domenica, Dicembre 22, 2024

Gp Ungheria 2022/Analisi prestazionale: incapacità di attivare i compound e strategie disastrose il mix per una Ferrari deludente

Il tredicesimo appuntamento stagionale del Campionato di F1 2022 ha riservato grandi soprese che, per Ferrari, sono state tutt’altro che positive visto il pessimo epilogo del Gp d’Ungheria 2022. Vediamo come sono andate le cose nello specifico tramite la nostra consueta analisi prestazionale.

Nella prima parte della corsa George Russell ha mantenuto il ritmo con il pieno di carburante. Il britannico è partito con la gomma a banda rossa per cercare di mantenere la posizione iniziale. Questa era una possibilità, ma ovviamente il compound morbido ha prodotto più degrado. Diversamente da quanto si poteva pensare, il consumo dalla rossa s’è concentrato sull’asse anteriore. Sulla carta, invece, questo circuito doveva essere rear limited.

F1. Ferrari: strategie del tutto errate nel GP d’Ungheria 2022

Le due Ferrari hanno adottato scelte diverse. Sono partite entrambe sulla gomma media per cercare di allungare lo stint e creare così un vantaggio da portare avanti durante tutta la gara. Verso il 13esimo, giro Russell ha cominciato a faticare con gli penumatici anteriori e in Ferrari hanno quindi riferito a Sainz di avvicinarsi. Lo spagnolo, a sua volta, ha faticato nel tenere il ritmo e Leclerc che si è approssimato al compagno di squadra. In Mercedes hanno discusso con Russell su quale gomma montare. Il pilota ha fatto sapere la sua scelta tramite l’attivazione di un particolare settaggio di un manettino presente sul volante.

F1
George Russell, il poleman del Gp d’Ungheria 2022

Al 16esimo giro gli strateghi Ferrari hanno richiamato ai box la vettura numero 55, ma in Mercedes hanno reagito fermando Russell, in modo tale da non subire un undercut. Il britannico ha montato la media. Sainz è rientrato al giro successivo per un analogo set di gomme. Tuttavia un pit stop lento lo ha relegato dietro la vettura numero 63. Avendo una gomma più dura, in Ferrari avrebbero dovuto andare più lunghi, sfruttando le caratteristiche della gomma media.

Leclerc, infatti, è rimasto fuori qualche giro in più cercando di perseguire una strategia alternativa. Il monegasco ha cominciato a spingere in aria pulita cercando di allungare il più possibile lo stint, ma probabilmente non è rimasto fuori abbastanza da trarne un effettivo vantaggio. Al 21esimo giro ha fatto rientro in corsia box per “calazare” un altro treno di coperture gialle. All’uscita si è ritrovato davanti al compagno di squadra, rispetto al quale ha fatto un overcut. E’ rientrato appena dietro a Russell, ma con una gomma di qualche giro più fresca.

In Ferrari avrebbero potuto montare una hard in modo da avere una Media per l’ultimo stint. Tuttavia hanno optato per avere una gialla nella second sezione in modo da tentare di sorpassare Russell con la strategia. Verstappen è ugualmente rientrato per montare una media, mescola con la quale la RB18 si è trovata molto a suo agio. L’olandese ha fatto un ottimo lavoro nel recuperare molte posizioni nel primo stint.

Primo stint molto buono anche per Russell, che ha girato a 1 decimo di media dalla rossa di Leclerc. Ha fatto esattamente ciò che voleva, ovvero tenere dietro le due monoposto italiane, neutralizzando di fatto la differenza di mescola.

Nel secondo stint Leclerc ha dovuto ingaggiare la lotta con Russell in pista. Il britannico ha cominciato a soffrire un po’ col posteriore e Charles ne ha approfittato per sopravanzarlo. Un sorpasso molto importante anche nell’ottica di gestione della gomma. Stando tanti giri dietro ad un’altra vettura, Leclerc avrebbe degradato molto le mescole.

Verstappen, dalla quarta posizione, ha cercato di fare un undercut sulle vetture davanti. Questa è svolta della gara odierna. Poco dopo anche Leclerc si è fermato per montare la bianca, unica mescola rimasta. Non la migliore gomma, sia perché ha un’attivazione lenta, sia perché non ha molto ritmo. Al rientro in pista il monegasco si è ritrovato con Verstappen negli scarichi. L’olandese, con gomma gialla già attivata, è riuscito a scavalcare la rossa numero 16.

Montare una gomma bianca, con condizioni della pista così fresche, è stata una scelta deleteria. In quell’istante c’erano circa 18°C di asfalto. Temperature molto fredde che non hanno trasferito molto calore alle mescole, rendendo difficilissima l’attivazione e il mantenimento nella corretta finestra d’utilizzo. La poca performance della gomma bianca era già stata verificata, in quanto le Alpine l’avevano montata nel secondo stint.

Anche Russell, sulla medesima strategia Red Bull, ha superato Leclerc. L’errore della Ferrari non sta tanto nell’aver scelto la hard, quanto averla montata dopo aver visto che sulle altre vetture non funzionava assolutamente. Anche perché avrebbero avuto la rossa da poter adoperare. Gomma che sarebbe arrivata in fondo, visto che venerdì con una temperatura molto più alta aveva fatto uno stint ben più lungo.

Inoltre, gli strateghi della Scuderia, avrebbero potuto aspettare qualche giro in più per fermare Leclerc e monitorare meglio la situazione in pista. Per tali motivi, l’ex Sauber, con molta probabilità, non avrebbe comunque vinto la gara poiché mancava performance nella monoposto stessa.

Nel complesso, questo grafico mostra il reale motivo per cui quest’oggi c’era una Red Bull sul gradino più alto del podio. Il grafico mostra il passo globale di ogni vettura, ovvero quello tenuto nell’arco di tutta la gara. Gli unici ad avvicinare l’olandese sono stati Lewis Hamilton e Charles Leclerc. Tuttavia Verstappen si è trovato con la gomma giusta al momento giusto.

In Ferrari hanno sdoppiato le strategie, lasciando fuori Sainz ad aspettare l’arrivo della pioggia. Uguale piano tattico per Lewis Hamilton. Al 48esimo giro in Ferrari hanno richiamato Sainz per montare la gomma rossa e non la bianca, in modo da facilitare l’attivazione con queste basse temperature. Una scelta corretta, ma il problema rimane lo stesso: la F1-75 non riesce ad immettere molta energia nelle gomme. Un’arma a doppio taglio, in quanto su piste molto calde consente una miglior gestione termica delle mescole.

La monoposto numero 16 è risultata talmente inguidabile che Leclerc è rientrato per passare alla soft nel tentativo disperato di correggere una strategia disastrosa. Se fosse arrivata la pioggia negli ultimi giri il pilota avrebbe avuto una gomma più giovane che gli avrebbe consentito di godere di maggiore grip.


Autore : Niccoló Arnerich – @niccoloarneric

Foto:  F1,

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