Con nove gare al termine, la F1 si avvia a decretare i verdetti del campionato del mondo 2022. Le griglie sembrano essere abbastanza delineate. La Red Bull e Max Verstappen giocano il ruolo delle lepri. La Ferrari e Charles Leclerc provano a fare i cacciatori ma hanno hanno più volte dimostrato di avere, nel momento di sparare il colpo mortifero, le polveri bagnate.
Terza forza, non staccatissima in classifica ma lontana in termini di prestazioni medie, troviamo la Mercedes che continua a lavorare per ottenere almeno una vittoria di tappa in un’annata caratterizzata da difficoltà inattese che sono lungi dall’esser pienamente risolte. Salvo scossoni che potrebbero derivare dall’introduzione della controversa e discussa Direttiva Tecnica 039 le proiezioni iridate dicono Verstappen e Red Bull.
Questa prospettiva genera rammarico in Ferrari e nella fan base rossa poiché, è oramai confermato da analisi e andamenti, la F1-75 è la vettura che, al netto di errori strategici, problemi di affidabilità e topiche commesse dagli stessi piloti, è il punto di riferimento tecnico per la categoria. L’annata del sogno rischia, per Maranello, di tramutarsi in quella del rammarico. Non della piena delusione perché il team veniva da anni neri, ma di certo delle mancate occasioni considerando come si erano messe le cose dopo tre gran premi.
F1. Ferrari: scarsa maturità e incapacità di concretizzare alla domenica alla base delle difficoltà in classifica
Perché il Cavallino Rampante è così attardato? Secondo Carlos Sainz, un pilota che ha mostrato una crescita sensazionale dopo un avvio stentato, caratterizzato da un pessimo adattamento alle vetture ad effetto suolo, quello della Ferrari è solo un problema di maturità. La storica compagine avrebbe solo bisogno di continuare a strutturarsi ed a crescere.
Dopo il GP d’Ungheria, tra le varie dichiarazioni rilasciate ai media internazionali, Sainz è ritornato su un gran classico della comunicazione ferrarista per spiegare – o quanto meno per provare a farlo – i motivi di una gara piuttosto deludente: l’analisi dei dati in fabbrica. “Dobbiamo analizzare il motivo per assicurarci che non accada di nuovo, perché venerdì stavamo volando con temperature calde mentre in gara abbiamo trovato condizioni molto più fresche. Questo è un qualcosa da analizzare“.
Il vero problema della Ferrari è l’incapacità di tramutare le sempre brillanti prestazioni del sabato in punti pesanti. La Red Bull RB18 sembra essere un mezzo concepito per la gara, a differenza di una F1-75 che “sul lungo” palesa ancora qualche difficoltà, specie nella gestione delle gomme a temperature basse. La storia del mondiale dice che in condizioni di fresco la creatura di David Sanchez tende a soffrire.
E su questo punto gli ingegneri della Scuderia stanno focalizzando le loro attenzioni. D’altro canto fu Mario Isola, in apertura di stagione, a spiegare che alla lunga avrebbe primeggiato chi sarebbe stato in grado di gestire al meglio le coperture. Attività nella quale Red Bull, al di là di sporadiche battute d’arresto come Australia e il casalingo Spielberg, si è contraddistinta.
F1. Ferrari: è il campionato Costruttori l’obiettivo più realistico?
Chiaramente le residue speranze della Ferrari di accaparrarsi i titoli passano anche per la crescita dei piloti. Stante il momento difficile di Sergio Perez, il Costruttori potrebbe essere un concreto obiettivo per la storica franchigia modenese. In tal senso l’incremento prestazionale di Sainz è sotto gli occhi di tutti. Un pilota che sta mettendo in difficoltà la dirigenza che non può individuare un vero numero uno poiché la distanza tra i due alfieri rossi è davvero minima.
“All’inizio dell’anno non avevo feeling con la macchina. Ora che siamo stati veloci mi sento molto meglio con la vettura. C’è ancora qualche preoccupazione sul fronte affidabilità e bisogna migliorare nei pit stop“. In quest’ultima frase di Carlos è raccolto tutto il momento che vive la Ferrari: una vettura di primo livello “azzoppata” da problemi di affidabilità e da gestione strategica assolutamente rivedibile.
Su questo frangente, ne scrivevamo ieri in questo focus (leggi qui), ci risulta che gli uomini di Maranello stiano approntando nuove procedure per evitare il ripetersi di disastri operativi che hanno penalizzato soprattutto Leclerc. E alludiamo, ovviamente, alla triade Monaco-Silverstone-Budapest. La Ferrari è sicuramente immatura, ma non di certo perché è una compagine giovane. Bisogna oliare certi meccanismi per rendere l’ingranaggio perfetto. Il 2022 ha ancora molto da raccontare e il team non vuole precludersi nessun sogno. Ma bisogna essere perfetti. Quindi non bisogna essere quelli visti nelle prime tredici gare.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1