domenica, Novembre 24, 2024

Ungheria 2022: quando la Ferrari divenne barzelletta

F1. Un classico dell’estate: il pagellone cinematografico del Froldi.

Ci sono poche certezze nella vita. Una è che dobbiamo morire. L’altra è che, parafrasando Quelo (personaggio inventato da Corrado Guzzanti), la Ferrari deve cercare le risposte dentro di sé. Ma sono sbagliate.

Da quando esistono i social, non credo sia mai capitato che la rossa si sia trovata al centro di polemiche così roventi. Il team più blasonato e carico di gloria del motorsport, quello che ha più tifosi in tutto il mondo, ha fatto una figuraccia che difficilmente passerà con qualche dichiarazione binottiana. E la cosa più inquietante è che tale figuraccia è stata reiterata in questo 2022 ben più di una volta. 

Non ne ho la certezza, ma penso che questa volta qualcosa succederà. Si può infatti tollerare tutto, pure la sconfitta, ma certo non lo sberleffo ubiquitario che ha trasformato la Rossa nello zimbello del paddock. E non sapete quanto mi spiaccia scriverlo e pensarlo. Capita a fagiolo la pausa estiva per fare qualche “aggiustamento”.

E non è improbabile pensare che a dicembre ci sia un’altra dipartita eccellente. Potete capire a chi io mi stia riferendo. “Siete stato pesato, siete stato misurato, e siete stato trovato mancante” (“Il destino di un cavaliere”, film del 2001)

F1

Mi ha fatto male, male davvero, vedere Max, Lewis e George che sghignazzavano commentando la scelta delle famigerate gomme dure sulla Ferrari di Leclerc. Che, per inciso, a metà gara era agevolmente primo dopo aver superato in tromba Russell. Il resto è storia e non vale neanche la pena di commentarlo, evitando così di rivoltare il metaforico coltello nelle piaghe.

Il muretto Ferrari è mediocre. A partire dall’ingegnere iberico Ignazio Ruota. Da ormai sette lunghissimi anni (come le piaghe d’Egitto) sul groppone di noi poveri tifosi e, ancora ieri, difeso a spada tratta (ma davanti alle telecamere era giusto così) dal team principal diventato per distacco campione mondiale di arrampicata verticale sugli specchi.

Sapete, non me la prendo neanche più. Mi viene da sorridere amaramente. Il mondiale è andato. Incredibilmente alziamo bandiera bianca ben prima del 2017-18. Con una monoposto di converso ben più performante.

E allora non mi resta che buttarmi sui film.

Il primo che mi è venuto in mente è “L’armata Brancaleone”. Per chi non lo conoscesse, è un film  italiano (quando sapevamo fare i film) del 1966 che descrive in un Medioevo immaginario (dai vestiti alla parlata in latino-italiano maccheronico) le improbabili avventure di un cavaliere senza il becco d’un quattrino, pasticcione, codardo e coraggioso nel contempo, tale Brancaleone da Norcia, attorniato dalla sua “armata”, fatta di personaggi uno più scombiccherato dell’altro, per lo più male in arnese.

Armata Brancaleone è diventato nell’immaginario collettivo sinonimo di squadra/gruppo pasticcione. Della serie che partono per suonarle, e finiscono suonati. Mi è venuto in mente quel film quando ho ripensato alle parole di Mattia da Losanna, roboanti, prima del fine settimana magiaro, che annunciavano urbi et orbi doppietta in Ungheria. Sì, doppietta c’è stata in effetti. Doppietta di mazzate sui denti.

Il secondo film che mi è venuto in mente è il cult  made in USA del 1993 “Ricomincio da capo”. In realtà il titolo originale è “Il giorno della marmotta”, ma va bene lo stesso. Bill Murray è un cinico giornalista (esperto di previsioni meteo) che va ad assistere ad una sagra paesana dove una marmotta viene sottoposta, il 2 febbraio, ad un curioso rito e, a seconda di come agisca, predice se la primavera tarderà ad arrivare o sarà puntuale. Oh, giusto per inciso, tale festa e tale rito esistono davvero, presso la cittadina statunitense di Punxsutawney (Pennsylvania).

Comunque, fatto il classico video per la propria emittente, e finita la giornata, il protagonista non può rientrare a casa, causa pesante nevicata. Torna nell’albergo che lo ospitava a Punxsutawney e si risveglia alle 6, esattamente come se il tempo si fosse fermato. Finita la giornata, si sveglia ed è di nuovo il giorno della marmotta. E tutto si ripete inesorabilmente. E tutto risuccede, qualsiasi tentativo lui faccia. Poi vabbè, c’è il lieto fine. Vi chiederete come mai mi è venuto in mente questo film… mi è venuto in mente perché gli strateghi Ferrari commettono sempre gli stessi errori.

