Novantasette punti, questo il distacco nella classifica iridata di F1 dedicata ai costruttori che Ferrari attualmente paga nei confronti di Red Bull. Le ragioni sono molteplici: il susseguirsi di errori strategici, incertezze di pilotaggio commesse dagli alfieri della rossa e una scarsa affidabilità che, malgrado la bontà del progetto F1-75, hanno fatto presenza in diversi appuntamenti del campionato mondiale edizione 2022 (leggi qui l’approfondimento).
Il triste epilogo della prima parte del campionato sottolinea la grande occasione persa dalla storica scuderia italiana, incapace di massimizzare i risultati in un’annata nella quale non mancherebbe nulla per puntare ad entrambi i titoli. Per quanto concerne la graduatoria dedicata ai piloti Leclerc somma 178 lunghezze, frutto di tre vittorie (Bahrain, Australia e Spielberg), cinque podi, ulteriori piazzamenti e tre giri veloci.
Il gap negativo maturato durante i primi tredici round su Verstappen, attuale leader del campionato, ammonta alla bellezza di 80 punti. Tenendo presente le restanti 9 gare da disputare tale differenza risulta molto ampia e considerando la solidità del team austriaco, al momento, pare un divario difficilmente colmabile.
Responsabilità: sostantivo femminile che si può riassumere attraverso la capacità intrinseca di un individuo nel conoscere, accettare e far fronte alle conseguenze delle proprie azioni. Ricoprendo il ruolo di responsabile unico del Cavallino Rampante, sul banco degli imputati “abita” oramai da tempo Mattia Binotto, ingegnere a capo della gestione sportiva. La pletora di commenti non certo positivi si sussegue oramai da mesi nei confronti del tecnico nato a Losanna, individuato come “colpevole” del lavoro non all’altezza messo in scena durante gli ultimi tempi.
F1: Felipe Massa “giudica” la Ferrari
Alla corte di Maranello per otto stagioni, l’ex ferrarista Felipe Massa individua lo spilungone della rossa come “soggetto giuridico” sul quale avvalersi in relazione agli scarsi risultati ottenuti dal team italiano in merito alle possibilità. Ciò nonostante, la difesa d’ufficio su Binotto è presente nelle considerazioni del vice campione del mondo 2008.
Assicurarsi prontamente un netto cambio di direzione: questo, in estrema sintesi, il pensiero del brasiliano legato ai provvedimenti futuri che, Ferrari, deve necessariamente prendere per ridipingere un panorama che di fatto non soddisfa nessuno.
Felipinho conosce molto bene Mattia. Durante la militanza all’interno della scuderia modenese ha lavorato a stretto contatto di gomito con l’attuale team principal. Da ingegnere a gestore del reparto tecnico, questo il percorso del tecnico cresciuto in Svizzera del quale Massa si è reso testimone nel corso della carriera spesa indossando la tuta rossa.
“Un tipo molto buono e professionale”, cosi viene definito Binotto dall’ex ferrarista. Benché la preparazione del dirigente sportivo non venga messa affatto in discussione dal pilota attualmente impegnato nel campionato della Stock Car Brasil, tuttavia il ruolo ricoperto non può certo prescindere dalle responsabilità maturate circa l’esito negativo ottenuto sino ad ora a fronte della nuova era regolamentare.
F1/Ferrari: Binotto rischia davvero il licenziamento?
Le incertezze di inizio stagione continuano a palesarsi. Lo fanno malgrado diversi proclami e provvedimenti presi che, ad oggi, non hanno cambiato lo stato delle cose. Meno chiacchiere e più fatti, insomma, la strategia da adottare nel prossimo futuro. Se così non sarà, secondo il parere di Massa, le menti alla guida della scuderia italiana potrebbero valutare un’amara ma forse opportuna decisione: rimuovere prematuramente Mattia dall’incarico.
Benché l’opinione diffusa riguardo l’allontanamento di Binotto dalla Ferrari circoli agile all’interno del paddock, tale scenario pare francamente improbabile. Questo perché, a rigor di logica, seppur ipotizzando un “contesto perdente ” al termine dell’attuale stagione, le possibilità di rivalsa per il prossimo anno restano comunque alte. Soprattutto considerando che la dirigenza (clicca qui per maggiori info) nutre parecchia stima e fiducia nei confronti dell’ingegnere occhialuto.
Secondo le informazioni raccolte dalla redazione di FUnoAnalisiTecnica, infatti, anche se rabbia e delusione aleggino all’interno della GES, il ruolo di boss che Binotto svolge non sembra essere in discussione almeno sino alla fine del 2023. La risalita verso la cima resta complicata ma d’altra parte, cancellare con un colpo di spugna l’ottimo lavoro svolto sul piano squisitamente tecnico con una rivoluzione al comando, spezzando una continuità lavorativa, potrebbe inficiare negativamente sui risultati a breve/lungo termine della Ferrari.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari