giovedì, Dicembre 19, 2024

Strategie Ferrari: Binotto non sia il capro espiatorio. Il problema è procedurale

Siamo sinceri: al di là di qualche errore commesso dai due piloti – normalità nell’arco di un campionato di F1 – e provando a tralasciare le ormai conclamate difficoltà sul fronte affidabilità che sono frutto di una strategia consapevole, votata alla massima prestazione, ciò che sta mancando alla Ferrari è la puntuale gestione delle strategie di gara.

Un elemento che ha avviato un’epistassi di punti che ha permesso alla Red Bull ed a Max Verstappen di aprire una solco nelle due classifiche che immaginiamo difficile da colmare con nove gare da disputare da qui al termine. Chiaramente, quando si verificano avvenimenti del genere, scatta la solita corsa all’individuazione del colpevole che, quando c’è la Ferrari di mezzo, si tramuta in una vera e propria caccia alle streghe. L’uomo che siede sul banco degli imputati e Inaki Rueda, il tattico della scuderia modenese.

Gli errori evidenti commessi a Monaco, a Silverstone e in Ungheria non sono stati compensati dal capolavoro austriaco che molti dimenticano in un clima ormai condizionato, avvelenato dalla rabbia e dalla delusione. Ma l’ingegnere madrileno non è l’unico bersaglio dei tifosi. Anche Mattia Binotto è nell’occhio del ciclone per non aver predisposto meccanismi idonei ad evitare topiche così penalizzanti. Ed è un processo tutto sommato comprensibile perché il capo di una scuderia è il responsabile di ogni accadimento. Positivo o negativo che sia. Funziona così in ogni azienda e la Ferrari non sugge alla regola.

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F1 – Iñaki Rueda (capo delle strategie Scuderia Ferrari) illustra dei dati alle sue spalle

F1. Juan Pablo Montoya “scagiona” Binotto

Ma c’è chi non ci sta. E, pur essendo consapevole che un leader aziendale ha il dovere di sovraintendere su ogni andamento interno, ritiene che non possa essere iscritto nel registro dei cattivi per decisioni prese da tecnici preposti a studiare dati, numeri e dinamiche di pista. “Mattia Binotto non è l’uomo della strategia. Tutti lo incolpano ma non è lui che sbaglia. Non credo che sia lui a dire ‘Mettiamo la gomma dura’. È per questo che ci sono gli strateghi– ha spiegato Juan Pablo Montoyaed è per questo che si pagano persone di alto livello per prendere queste decisioni“.

In Red Bull non sono Adrian Newey o Chris Horner a fare certe scelte. Sono gli strateghi ad occuparsene. Il problema è che in TV si vedono Wolff ed Horner, così come Binotto. Ma non sono queste figure a dover prendere la decisione finale su quale pneumatico montare sulla macchina. Loro gestiscono la squadra nel complesso. A lungo termine sono d’accordo, la responsabilità è sua, ma non durante il weekend di gara“.

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Juan Pablo Montoya

F1. Ferrari: nessun cambio nella line-up

Quel che è chiaro è che non vi saranno avvicendamenti in corso d’opera. La politica dei tagli di testa è superata in quel di Maranello. Binotto e i suoi collaboratori preferiscono chiaramente procedere per affinamenti procedurali continui invece di produrre rivoluzioni che determinano contesti nuovi e, in quanto tali, che necessitano di tempo per arrivare a regime.

Come avevamo anticipato qualche settimana fa, ci risulta che in Ferrari siano state riviste le procedure operative che da questo momento metteranno maggiormente al centro del processo decisionale i piloti che troppo spesso sono stati confinati ai ruolo di professionisti senza firma. Senza, insomma, alcun potere decisionale.

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Charles Leclerc e Carlos Sainz (Scuderia Ferrari)

Si è compreso che il conducente è la prima antenna raccogli-dati e che la sua sensibilità di guida è sovente più efficace dei freddi modelli predittivi che vengono usati dal remote garage di Maranello. Anche questa struttura è “sotto inchiesta” tanto che si è compreso che la gestione della stessa deve essere più oculata in una migliore comunicazione con gli ingegneri presenti al muretto box.

La F1-75 è una vettura dal potenziale enorme e bisogna finalmente metterla nelle condizioni operative di farle produrre il meglio. Probabilmente nove gran premi, quelli che mancano all’epilogo stagionale, non basteranno per effettuare una rimonta che avrebbe del clamoroso. Ma sicuramente serviranno per accumulare know-how gestionale da sfruttare l’anno venturo. Quando la Ferrari intende portare a casa entrambe le corone iridate.


Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1, Scuderia Ferrari F1

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