giovedì, Dicembre 19, 2024

Ferrari non è convinta sullo stabilire una prima guida

97 e 80. I numeri che ossessionano la Ferrari e che fotografano il distacco accumulato nei confronti della Red Bull nelle prime tredici gare del mondiale di F1 2022. Un margine importante, sicuramente più ampio di quelli che sono i veri valori reali che raccontano di una F1-75 sicuramente capace di vincere più dei quattro gran premi (tre per Leclerc, uno per Sainz) portati a casa sinora.

Le ragioni di un così ampio gap le abbiamo affrontate diverse volte, sarebbe superfluo scendere nuovamente nel dettaglio. Sinteticamente, possiamo non allontanarci dai fatti se sosteniamo che sono state tre le macro-problematiche che hanno fatto aprire la forbice con Milton Keynes: affidabilità intermittente, qualche passaggio a vuoto della coppia piloti, strategie non sempre puntuali.

Proprio quest’ultimo punto riconduce ad un altro elemento che andrebbe ottimizzato: l’individuazione dei ruoli nella line-up driver. Uno dei fattori che hanno consentito a Max Verstappen di prendere il largo è proprio l’essere stato messo al centro del progetto tecnico e sportivo sacrificando le prestazioni e mortificando le aspirazioni iridate di Sergio Perez.

F1
Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing)

F1. Ferrari: al vaglio l’ipotesi di ricorrere agli ordini di squadra

A Maranello qualcosa comincia a muoversi visto che l’idea di imporre le posizioni ai piloti non è più così peregrina. Ne ha parlato Laurent Mekies, direttore sportivo della Rossa che, però, ha fissato dei paletti ben precisi: gli ordini giungerebbero “solo per arrivare al miglior risultato di squadra. Una dichiarazione “ampia” che dice tutto e nulla.

“Si discute più fuori dalla Ferrari che all’interno del team degli ordini di squadra – ha riferito Mekies Ma più seriamente, ancora una volta, siamo sempre stati molto chiari: puntiamo ad avere il miglior risultato per la squadra; La Ferrari viene prima di tutto“.

Una strategia che ad un certo punto può diventare inefficace. Da qui l’apertura all’individuazione – forse tardiva – di un numero uno che possa opporsi a Max Verstappen godendo del pieno supporto dell’altro pilota: “[…] E poi ovviamente ci sarà un punto in cui dovremo concentrarci di più su un pilota rispetto all’altro se la posizione in campionato lo richiede. Quindi, non significa aspettare la differenza matematica ma significa essere nel punto della stagione in cui pensi sia giusto per farlo“.

F1
Laurent Mekies (racing director della Scuderia Ferrari)

F1. Ferrari: la crescita di Sainz determina il blocco decisionale

La difficoltà della Ferrari nello stabilire una prima guida dipende anche dalla crescita esponenziale di Carlos Sainz che, nelle prestazioni, si avvicina sempre di più a Charles Leclerc, colui il quale è visto un po’ da tutti come l’uomo che può riportare il titolo piloti a Maranello.

Carlos ha fatto fatto grandi progressi dall’inizio della stagione – ha spiegato Mekies ai microfoni del portale ufficiale della F1 – All’inizio dell’anno non abbiamo fatto mistero del fatto che l’auto non gli si adattasse molto bene. Abbiamo dovuto lavorare molto con lui, con i suoi ingegneri, con tutti a Maranello per assicurarci di potergli dare qualcosa con cui si sentiva più a suo agio. E queste cose richiedono tempo. Piano piano sembra che ci stiamo dirigendo verso la giusta direzione“.

Rendere qualcuno un leader? Sappiamo di avere due piloti molto, molto bravi. Li trattiamo in modo da poter massimizzare le nostre posizioni in campionato e li vogliamo il più veloci possibile“.

E con quest’ultimo passaggio si ritorna al via: in Ferrari manca la vera volontà di stabilire delle gerarchie. E’ un paradigma organizzativo in cui il team crede ma che, stando agli andamenti stagionali, non ha prodotto effetti positivi. E’ possibile pensare di continuare senza uno schema ad una punta in un anno in cui, anche a causa della scarsa affidabilità, i titoli resteranno probabilmente un sogno. Ma nel momento in cui il Cavallino Rampante avrà fissato le sue difficoltà sarà dura correre per il bottino grosso dovendo gestire una possibile “faida” interna che, potenzialmente, può diventare deleteria. Nella storia del motorsport vi sono illustri precedenti a supporto di questa evidenza.


Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1, Scuderia Ferrari F1, Oracle Red Bull Racing

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1 commento

  1. Progetti, analisi e discussioni inutili.
    Wolff, Horner, Marko e, prima, Todt Brown e compagnia. Tutti pescicani affamati. Che ci fanno Binotto,Mekjies e Rueda in F1??

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