La F1 è in completa evoluzione. La proprietà a stelle e strisce della massima categoria del motorsport ha messo in opera un manovra di bonifica relativa alla visibilità. Sì perché quello che più conta, a quanto pare, storia a parte, sono i ricavi economici. Ne abbiamo discusso in più di un’occasione su queste pagine (clicca qui per saperne di più). Un tema molto caldo che di fatto ha dato modo di ragionare sullo stato attuale delle cose.
Se da una parte proprio in questi giorni si commenta la nuova composizione del calendario dove, a discapito di gare storiche, potrebbero subentrare new entry più attrattive dal mero lato economico, dall’altra si cerca di innalzare lo spettacolo in pista per rendere il prodotto F1 più appetibile ad una nuova generazione di spettatori.
Dal punto di vista impresariale il discorso non fa una piega. D’altronde se una categoria perde di interesse a farne le spese saranno in tanti. Prime su tutte le scuderie. A tal proposito, uno dei provvedimenti presi riguarda la Sprint Race. Varata durante il campionato 2021, se dapprima in molti hanno storto il naso, attualmente la mini gara da 100km/h sembra piacere sempre di più al pubblico.
Ai piloti non dispiace, o per lo meno questo sembra il feedback generale che scaturisce dal format studiato per rendere il week end più interessante. Come in tutte le novità, però, serve uno spazio di tempo ben definito, necessario per delineare al meglio le cose. Già dalla stagione in corso, infatti, le modiche apportate al sistema di punteggio hanno reso senza dubbio più fattuale il fine settimana.
F1. Sprint Race, un format che non ha convinto ancora del tutto
Diciamolo con franchezza: malgrado i buoni esiti la qualifica sprint resta un oggetto sul quale c’è ancora tanto lavoro da fare. Benché nel 2021 la curiosità abbia generato un buon risconto televisivo, la totalità di giudizio ancora non converge verso un netto sì. Una delle chiavi legate al successo del provvedimento riguarda le piste da utilizzare. Elemento in grado di fare una netta differenza.
I recenti esperimenti hanno dimostrato che, in determinate circostanze, una corsa da 100km può essere inefficace in termini di show e azione se lo scenario non risulta quello adeguato. Garantire sorpassi ed eventuali rimonte si attesta come primo obbiettivo per sfruttare il potenziale del format.
Tuttavia, a margine delle considerazioni, possiamo asserire che la Sprint Race non deba essere assolutamente bocciata. “Passatisti” a parte, i cambiamenti fanno parte della F1 e come tale devono essere valutati in maniera positiva. Definire i dettagli e andare in contro alle esigenze di piloti e tecnici resta l’intenzione primaria, essenziale per dar vita ad un conteso che possa in qualche modo offrire un plus alla categoria.
Sotto questo aspetto va senza dubbio sottolineato il grande lavoro che la governance statunitense sta effettuando. Stefano Domenicali, presidente e amministratore delegato della F1, ha recentemente espresso le idee al vaglio per rendere ancor più concreto lo schema utilizzato per la Sprint Race.
F1 2023/Sprint Race: Domenicali getta le basi per lo sviluppo del format
L’ex ferrarista svela come sia in atto “l’evoluzione della specie”. Durante la prossima stagione la volontà è quella di proporre sei tappe in calendario, con una scelta oculata sui circuiti che andranno ad ospitare tali avvenimenti. Si parla di una meta da raggiungere: questa, in estrema sintesi, la finalità che si cerca di ottenere. Se i piloti possono lottare per raggiungere un obiettivo sportivo, in automatico si crea un’attesa più alta per gli spettatori.
Sebbene le prove libere siano molto importanti per testare le vetture, lottare per qualcosa di concreto, con qualche incertezza in più legata alla competitività delle vetture, non può far altro che accrescere lo spettacolo. Sebbene lo stesso Domenicali giudichi tale l’atteggiamento un pelo aggressivo, ribadisce la sua posizione che verrà proposta per il prossimo futuro. Resta da capire se alle parole seguiranno i fatti e la composizione della Sprint race si potrà fregiare di tutti i crismi necessari per essere giudicata con successo.
Autore : Alessandro Arcari – @berrageiz
Foto: Formula Uno