Il Circus della F1 è pronto ad affrontare la prima gara dopo il giro di boa in Austria, nonché la penultima prima della pausa estiva; i GP di Francia e Ungheria rappresentano, anche quest’anno, un punto fondamentale in ottica campionato. Errori e affidabilità precaria in casa Ferrari hanno permesso alla Red Bull di allungare in entrambe le classifiche, ma i giochi sono comunque lontani dall’essere chiusi. Con una F1-75 tornata finalmente ad essere in grado di competere al vertice, ciò che manca nella gestione interna del team di Maranello è la cosiddetta prima guida.
Giunti all’esatta metà del campionato, Leclerc e Sainz hanno mostrato entrambi il loro valore in pista, anche se lo spagnolo ha spesso confermato le sue difficoltà nella guida della nuova vettura. La vittoria in Gran Bretagna ha giovato al numero 55 della Rossa, ma il sogno di una possibile corsa al titolo non sembra essere possibile. Almeno per quanto la classifica continua a mostrare. In casa Ferrari manca ancora una posizione rispetto a tale scelta, ma forse sembra giunto il momento di farla.
F1. Prima e seconda guida Ferrari: la scelta di non scegliere
Se, dopo i due anni particolarmente complicati, la voce del popolo rosso chiedeva una monoposto competitiva, dopo la prima metà del mondiale la domanda sembra essere cambiata. La conquista del titolo pare infatti possibile, ma ciò che serve è il pilota incaricato del non semplice compito. Mattia Binotto sembra infatti aver scelto la strada più semplice, ovvero quella di non scegliere, lasciando libera battaglia tra i due. Una situazione diversa da quanto ci si era prefigurati.
Alla fine dello scorso anno, le parole del team principal della Ferrari sembravano infatti designare Leclerc come prima guida; una scelta non strana e, soprattutto, a conferma di quell’investimento fatto nel 2019 da entrambe le parti, quando Leclerc ha firmato uno dei primi lunghi contratti in F1. Nel tempo però qualcosa è cambiato e le parole di Binotto non hanno nascosto questo pensiero, cambiando anch’esse di conseguenza.
Scegliere chi tra i due piloti si farà carico del peso di lottare per quel titolo che a Maranello manca da molto, non è certo una cosa semplice; le parole pronunciate negli ultimi mesi da Binotto hanno infatti lasciato intendere la difficoltà che in Ferrari vivono dietro a tale decisione. Una mentalità ben diversa da quella che si vede in Red Bull, con Verstappen e i suoi compagni, o da quello che è stato in Mercedes tra Hamilton e Bottas.
F1 – Ferrari, Leclerc o Sainz: è tempo di decidere?
La F1-75 competitiva ha ridato a Maranello la concreta possibilità di lottare per entrambi i titoli; un percorso che però richiede la miglior gestione interna possibile. L’inizio di mondiale complicato vissuto da Carlos Sainz aveva fin da subito messo Charles Leclerc nella condizione favorevole per essere dotato dell’etichetta di prima guida. Una decisione che la pista ha però confermato non essere stata mai davvero presa.
Tra gli errori di strategia e la fragile affidabilità, il vantaggio accumulato da Leclerc è diminuito, fino a Silverstone quando, dopo la vittoria dello spagnolo, la classifica contava solo 11 lunghezze di differenza tra i due alfieri in rosso; un valore troppo basso per fare distinzioni senza creare danni tra i due piloti. L’Austria ha poi portato a galla una tensione finora mai vista tra Leclerc e Sainz, a seguito di quella Sprint che forse richiedeva una migliore gestione per quanto ha mostrato la F1-75.
La rottura del motore di Sainz, sul finale della gara di domenica, ha poi permesso a Leclerc di riprendere vantaggio, portando a 37 punti la distanza dal compagno. All’alba della dodicesima gara, con l’importanza di ottenere il massimo dai due appuntamenti pre-pausa, sembra dunque arrivato il momento di scegliere. Leclerc e Sainz sono entrambi abili piloti, ma il monegasco ha spesso dimostrato di poter avere quell’innata marcia in più. Dunque perché non provare a giocarsi il mondiale seguendo la strada che tutti prendono?
Le recenti parole di Binotto hanno fatto intendere la non intenzione di scegliere, con il team disposto a favorire chi si dimostrerà più forte e veloce in pista. Una lotta mondiale, non esclusivamente interna come avvenuto nel 2016 tra Hamilton e Rosberg, non può certo permettersi lo scontro libero tra i piloti dello stesso team.
Il rischio è infatti quello di far scappare gli altri, come accaduto nella Sprint austriaca. Verstappen e Red Bull conducono, ma la Ferrari ha dimostrato di poter battere il team di Milton Keynes e il pupillo olandese. La classifica dice ancora Leclerc e, giusta o sbagliata che sia, la scelta deve avvenire se davvero si crede nel mondiale. Il titolo Piloti d’altronde in due non lo si vince.
Autore: Chiara Zambelli – @chiarafunoat
Foto: F1, Scuderia Ferrari F1