Dopo il GP di Silverstone in cui la W13 è ritornata a splendere, il weekend austriaco della Mercedes AMG F1 era iniziato sotto una buona stella con una Fp1 che aveva lasciato ben sperare. Anche le qualifiche stavano filando lisce fino all’arrivo della Q3 quando entrambi i piloti sono incappati in incidenti diversi nella dinamica ma accomunati, probabilmente, dalla stessa causa: una vettura che ha modificato il suo comportamento dinamico nel momento in cui ha cominciato a girare ad altezze più basse.
La gara sprint, nella quale recuperare posizioni è difficile, è stata quindi condizionata da un venerdì sottotono. Russell, che ha dovuto correre con un’ala non adatta al layout di Spielberg, ha pensato a contenere i danni ribadendo la quarta piazza; Hamilton, invischiato in un contatto iniziale con Pierre Gasly, era scivolato in undicesima posizione per poi recuperare fino all’ottava piazzola dopo un bel duello con Mick Schumacher assoluto protagonista del weekend asburgico.
I due britannici sono quindi scattati in P4 e P8 nella canonica gara domenicale. La prima parte di GP del giovane inglese è stata caratterizzata dal contatto con Sergio Perez. Qualche danno aerodinamico e la penalità di cinque secondi lo hanno ricacciato nella zona bassa della classifica dopo un pit stop molto anticipato. George non s’è perso d’animo, ha ricostruito certosinamente la sua gara con un passo solidissimo tanto da agguantare un ottimo quarto posto finale. Quando arriva a traguardo l’ex Williams non sa giungere mai al di sotto della quinta piazza: regolarista.
Sorride ancor di più Lewis Hamilton che, all’avvio, anche a causa di gomme che faticavano ad entrare in temperatura, ha dovuto subire il soprasso di Mick Schumacher. Quando il compound è entrato nella corretta finestra d’esercizio è iniziata la rimonta del sette volte iridato che si è bevuto in un giro le due Haas per poi sbarazzarsi rapidamente della pratica Ocon. Da quel momento è stata una gara di gestione delle gomme approfittando dei problemi di Carlos Sainz che hanno regalato al pilota di Stevenage il secondo podio consecutivo, il terzo in stagione. Il massimo ottenibile su una pista che non si è dimostrata essere amica come lo era invece stata Silverstone.
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“Per prima cosa voglio salutare un pubblico davvero incredibile – ha così esordito Hamilton nelle interviste ai piedi del podio – Sinceramente non mi aspettavo di andare così bene, dopotutto anche ieri nella Sprint Race ho fatto molta fatica. Come del resto per tutto il corso del weekend. Nonostante le difficoltà abbiamo centrato un terzo e quarto posto a livello di scuderia, per cui tanti punti. Bene così, ma dobbiamo guardare avanti“.
“Devo ringraziare il team per l’incredibile lavoro fatto nei giorni scorsi. Hanno ricostruito la mia vettura dopo le qualifiche e ieri mattina me ne hanno messa in mano una nuova di zecca. Dobbiamo continuare a lavorare, a migliorare e rimanere sempre sul pezzo”.
“Il team ha dovuto lavorare tantissimo tra venerdì e sabato. Sono stati veloci e precisi facendo un’opera fantastica. La rimonta è stata un gran risultato. Non siamo veloci come quelli davanti, dobbiamo continuare a migliorare. Nella scorsa gara avevamo il passo degli altri, ma da pista in pista cambiano le cose. Non avrei potuto lottare con Ferrari e Red Bull. Dobbiamo recuperare altri tre quattro decimi per competere con loro“.
George Russell non ha celato la delusione per un possibile podio sfumato nelle fasi inziali: “Ho iniziato in quarta piazza e lì ho terminato la gara. Sono un po’ deluso da come tutto si è svolto. Al primo giro Checo si è tuffato dall’esterno alla curva quattro. Avevo Sainz davanti e dovevo salire sull’apice del cordolo. Per me è stato un incidente di gara. Ma dopo abbiamo ottimizzato bene la gara. Guardo gli aspetti positivi: abbiamo fatto un pit stop di 20 secondi all’inizio e abbiamo terminato in circa 15 secondi dietro il podio. Sono tornato in P4 e abbiamo massimizzato i risultati come squadra. Adesso dobbiamo abbassare la testa e continuare a spingere“.
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Il team principal viennese si è presentato ai microfono di Sky Sport facendo un bagno di realismo e di pragmatismo affermando che il risultato odierno sovrastima le prestazioni di una vettura che non si è mai adattata troppo bene alle colline di Spielberg.
“Abbiamo cominciato male la stagione. Sappiamo che non è possibile vincere il campionato. L’importante è lavorare anche per l’anno prossimo. Sapevamo che Silverstone era buona per noi. Il Red Bull Ring è un circuito che non piace alla nostra macchina. Ecco perché il risultato non è male. Ci mancano due o tre decimi per essere lì. Francia è una pista liscia, ha curve veloci e piace alla nostra macchina. E’ come Silverstone. Speriamo di essere nella mischia con Ferrari e Red Bull. Cosa succede con il pattino? Alcune squadre ce l’hanno più flessibile. Questa cosa dovrebbe terminare a Spa“.
Archiviato questo back-to-back gli uomini della Mercedes tornano a Brackley con altri buoni punti in carniere e con ulteriori dati da analizzare in quel lento processo di crescita che dovrà portare alla piena chiusura del gap prestazionale con la vetta probabilmente nell’anno venturo. La W13 è una sorta di vettura laboratorio che ha il compito di provare a cogliere ogni buona occasione. E il Paul Ricard potrebbe essere il teatro per un’impresa importante.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG F1 Team