Il Gran Premio di Francia 2022 ha rappresentato per Mercedes AMG F1 il momento più alto di una stagione nella quale invece i bassi l’hanno fatta da padrone. Non inganni la classifica che vede la compagine di Brackley a soli 44 punti dalla Ferrari che sta dimostrando di avere il miglior mezzo tecnico del lotto. Anche se non riesce a capitalizzare un vantaggio piuttosto conclamato a causa di errori strategici, affidabilità a intermittenza e piloti che non sono esenti da topiche.
Nella gara di domenica scorsa le Frecce d’Argento hanno agguantato un doppio, inatteso, podio: secondo posto per Lewis Hamilton e terzo per George Russell che ha chiuso l’ennesima gara solida di un mondiale nel quale non è mai andato oltre la quinta posizione, ad esclusione di Silverstone dove è stato coinvolto nello spettacolare incidente iniziale. La Mercedes W13 sembra essere una vettura che lentamente sta limando il distacco dalla vetta. Ma non in maniera così importante da far pensare che nelle dieci gare che mancano da qui alla fine del campionato possa chiuderlo.
Silverstone aveva rappresentato una speranza per gli “uomini in grigio”. E aveva lasciato la sensazione che si potesse in qualche modo arrivare alla vittoria su una pista che presentasse analoghe prerogative. Quel nastro era proprio il Paul Ricard. Ma le cose non sono andate così: in qualifica i distacchi sono stati elevati, mentre in gara – e questa è una costante del 2022 – si sono ridotti. Ma non in misura tale da permettere, soprattutto ad Hamilton, di stare davanti a Leclerc e Verstappen che, una volta che il monegasco è andato a muro, ha potuto gestire abbassa in scioltezza la gara.
F1. Il dilemma Mercedes: confermare o no il progetto a zero sidepod?
Chiaramente il fatto che sia Hamilton che Russell abbiano battuto in maniera piuttosto convincente la seconda Red Bull, quella di Perez, è un elemento che fa sorridere gli uomini di Brackley che oggi si trovano in una fase valutativa del progetto a zero sidepod. Si prova a capire cosa ne sarà di questa filosofia l’anno venturo: si insisterà su questa strada molto particolare ed assolutamente deviante rispetto alle concezioni postulate dalle altre squadre, oppure si andrà su un sentiero più conosciuto copiando quelle che sono le caratteristiche concettuali di vetture quali Red Bull RB18 o Ferrari F1-75 che stanno generando prestazioni più convincenti?
Recentemente il trackside engineer della Stella a Tre Punte, Andrew Shovlin, ha detto che non è automatica la correlazione tra il cambio di design dei sidepod e lo sviluppo di prestazioni convincenti. Quindi, indirettamente, ha confermato che la filosofia che stiamo vedendo in azione quest’anno non sarà obbligatoriamente smentita nel 2023. Il team campione del mondo in carica avrà la possibilità di utilizzare più ore in galleria del vento e più gettoni CFD; una condizione particolare che li mette in una posizione di vantaggio rispetto a Red Bull e Ferrari che vedranno limitarsi il numero di ore disponibili.
Mercedes, prima di arrivare a definire questa filosofia costruttiva, ha provato anche strade più tradizionali. Una conferma giunge dal modello la W13 che abbiamo visto in Spagna, nella prima tornata di test invernali, e che sembrava molto più convenzionale. In realtà quella macchina rappresentava un momento più vecchio della fase evolutiva della vettura che gira attualmente. Gli ingegneri, mano mano che procedevano nello sviluppo, hanno accantonato la filosofia con pance più generose per andare su un concetto che mostra una grande compattazione degli ingombri.
Nelle intenzioni iniziali si pensava che un layout simile potesse generare pochissimo drag ma i fatti hanno detto che non è proprio così. Ciò che le analisi computazionali mostravano non si è poi realizzato in pista, probabilmente per una massiccia esposizione delle ruote posteriori che hanno fatto da freno aerodinamico.
Shovlin ha riferito che in questo momento ci sono diverse idee in cantiere, ma che in Mercedes non hanno intenzione di copiare semplicemente ciò che hanno fatto le altre squadre. Si stanno esaminando le varie combinazioni di concept, a conferma del fatto che una linea non è stata già tracciata. È un processo graduale e una cosa è certa: nell’anno in corso AMG continuerà a sviluppare la sua auto. E lo farà senza cambiare lo schema dei sidepod che vediamo ora.
A tal riguardo è interessante ciò di cui ha parlato James Volvles. Il tecnico sostiene che la Mercedes abbia accumulato, a causa del tempo impiegato a risolvere il pompaggio aerodinamico, circa 6 mesi di ritardo su Ferrari e Red Bull. La missione (impossibile?) è di recuperare questo deficit entro il GP di Monza, terzo appuntamento dopo la pausa estiva post Budapest. Il programma prevedrà affinamenti meccanici (soprattutto sul fronte sospensioni) e una sensibile riduzione del peso.
F1. La Mercedes del 2023 potrebbe essere un ibrido filosofico
Questo è un indizio in vista del 2023. E’ evidente che il team campione del mondo stia ancora ottimizzando il modello attuale. L’allocazione molto particolare dei radiatori forse non verrà abbandonata anche se i sidepod dovessero diventare più generosi. La W14 potrebbe essere un “ibrido”, una via di mezzo tra quello che abbiamo visto quest’anno è quello che ha funzionato su altre vetture. Qualcosa è necessario rivedere e lo ha ammesso lo stesso Wolff quando ha detto che molte cose non sono andate bene sul modello 2022. Quindi è verosimile immaginare che ci possa essere uno “switch concettuale” quanto meno parziale.
Mercedes non è un team testardo. Se verificherà che il design a sidepod ridotti è totalmente infruttuoso non esiterà ad abbandonarlo. E questo sarà chiaro dopo che, come sostenuto da Vowles, la W13 recupererà il ritardo temporale sulle due vetture apripista. Sempre che sia possibile. Con 10 gare davanti e un terzo posto solidamente in cassaforte, Mercedes può permettersi di lavorare già in chiave 2023. Cosa che Ferrari e Red Bull non potranno fare visto che sono e saranno alle prese con una sfida sportiva – e di conseguenza tecnica – molto intensa.
Mercedes, oggi, è come se vivesse la stessa condizione che ha vissuto il Cavallino Rampante l’anno scorso: è terza e abbastanza sicura di chiudere in tale posizione. Il vantaggio sulla quarta, a differenza del 2022, è ampissimo. Quindi può permettersi di distrarsi, se lo volesse, in questo campionato. Anche se va detto, a completezza di informazione, che vincere una gara è un obiettivo molto pressante a Brackley. Quindi, con ogni probabilità, si lavorerà su questo doppio binario anche se la maggior parte delle forze sarà spesa sulla stagione che verrà.
In chiusura, è difficile capire cosa abbia frenato il progetto W13. Sicuramente i problemi di correlazione dati tra pista e analisi computazionali sono stati una palla al piede. Ora potrebbe invece essere giunto il tempo della piena consapevolezza di cosa non è andato a buon fine. E’ evidente che questo ostacolo sia stato superato e la soluzione del rebus porpoinsg lo dice. Da qua si ripartirà perché Mercedes, nel 2023, punta concretamente a ritornare in alto per vincere il titolo piloti e quello costruttori.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG F1, Alessandro Arcari