura rossa permette una guida più aggressiva soprattuto nel T2, porzione del tracciato dove la vettura modenese sa esprimersi ai massimi livelli. Il balance, in tal senso, pare ne abbia giovato parecchio. Incestante, il lavoro del Cavallino Rampate prosegue senza intoppi. Si passa ora alla mappatura Engine 1 per provare una tornata alla massima potenza sull’endotermico.

Utilizzando il motore a combustione interna in maniera più spinta, Carlos ottiene la miglior prestazione marcando un 1.08.610. Arriva il primo tyre paese up date della simulazione, utile per accedere alla schermata con i dati relativi all’amministrazione delle mescole. Marcos chiede un cool down, prima di effettuare un altro tentativo sulla massima potenza. Stessa strategia adottata dall’iberico. Saggiare la bontà della vettura con su parecchie tornate alle spalle, pare una tattica per capire l’evoluzione delle gomme nell’arco dello stint.

Arriva un ulteriore flap adjust per Sainz: “point 3 up“. Per Charles, invece, il carico prodotto all’anteriore è in linea con quello espresso al retrotreno. Nel mentre il ferrarista al volante della numero 16 chiede info sul passo di Verstappen con la mescola gialla, autore di uno stint che ha prodotto una media sul 1.09.9. Marcos, inoltre, propone al monegasco di usare una marcia in meno in curva 7 per avere un atteggiamento più aggressivo.

Il secondo stint termina. Gli alfieri della rossa tonano ai box. Nessun feedback particolare sull ritmo. La tranquillità sembra regnare incontrastata e la diversificazione sui compound in Ferrari nelle due sgambate ha dato la possibilità effettuare una grande raccolta dati. Per gli ultimissimi minuti, come anticipato in radio, si realizzerà l’ultima uscita in pista per testare l’overboost, la partenza da fermo e le consuete procedure di installazione.

Scrub Soft e nuovamente sull’asfalto di Spielberg. Mode formation per Carlos, mode push per Leclerc. Start practice per entrambi, a sinistra Sainz, destra per il suo teammate: due burnout, bite point, two solide red. Scatto indeciso per lo spagnolo, decisamente più effettivo per Charles.

La congettura finale può essere riassunta tramite un sostantivo femminile: solidità. Tuttavia, al netto di mappature e carichi di benzina sconosciuti, Red Bull, almeno sulla carta, è parsa leggermente più rapida. Considerando il basso degrado, resta da capire se Ferrari, con almeno uno dei due piloti, tenterà “l’azzardo” montando la Soft per godere di un plus prestazionale durante le prime tornate. Tra poche ore scopriremo la verità…


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Foto: Scuderia Ferrari

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