F1, Silverstone. Gran Premio di Gran Bretagna
Perché dopo la bandiera rossa iniziale Max Verstappen ha dovuto cedere la prima posizione (guadagnata in pista) a Carlos Sainz? Perché Sebastian Vettel non è stato sanzionato dopo aver tamponato Alexander Albon? E il roll bar di Zhou, completamente disintegrato dopo il pauroso incidente?
Approfondiremo questo e altro nel nuovo appuntamento con “Regoliamoci”!
Partiamo proprio dal via della gara: lo scatto dell’olandese della Red Bull con gomma soft è notevole e si prende subito la leadership della corsa. Tuttavia, nelle retrovie, un drammatico incidente che vede come principali coinvolti Russell, Zhou e Albon, costringe la direzione gara ad esporre la bandiera rossa. I piloti procedono lentamente fino all’ingresso box e si schierano nella fast lane, dietro la safety car, come previsto dall’articolo 57.2 del regolamento sportivo
Fortunatamente non ci sono gravi conseguenze per i piloti e dopo aver rimosso i detriti e sistemato le barriere la gara può ricominciare. Tuttavia, il delegato tecnico FIA Jo Bauer avvisa i team che dovrà essere ripristinato l’ordine di partenza iniziale, ossia il risultato della qualifica.
Nel regolamento, l’articolo a cui si fa riferimento è il 58.14:
La direzione gara ha determinato che non essendo stato completato nemmeno un giro, non era possibile utilizzare la classifica attuale al momento in cui era stata esposta la bandiera rossa. Si è quindi seguita la procedura che si applicherebbe in caso di impossibilità di ripresa della gara, la quale prevede venga utilizzato l’ordine del giro antecedente l’interruzione. In questo caso, l’unico a cui era possibile far riferimento era quello della qualifica del sabato.
Come abbiamo detto, questa volta è andato tutto per il meglio. Ma se non fosse stato possibile riprendere la gara? Avremmo assistito ad un’altra SPA 2021? La risposta è no. Questo perché tutti si sono resi conto che rendere valida una gara farsa non è corretto. E’ stato quindi aggiornato il sistema di punteggio (agli articoli 6.4-6.5), il quale adesso prevede che vengano disputati almeno due giri in regime di bandiera verde per vedersi assegnati dei punti. E in base a quanti ne vengono disputati, il “bottino” per un pilota sarà più o meno elevato.
Proseguiamo, ma restiamo sempre collegati all’incidente avvenuto al via della gara: le immagini hanno mostrato chiaramente come la monoposto di Zhou si sia capovolta sulla pista e non avendo alcuna possibilità di rallentare ha sbattuto violentemente contro le reti di protezione.
Quello che più ha lasciato perplessi, però, sono le fotografie della macchina riposta sul carro attrezzi: la struttura roll principale è andata completamente distrutta! Nel regolamento tecnico è presente un intero articolo dedicato ai test che deve sopportare per poter essere omologata. Evidentemente l’impatto è stato tremendo!
Ancora una volta abbiamo visto quanto l’introduzione dell’halo sia stata di vitale importanza. All’inizio per tutti era considerato solo “un affare” anti estetico, ma la lista di piloti che oggi possono ancora gareggiare grazie a quello si sta allungando e non poco: in F1, Grosjean, Leclerc, Hamilton e Zhou su tutti, per non parlare degli incidenti avvenuti nelle formule minori.
Da ultimo, una considerazione sulla decisione dei commissari di non sanzionare alcun pilota per quanto avvenuto alla partenza. Analizzando le immagini del contatto tra Russell, Gasly e Zhou è estremamente difficile stabilire chi tra i tre piloti abbia la maggior parte di colpa, quindi trovo corretto quanto hanno stabilito.
Meno d’accordo, invece, sulla decisione di non penalizzare Vettel: dal suo on board camera si vede chiaramente che prima di curva 1 frena tardi e tampona Albon, il quale va a sbattere contro il muro e finisce lì la sua gara coinvolgendo anche altri piloti. Avessero assegnato 5 secondi di penalità nessuno si sarebbe scandalizzato…
Per concludere, l’unico incidente vero e proprio analizzato: quello che ha visto coinvolti i due piloti Alpha Tauri e che ha portato a 5 secondi di penalità + 2 punti patente per Tsunoda. E’ una violazione del codice sportivo internazionale
Durante un tentativo di sorpasso ai danni di Gasly, il pilota giapponese ha perso il controllo della macchina, è andato in testacoda e ha colpito proprio il compagno di squadra in curva 3, causandone l’uscita di pista. In questo caso, la decisione è assolutamente corretta. Tsunoda, tra l’altro, dovrà prestare maggiore attenzione d’ora in poi: i punti sulla patente adesso sono 8 e a 12 scatta la gara di squalifica…
Autore: Alessandro Rana – @AleRanaF1
Immagini: F1