Dopo mesi di duro lavoro in F1 e tante prestazioni opache, il team Mercedes inizia a vedere la luce in fondo al tunnel. L’inattesa falsa partenza della squadra campione del mondo costruttori in carica, ha colto di sorpresa gli ingegneri di Brackley che alla vigilia della presentazione credevano di aver realizzato una monoposto degna erede dei plurititolati bolidi dell’era turbo-ibrida.
Alle intrinseche carenze del concept siedpod-zero si è aggiunto il porpoising. Fenomeno che sulle frecce d’argento ha assunto un’entità di enormi proporzioni, inficiando la prestazione complessiva delle vetture aldilà delle sue problematiche.
Con un progressivo piano di aggiornamenti, la W13 versione “B” ha poco a poco migliorato le prestazioni avvicinandosi alla vetta. La pole di George Russell in Ungheria e i giri percorsi in testa in maniera autoritaria, non sono certo frutto di circostanze favorevoli, ma di un miglioramento sul passo gara già mostrato al Paul Ricard.
F1: Hamilton resta un grandissimo campione
Nell’opaco inizio di stagione della Mercedes non ha brillato nemmeno la stella di Lewis Hamilton, che ha sofferto in maniera evidente il downgrade prestazionale del suo mezzo, ritrovandosi in tante occasioni invischiato in posizioni di classifica poco frequentate in carriera.
Quasi come se fosse un tutt’uno con la sua monoposto, il sette volte campione del mondo è tornato ad esprimersi ai suoi livelli contestualmente al graduale miglioramento del mezzo. Lewis è un fenomeno che si alimenta di successi o almeno dall’ambizione di poterli raggiungere.
La triste gara di Lewis ad Imola, bloccato alle spalle del trenino capeggiato dalla Williams di Albon, è la fotografia emozionale dell’inizio di stagione del fuoriclasse inglese. Va dato merito al team di Brackley di aver sempre e comunque sostenuto il suo diamante, anche nelle fasi in cui Russell riusciva a ottenere risultati di rilievo rispetto alla competitività della monoposto.
Emblematico il team radio di Toto Wolff alla fine del Gran Premio dell’Azerbaijan, dove l’austriaco si scusò pubblicamente con il Re Nero per la “shit box” che aveva dovuto guidare nel circuito cittadino di Baku.
F1/Russell: solidità e performance per il futuro Mercedes
George Russell è stata una delle poche buone notizie dello stentato avvio di stagione. Mister consistenza, appellativo coniato per la sua costanza di rendimento, ha vissuto con maggiore serenità la scarsa competitività della sua monoposto. Retaggio di una carriera vissuta sino alla scorsa stagione nelle zone basse della classifica. Sembra assurdo a dirsi ma, ad oggi, il miglior risultato in gara di George è il secondo posto nella gara farsa di Spa Francorchamps dello scorso anno.
Una chiave del progressivo miglioramento delle frecce d’argento è l’ottimo rapporto tra i due piloti, capaci di riporre nel cassetto i rispettivi individualismi sull’altare del bene primario, con l’obbiettivo di recuperare il gap su Red Bull e Ferrari.
Nel duo Mercedes sembra rivivere lo spirito sinergico e collaborativo tra Leclerc e Sainz nel corso della passata stagione. In entrambi i casi, l’inferiorità tecnica del mezzo ha favorito un clima disteso tra i piloti, che hanno collaborato con l’unico intento di migliorare il mezzo piuttosto che la ricerca della prestazione individuale.
Spirito di gruppo confermato dal team principal Toto Wolff:
“Penso che il più grande avversario per George e Lewis sia stata la macchina, non il compagno di squadra o altri piloti. E questo, per rispondere alla domanda, sotto certi aspetti è stato certamente vantaggioso. Hanno utilizzato soluzioni e setup differenti, anche parecchio in alcune occasioni, con l’obiettivo di scambiarsi impressioni e informazioni utili a venir fuori dalla situazione che abbiamo vissuto.
Quando gli obiettivi diventeranno gare e campionati, sarò in grado di dirvi se il rispetto che vedo oggi tra i due si confermerà un fattore predominante. Quando si gioca per la posta più alta credo sia naturale avere un po’ di tensione, ma se le persone fondamentalmente si rispettano e si stimano a vicenda, allora non si andrà mai oltre il consentito”.
Se Mercedes riuscirà a chiudere il delta su Ferrari e Red Bull, l’idilliaco rapporto tra Hamilton e Russell potrebbe inevitabilmente deteriorarsi (Ferrari docet). Se il mezzo sarà all’altezza delle ambizioni degli alfieri Mercedes, potremmo assistere ad una battaglia dal sapore diverso.
Da un lato Lewis Hamilton cercherà di conquistare l’unico record che non gli appartiene se non ex-equo con Michael Schumacher, l’ottava corona iridata. Dall’altro, una delle stelle della new generation, che già quest’anno sta studiando per diventare grande, cercherà di raccogliere le prime affermazioni in F1. Un idillio che, a sensazione, sembra avere la data di scadenza…
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: Mercedes AMG F1 Team