E’ una cosa unica e a suo modo inquietante, un caso di studio, si potrebbe dire, se non giocasse con le nostre coronarie. E il problema è che non se ne esce. Nel film il protagonista capisce cosa c’è di sbagliato nella sua vita e cambia. Ma in Ferrari non c’è, almeno per ora, questo lieto fine. Anzi, continuano imperterriti a dire che le strategie sono giuste, che forse, e dico forse, c’è stato qualche piccolo errore. Nel frattempo abbiamo assistito alla tragicomica Monaco, alla guerra fratricida a Silverstone e al pasticciaccio mondiale in Ungheria.

Per me, il problema è semplice. A Maranello non c’è l’umiltà di imparare dai più bravi (Red Bull) per le strategie. E, soprattutto, stabilito un piano A, non hanno un piano B. Vanno imperterriti per la loro strada. In sostanza non sono capaci di valutare le variabili reali che possono capitare in una gara. 

La capacità di adattarsi, di tirar fuori il meglio o il meno peggio. Chiamiamola intelligenza sportiva.Vi ricordate cosa diceva il vituperato Arrivabene? “Serve un pistaiolo”.  A chi dice che non è un problema di uomini replico che invece è proprio un problema di “capitale umano”. Se tu hai gente che non sa giocare a scacchi, anche se hai la macchina migliore del lotto, perdi. La strategia, lo stratega valido sono fondamentali in F1. Ora più che mai.

Chiudo con la citazione che conoscete a memoria: “Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con il fucile, quello con la pistola è un uomo morto”. Il mondiale è andato. Mollate sto Ruota, mettete qualche giovane (davvero) come la stratega Red Bull. Provate, osate. Servirà per il prossimo anno. Ma non fatevi ancora ridere dietro dall’universo mondo. E’ troppo anche per un tifoso ferrarista sfegatato.


F1/Gp Ungheria 2022: voti

Verstappen. Voto: 9. Il due volte campione del mondo ha fatto il suo.

Red Bull. Voto: 10 e lode. Conoscono a memoria gli errori del muretto Ferrari. Sanno come metterlo sotto pressione. E lo fanno egregiamente. Che colpa ne hanno loro se quelli ci cascano sempre come capponi?

Ferrari. Voto: ZERO

Mattia da Losanna. Voto: ZERO

Ignazio Ruota. Voto: pensione dorata. Continuo a non capire il mistero buffo della centralità di questo personaggio nell’organigramma Ferrari. Ci provo, ma non me lo spiego. Penso solo che dovrebbe occuparsi di altro. Ma Mattia non la pensa così.

Leclerc. Voto: 8. Non gli do 10 per un semplice motivo. Deve imparare a farsi le strategie da solo. Il team non è capace.

Sainz. Voto: secchione. E’ quello che studia forte, magari non ha il talento. E, soprattutto, non si permetterebbe mai di criticare il TP. Mica poco!

Mattia da Losanna dice una cosa, Leclerc il contrario. Voto: imbarazzante.

Mercedes. Voto: 8. Sono tornate. Sì, per una gara. Ma una rondine non fa primavera. Aspetto altre conferme.

Lapo. Voto: fai qualcosa.

Arriva la pausa estiva. Mai come ora da me agognata. A Spa sappiamo già che Leclerc andrà quasi certamente in penalità. Ma, per ora, lasciamo il cuore riposare. Ci penseremo a fine agosto.


Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

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1 commento

  1. Il timore è che la presenza fastidiosamente costante di “papino” Carlos sr all’interno del box abbia destabilizzato il già precario equilibrio e che Charles si sia trovato improvvisamente isolato; del resto, agli appassionati di motorsport più attempati (come me) non sarà difficile rammentare quanto fosse arrogante e poco incline a far squadra mr. Sainz Rally. Ecco: ho il vago sentore che l’unione di quel disastro vivente che è Ruotadiscorta e l’ingerenza di Papy abbiano ridotto a macerie fumanti quella che sembrava essere la nascita di un monumento architettonicamente grandioso. E se Leclerc, a fine stagione, in assenza di cambiamenti, dovesse optare per sfanculare tutti e sbattere la porta….: massima stima e tutto il mio supporto!!

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