Dovremmo smetterla di sorprenderci. Dopo tredici gran premi del mondiale di F1 2022 abbiamo una certezza incrollabile: la solidità in gara della Mercedes W13 che sovente riesce a riscattare qualifiche non brillanti. E non era di certo il caso del Gp d’Ungheria che è coinciso che la prima, straordinaria, pole position in carriera di George Russell protagonista di un giro fantascientifico che ha lasciato tutti a bocca aperta. Specie Carlos Sainz che pregustava la partenza al palo.
Eppure, nel sabato magiaro, non tutto aveva funzionato per il meglio. Un problema al DRS aveva relegato Lewis Hamilton in ottava piazza togliendogli la possibilità di competere per posizioni ben più nobili. Si prospettava, anche alla luce dei passi gara sciorinati venerdì nel secondo turno di libere, una domenica difficile con Russell chiamato a rintuzzare gli attacchi delle Red Bull e delle Ferrari e con Lewis a tentare una rimonta su una pista che non dà del tu ai sorpassi.
Come si sono sviluppate le cose è fatto noto. I due inglesi della Stella a Tre Punte replicano il doppio podio francese e consentono alla scuderia di incamerare preziosi punti che conferiscono alla classifica una forma molto accattivante, seppur inattesa. I documenti recitano così: Ferrari 334, Mercedes 304. Sole trenta lunghezze di distacco che non fotografano i valori reali ma che dicono che a Brackley sono diventati dei maestri della consistenza.
La W13 è un carrarmato che ha sempre portato a termine le gare ad eccezion fatta per Silverstone in cui è stato un incidente ad appiedare Russell. Toto Wolff era raggiante al termine della domenica ungherese. Il manager ha ritrovato la cera dei tempi buoni a cui si è abbinata una dialettica intrisa di legittimo e comprensibile entusiasmo. Specie quando ha parlato della gara di Hamilton rimarcando che è uscito dal nulla riuscendo ad essere il più veloce di tutti sul passo complessivo.
Wolff è convinto che Mercedes sia uscita dal weekend magiaro con tanta felicità ma anche con un pizzico di rammarico perché poteva concretamente arrivare la prima vittoria stagionale: “Penso che ieri abbiamo perso la gara con a causa del problema al DRS. Altrimenti saremmo stati in grado di lottare per la vittoria (leggi l’analisi prestazionale). P2 e P3 due volte di seguito è un risultato fantastico, ma vogliamo lottare per la vittoria“.
“Avevamo un buon ritmo, ma dobbiamo rimanere umili e guardare al weekend dopo weekend in modo da poter provare a imparare di più ed a sperimentare per metterci in una situazione in cui possiamo effettivamente lottare per la vittoria alla fine della stagione” .
Umiltà è il termine che va per la maggiore nell’ecosistema Mercedes. E non potrebbe essere altrimenti visto da quale contesto tecnico s’avviava il mondiale. Andrew Shovlin è sintonizzato sulla stessa frequenza di Wolff: “Abbiamo ancora bisogno di qualcosa in più per ottenere la prima vittoria della stagione, ma ogni settimana sembra che ci si avvicini sempre di più. La squadra è determinata a salire presto sul gradino più alto. È stato l’inizio più difficile di una stagione che abbiamo avuto per molto tempo, ma è stato estremamente soddisfacente vedere la squadra e i piloti lavorare così duramente per riportare la macchina dove dovevamo essere“.
F1. Mercedes: in Belgio inizia un altro campionato?
Mercedes, dunque, è arrivata a pochi punti dalla seconda posizione nel costruttori. Realisticamente non è quello l’obiettivo stagionale che gli uomini di Brackley devono rincorrere. Si sono, in ogni caso, create interessanti prospettive per la seconda parte del campionato. Alla ripresa delle operazioni – che avverrà il 28 agosto – c’è un’importante novità che potrebbe fare la differenza: l’introduzione della direttiva tecnica 039 sulla limitazione del pompaggio aerodinamico e sul contenimento della flessibilità dei pattini. La norma voluta dalla FIA, che ha lavorato all’introduzione di una metrica di riferimento, potrebbe togliere qualche certezza alla Red Bull e alla Ferrari che, in coro, si stanno opponendo al cambio in corsa. Mercedes, dal canto suo, spera di cavare qualche decimo di secondo nella corsa a chiudere la distanza con la vetta.
Chiaramente questo è uno scenario congetturale, non possiamo sapere quali saranno gli effetti veri della disposizione. Infatti, il tutto potrebbe risolversi nello scoppio della proverbiale bolla di sapone. Ma potrebbe, di converso, anche consentire alla franchigia tedesca di operare uno step di riavvicinamento che, abbinato al recupero tecnico che gli uomini in grigio hanno fatto durante l’anno, potrebbe far arrivare la tanto desiderata vittoria.
Altro aspetto che va contemplato è l’annunciata volontà di procedere nello sviluppo della W13, così come ha ammesso James Vowles non più di una settimana fa. Anche in Belgio sono previste delle migliorie alla monoposto. Il team non vuole abbandonare il progetto a pance rastremate nel quale, evidentemente, crede ancora. Una filosofia progettuale che potrebbe anche avere un futuro con i necessari correttivi. Perché la W13 non è del tutto guarita.
Mercedes pertanto vuole sparare ancora qualche cartuccia, ma non con l’obiettivo di vincere uno dei due mondiali. Ormai l’idea in questione è stata abbandonata da molte gare. Lo scopo è di vincere almeno qualche gran premio per preparare al meglio, anche a livello psicologico, il 2023. Che vuole essere l’anno della riscossa.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG F1