Ne abbiamo diffusamente parlato in articolo pubblicato ieri: la stagione di F1 2022 potrebbe essere la migliore di sempre per il team Red Bull (leggi qui). Numeri alla mano, Milton Keynes è ad un passo dall’ottenere un risultato senza precedenti. Cosa che avverrebbe, a rafforzare la portata dell’impresa, nell’anno zero della nuova Formula Uno voluta dai vertici di Liberty Media. Ovviamente, per agguantare un tale obiettivo, serve avere la concentrazione ai massimi livelli abbinata ad una guardia molto alta.
Dunque Chris Horner e i suoi non possono permettersi di adagiarsi sull’enorme vantaggio in entrambe le classifiche se vogliono incorniciare questo 2022 e riconsegnarlo alla gloria futura. Conoscendo l’agire di questa squadra e di Max Verstappen è difficile immaginare deleteri cali di tensione che, se si verificassero, potrebbero portare a conseguenze ben più dannose. Almeno è questo il parere che Damon Hill ha espresso a F1 Nation.
F1. Red Bull rischia di perdere lo scettro tecnico?
“Se la squadra non fa altro sviluppo su questa macchina, penso che Ferrari e Mercedes saranno già sopra di loro quando arriveranno ad Abu Dhabi. Se stai fermo un secondo in Formula Uno vieni sommerso. Affonderai nelle sabbie mobili. Anche per un team vincente la pressione è inesorabile. Bisogna avere ritmo anche nello sviluppo“.
A leggere le parole del campione del mondo 1996 sembra che l’abbia sparata un po’ grossa. Al momento non si intravedono scuderie capaci di sovvertire i valori in campo. In un lasso temporale così ristretto pare quanto meno improbabile che tendenze apparse così forti e sedimentate vengano addirittura soverchiate. É chiaro che Red Bull sia un team che può permettersi un certo grado di relax ed è altresì un fatto che in fabbrica la mente sia già settata sul 2023, ma un cedimento di schianto non è preconizzabile ad oggi.
Domenica avremo già il primo riscontro, ma il ragionamento di Hill è debole perché dovrebbe contemplare il fatto che gli altri stiano ancora spingendo sull’acceleratore dello sviluppo. Cosa improbabile perché le risorse finanziarie sono al lumicino e perché non avrebbe senso sprecare capitali e competenze per migliorare un vettura che deve disputare solo sei gare.
F1. Mondiale 2022: non ci saranno scossoni tecnici
Le scuderie che inseguono hanno fatto sapere, tramite i rispettivi team principal, che si farà poco in termini di sviluppo tecnico da qui alla fine. Mattia Binotto ha apertamente alluso ad una F1-75 “congelata”. A Maranello, difatti, è in avanzata fase di definizione il modello 2023 il cui nome, come da tradizione, verrà svelato solo al momento della presentazione che avverrà nel mese di Febbraio.
Analoga la situazione in casa Mercedes. Toto Wolff, poco prima del Gran Premio d’Italia, interrogato sulla questione, aveva fatto sapere che la W13 riceverà solo adattamenti aerodinamici di dettaglio necessari ad adeguare la vettura alle caratteristiche della pista. Insomma, ali anteriori e posteriori già viste in stagione e che si andranno a combinare in diversi layout aerodinamici. Nulla che possa far pensare che le distanze possano colmarsi.
Altro elemento che mette Red Bull in una botte di ferro è la modifica al regolamento tecnico che la FIA ha prodotto in chiave 2023. Il giro di vite sui pattini e l’incremento dell’altezza da terra delle vettura imporrà nuove valutazioni sulla parte inferiore della monoposto. Quindi è inverosimile che oggi si spendano ore di gallerie e gettoni CFD per ottimizzare progetti che l’anno venturo potrebbero non essere più così attuali.
Salvo scossoni onestamente non prevedibili, il mondiale di F1 2022 dovrebbe scorrere così come l’abbiamo osservato muoversi finora: Red Bull a far da lepre, Ferrari che prova a ottenere qualche vittoria per rendere meno amara la stagione e Mercedes a ricorrere quasi ossessivamente quell’affermazione che ancora manca.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari