mercoledì, Dicembre 18, 2024

Volkswagen e la “politica dei due forni”. Con un alleato a sorpresa

Al di là delle polemiche che ne sono scaturite, la F1 ha finalmente un quadro legislativo definito. E si spera definitivo. Almeno per quanto riguarda il futuro di breve-medio termine. La nota di ieri emanata dalla Federazione Internazionale ha finalmente fatto luce su quelle che erano le decisioni che il Consiglio Mondiale del Motorsport aveva perfezionato nei giorni scorsi. In linea di massima non vi sono state sorprese rispetto a quanto era filtrato. A vincere è stato, come sovente accade, il compromesso tra istanze centrifughe con la FIA a mostrare una certa convinzione nel muoversi e nel fissare i paletti legislativi (leggi qui).

Volkswagen è ora in possesso del ventaglio operativo circa i propulsori in chiave 2026. Dopo aver mosso passi formali con la registrazione preventiva del marchio in diversi Paesi – come confermato da Helmut Marko in una recente intervista (clicca per approfondire) – è finalmente giunta la chiarificazione definitiva sul contesto normativo entro il quale i vecchi e nuovi motoristi dovranno muoversi. Un atto formale che la casa tedesca attendeva da mesi per poi annunciare, probabilmente con una conferenza stampa dedicata, la discesa in campo. Una tribolazione anche per la F1 che era alla smaniosa ricerca di un nuovo costruttore che andasse a sostituire la dismettente Honda.

A questo punto il colosso tedesco dovrà definire nel merito il suo programma. Il legame con la Red Bull e l’ingresso nel reparto powertrains di Milton Keynes sono fatti ormai noti ed ampiamente dibattuti. Non c’è quindi la necessità di presentare ulteriori dettagli che arriveranno solo al momento delle firme e degli annunci di rito.

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Il nuovo complesso Red Bull Powertrains che gestirà le power unit ex-Honda fino al 2025

F1. Volkswagen vuole lasciare il segno nel Circus. Con due strade da percorrere

Ciò che la casa di Wolfsburg ha in procinto di fare è capire come come definire il suo progetto F1. Le ambizioni sono elevate e la semplice partnership da fornitore esterno di power unit non soddisfa i vertici aziendali. L’obiettivo nemmeno troppo celato è quello di avere un team tutto proprio. Mateschitz non si è voluto piegare alle lusinghe tedesche e non ha nemmeno voluto ascoltare proposte di vendita. Restano quindi due strade da percorrere. Una più semplice, l’altra più difficile. Ma non impossibile.

Partiamo dal primo percorso che porta direttamente ad Hinwil, sede della Sauber. La franchigia svizzera è da tempo al centro di voci che la descrivono come un soggetto prossimo alla cessione. Si era parlato di un abboccamento concreto con Michael Andretti che poi è caduto nel vuoto. A seguito di questo si è prolungato con FCA il legame commerciale: Alfa Romeo darà il nome al team anche l’anno venturo.

Un allungamento di dodici mesi che può essere indicativo di una volontà futura. Quella di accettare le lusinghe tedesche mollando la maggioranza delle quote e il nome della scuderia. C’è da convincere la proprietà che, come dimostrato dalla trattativa con Andretti, è disposta ad aprirsi al dialogo solo a fronte di offerte importanti e dinnanzi ad un progetto tecnico di livello. Cose che Volkswagen potrebbe garantire comodamente tramite Audi Motorsport.

Ma i quattro anelli di Ingolstad potrebbero apparire sul muso di un’altra monoposto. Quella afferente ad un team che non esiste ancora. Il costruttore tedesco, infatti, pare voglia tentare in un’impresa titanica: convincere i dieci team presenti in Formula Uno ad ammorbidire la loro rigidità aprendo alla possibilità di avere un’undicesima forza. Volkswagen, insomma, vorrebbe percorrere il sentiero che ha provato a tracciare, senza successo, la Andretti Global.

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Valtteri Bottas “ispeziona la sua Alfa Romeo C42 durante le libere del Gp d’Arabia Saudita 2022

F1. Quella strana alleanza tra Volkswagen e Mercedes

La volontà della squadra americana di fare ingresso in F1 ha incontrato le ritrosie di molti esponenti del mondo del motorsport a ruote scoperte. Il più duro e arroccato nella sua posizione è parso Toto Wolff che ha ribadito più di una volta che la prospettiva Andretti non lo entusiasma. Il manager austriaco, di contro, vede di buon occhio l’ingresso di un competitor “pericoloso” in termini sportivi come Volkswagen che però ha la virtù di non spezzare quel cerchio fatato composto dai dieci concorrenti. “Andretti è un grande nome e credo che abbia fatto cose eccezionali negli Stati Uniti. Ma questo è sport e business, e dobbiamo capire cosa può darci”.

Se un’azienda o un gruppo internazionale e multinazionale entra in F1 e può dimostrare che spenderà una quantità di dollari per l’attivazione e il marketing nei vari mercati, è ovviamente una proposta di valore completamente diversa per tutti gli altri team. Con 10 posti si spera sempre che aumenti il valore. Di certo non accadrà dandone di nuovi a persone che non possono aumentare il valore complessivo della F1“. Questo riferiva Wolff a margine del Gp d’Ungheria.

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Toto Wolff, team principal della Mercedes AMG F1 Tram

Il discorso del manager viennese è semplice, lucido e lineare: Volkswagen è un soggetto che può, tramite i suoi marchi che portano grande attrattiva mediatico-commerciale, accrescere il valore intrinseco della F1 senza spostare equilibri ormai solidi che generano vantaggi per chi appartiene a quella élite di dieci soggetti.

Un nuovo team, tra l’altro senza un motorista alle spalle, non sarebbe in grado di generare plusvalore. Anzi, potrebbe sottrarne e chi ne ha ha acquisito dopo un lungo processo di stabilizzazione tecnica, sportiva e finanziaria.

La visione postulata dal n°1 di Mercedes AMG Motorsport è condivisa da illustri colleghi quali Mattia Binotto e Chris Horner. Quando c’è di mezzo il danaro certe alleanze si formano con estrema facilità. Proprio su questa compattezza politica a strategica Volkswagen potrebbe far leva per portare a 22 il numero di macchine in griglia contribuendo ad innalzare la competitività di un campionato che Liberty Media vuole sempre più equilibrato ed avvincente.


Autore: Diego Catalano @diegocat1977

Foto: F1, Volkswagen, Mercedes AMG F1

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