Dopo un mese di astinenza da pole position, Charles Leclerc torna a dominare una qualifica. E lo fa mettendosi dietro entrambe le Red Bull che escono deluse dal sabato, soprattutto dopo aver lavorato tutta la notte per riuscire a centrare l’assetto migliore sul il giro secco. Come avevamo osservato già nella giornata di venerdì, non è difficile portare le F1 al limite in ogni settore e metter assieme il proprio giro migliore. Verstappen è andato vicinissimo al suo tempo ideale, ma pur centrandolo non sarebbe riuscito ad avvicinarsi a Charles Leclerc.
Nella notte tra venerdì e sabato in casa Red Bull hanno portato avanti un grande lavoro al simulatore. Alla conclusione delle seconde libere la vettura era eccessivamente sovrasterzante, penalizzando così i cambi di direzione e, in generale, i tratti maggiormente guidati. Sembrava quasi che la RB18 avesse fatto un passo indietro rispetto a quanto visto negli ultimi appuntamenti iridati.
Come spiegato nelle ultime settimane, a Milton Keynes è stato fatto un lungo lavoro per riuscire a spostare il centro di pressione aerodinamico maggiormente verso l’asse anteriore. Per fare ciò hanno introdotto un angolo di rake più spinto, fattore che complica la ricerca dell’assetto durante il weekend. Anche questo può avere inciso nella giornata di ieri. Ipotizziamo ciò in quanto non abbiamo rilevato grossi cambiamenti nel pacchetto aerodinamico.
Le modifiche effettuate devono aver influenzato anche l’assetto sospensivo, in particolare la barra anti-rollio anteriore. Detto ciò, i cambiamenti sono stati effettive e hanno dato buoni riscontri sul cronometro. La squadra era fiduciosa di poter esser competitiva sul tracciato francese. Osservando gli on board si nota una RB18 molto più composta, specialmente nei cambi di direzione.
Al termine delle terze ed ultime libere la sensazione era addirittura quella di una Red Bull che avesse scavalcato Ferrari sul giro secco. Tuttavia, osservando i micro-settori e la telemetria, il quadro era piuttosto simile alla giornata di venerdì, se non per alcuni specifici tratti della pista. Per tale motivo era difficile pensare che la situazione si fosse stravolta. Dal canto suo Ferrari ha mantenuto la supremazia nelle curve più lente e nel misto, anche se la differenza di prestazione tra le due monoposto era diminuita. Ciò ha fatto sì che i punti di forza delle due auto, posti su una immaginaria bilancia, potessero favorire la compagine austrica.
F1. Gp Francia 2022: ecco come Leclerc ha ottenuto la pole position
Andiamo ora ad analizzare il giro che ha portato Leclerc a conquistare la prima posizione in griglia. In linea con quanto visto durante il fine settimana, la RB18 conferma di dominare nei tratti veloci.
La vettura del Cavallino Rampante fa invece la differenza nei tratti più lenti e tecnici, dove si passa molto tempo. Piccole differenze di comportamento nelle curve lente possono produrre grandi distacchi alla conclusione del giro.
Osservando nello specifico la telemetria, notiamo che le prime due chicane dopo la linea di partenza sono un feudo Ferrari. Nei cambi di direzione la F1-75 conferma di avere ancora un certo vantaggio. In ogni singola curva il pilota di Monaco riesce a portare maggiore velocità a centro piega.
Dall’altro canto, negli allunghi del primo settore, è la Red Bull a farsi valere, riuscendo a generare un certo delta velocistico nei confronti della rossa di Maranello. La telemetria qui sotto è eloquente in questo senso:
L’ultimo settore è molto interessante. Qui Charles ha saputo costruire il suo vantaggio maggiore. La RB18 a centro curva si è comportata peggio di ieri, segno che forse hanno richiesto troppo ai compound anteriori, uscendo dal range di utilizzo.
F1. Gp Francia 2022: gioco di scie efficace per la Ferrari
Il gioco della scia portato avanti dal team di Maranello si è rivelato utile. Osservando i dati telemetrici riguardanti il rettilineo più lungo del tracciato (intervallato dalla chicane lenta) tra le ultime libere e le qualifiche, ricaviamo alcuni dati importanti.
La scia ha avuto un effetto molto ridotto nel primo tratto del rettifilo che porta alla chicane. Tra le ultime libere e la qualifica la telemetria non è cambiata molto in questo tratto. La vera differenza viene a crearsi dalla chicane in poi. Fino alle terze libere, in questa zona, Verstappen aveva un netto vantaggio in termini di velocità di punta. Vantaggio che si è annullato durante il Q3 grazie alla vettura numero 55 che ha fornito un’ottima scia alla vettura gemella. Interessante anche lo schema con cui Ferrari ha pensato di mettere in atto questo gioco di scie. Sainz è rimasto davanti a Leclerc anche per tutta la percorrenza di curva 10, spostandosi sulla destra soltanto tra questa e la piega successiva.
F1. Gp Francia 2022: Pirelli soft con finestra operativa molto limitata
Come accennato in precedenza, la gestione gomme è stato un argomento centrale di questa qualifica. La Soft è una Low Working Range. Caratterizzata, quindi, da una finestra operativa piuttosto bassa. Tale peculiarità la rende molto sensibile alla temperatura. Per il giro out ogni squadra fornisce ai piloti un target termico in modo da cominciare il giro lanciato con le mescole ad un certo livello di temperatura.
Bisogna calcolare molto bene con quale temperatura delle mescole cominciare il giro in quanto esse devono rimanere nella corretta finestra fino al traguardo. In genere, quindi, si parte con una temperatura appena sotto la finestra ideale. Per questo motivo vediamo degli out-lap molto lenti da parte dei piloti così da non stressare eccessivamente i compound.
F1. GP Francia 2022: cosa aspettarci in gara?
Interessante è ora capire cosa ci aspetta in gara. La corsa partirà con qualche grado in più di asfalto, un dato da tenere in considerazione visto l’alto degrado che ci si aspetta. Parliamo di degrado puramente termico, in quanto non sono molto severi i carichi ai quali sono sottoposte le coperture al Paul Ricard. Non a caso, durante le simulazioni high fuel di ieri, le squadre hanno dato moltissime indicazioni dettagliate ai proprio piloti su dove e come curare maggiormente le gomme. Monitorare la finestra di utilizzo è cruciale.
Detto ciò, ci dobbiamo aspettare due stop. L’undercut sarà molto potente visto il degrado. E sarà l’arma più utilizzati dagli strateghi Red Bull se dovessero ancora trovarsi dietro a Leclerc al momento della prima sosta. Ricordiamo infatti che la RB18 è munita di buone velocità di punta e Charles dovrà cercare di difendersi soprattutto nel tratto che va dalla curva 7 alla 8. Il successivo, potenziale, punto di sorpasso, quello dalla 9 alla 10, è più favorevole alla Ferrari in quanto la F1-75 può avvalersi di un’ottima trazione uscendo dalla 9, una curva piuttosto lenta.
La strategia di Red Bull si baserà molto sul doppio attacco che potrebbe mettere in atto. La mancanza di Carlos Sainz tra le prime file rende la vita meno difficile a Perez, che potrà quindi concentrarsi nel mettere pressione a Leclerc nelle fasi del pit stop. Il messicano potrebbe quindi esser lasciato fuori qualche giro in più per avvalersi di eventuali Safety Car in pista. Vedremo quindi se, come in Austria, la Rossa potrà avvalersi di una gestione dei compound più accorta.
Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarneric
Foto: Scuderia Ferrari