giovedì, Dicembre 19, 2024

Red Bull ha cucito la RB18 su misura di Verstappen. Con quali conseguenze?

La vettura creata da Red Bull per il 2022 è una scommessa per il futuro. La prima monoposto della nuova era, infatti, è stata progettata e realizzata per tornare alla ribalta e dominare ancora una volta la F1. La scelta dei boss del team di Milton Keynes è stata quella di favorire nettamente un solo pilota, Max Verstappen. Tutto, nella RB18, parla di lui: come gli piace guidarla, cosa si aspetta di trovare e come si trovi maggiormente a suo agio.

Tuttavia, una scelta così decisa porta con sé conseguenze molto ardite. Red Bull potrebbe cominciare ad inanellare titoli su titoli con – e grazie a – Verstappen ma potrebbe anche mettersi i bastoni fra le ruota per il Mondiale, non assecondando l’altra parte dell’equazione, Sergio Pérez.

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Sergio Perez, Oracle Red Bull Racing

F1. Un’auto costruita addosso a Verstappen: parola di Pérez

A parlare dell’evoluzione della RB18 è proprio Pérez. In una intervista con RacingNews365.com, il messicano ha discusso di questo argomento e ha detto come sia per lui lavorare accanto a Verstappen. “L’essere al mio secondo anno con il team ed il cambio di regolamento mi hanno decisamente aiutato” , ha affermato. “é stato un bel miglioramento, sono più a mio agio nella macchina questa stagione”.

Il pilota ha poi sottolineato come alla base delle prestazioni differenti ci sia il set-up della monoposto, poichè “cerchiamo cose diverse”.

A volte siamo molto vicini, altri no,” ha commentato, quando gli è stato chiesto di Verstappen che preferisce un maggior sovrasterzo ed una sensazione più affilata nella vettura. “La maggiore differenza fra noi è come azioniamo l’acceleratore e freniamo”.

Ma, – continua – oltre questo per me è molto difficile paragonare le differenze in termini di stili di guida, poichè ogni volta è diverso”.

Nonostante lui ed il suo compagno di squadra vogliano “cose diverse”, il messicano ha negato che lo sviluppo della RB18 sia più complicato. “No, stiamo spingendo nella giusta direzione con la macchina. Alla fine, il team sta sviluppando e noi spingendo per tirare fuori il meglio dall’auto ogni singolo weekend”.

Su cosa dobbiamo aspettarci miglioramenti nella seconda metà della stagione? A questa domanda, Pérez risponde così: “Beh, sarebbe opportuno migliorare dappertutto, e provare ad essere più completi in tutte le aree“.

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l’olandese Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) a bordo della sua RB18 durante il Gran Premio di Francia edizione 2022

F1. Ripercussioni sul mondiale 2022

Pensiamo ora a valutare l’impatto che una macchina perfettamente creata per lui e su di lui possa avere su Verstappen. Tale scelta evidenzia una fiducia cieca da parte del team nei suoi confronti, in maniera esclusiva. Come al solito, Red Bull (o meglio Horner e Marko nello specifico) ha designato IL pilota che deve vincere: Verstappen. E nessun altro. Per fare questo, l’olandese ha a disposizione quella che ha l’ambizione di essere la macchina perfetta per lui.

Conosciamo Verstappen. Il 24enne unisce ad un innegabile talento una determinazione ed una grinta fuori dall’ordinario. Una macchina che lo assecondi in ogni sua esigenza lo aiuta a tirar fuori il 100% da sé e dalla vettura. Inoltre, non dobbiamo dimenticare l’impatto psicologico che questa scelta comporti.

Verstappen, infatti, può sentisi sicuro e comodo, facendo affidamento su ogni aspetto considerando che tutto può essere ed è stato soggetto a cambiamento solo per compiacerlo. Tutto questo gli fornisce una sicurezza nei propri mezzi (fisici e non) per andarsi a prendere il suo secondo titolo mondiale. Complice, una Ferrari che non esita a ricoprirlo di regali, offrendo ad uno guà scatenato pilota affamato di vittoria un lauto banchetto di punti che gli permetta di allonatarsi da loro sempre più velocemente.

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Christian Horner – Max Verstappen – Oracle Red bull Racing

F1. Il futuro di Sergio Pèrez

I piloti in ogni team di F1 sono, però, due. Sebbene Verstappen sia innegabilmente il “cocco” di casa Red Bull, non bisogna dimenticarsi di Pérez. Un pilota che a suo tempo in McLaren aveva colpito per aggressività e che da quando è approdato in Red Bull a trent’anni ha incominciato ad essere competitivo. Tutto questo, finché non ha rinnovato i contratto con Red Bull. Da quel punto, infatti, il messicano ha iniziato a calare come performance, rimanendo comunque ottimo.

Il pilota ha firmato un contratto di rinnovo, ok, ma questo gli assicura la sua permamenza in F1? Secondo noi, non in Red Bull. Per Pérez, deve essere difficile adattarsi ad un’auto che segue sempre e solo i desideri tecnici dell’altro pilota. Si trova, infatti, ogni volta a guidare un’auto perfezionata per qualcun altro, e non sempre in un modo che sia favorevole anche a lui.

La sua permanenza in Red Bull (e, molto probabilmente, in F1) però dipende da questo: come si renderà utile a Verstappen e al team. Sappiamo, infatti, che Horner ed in particolare Marko, non si fanno troppo problemi a recidere un contratto se trovano un’altra scelta a loro avviso migliore. Kvyat ne sa qualcosa. Spetta al messicano, quindi, assicurarsi la F1 dimostrando di dare sempre il massimo ed adattarsi non solo ad una nuova macchina ed ad un nuovo regolamento ma anche ad una Red Bull che non tiene eccessivamente in conto le sue, di esigenze.


Autore: Silvia Giorgisilvia_giorgi5

Fonte Immagini: Oracle Red Bull Racing

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