Ne abbiamo parlato in un articolo uscito stamattina: il processo evolutivo della F1 è tutt’altro che fermo alle regole tecniche recentemente introdotte e a quelle finanziarie relative ai team e ai reparti powertrains (per maggiori informazioni leggi qui). La categoria regina del motorsport intende calarsi in un ambiente sempre più competitivo, imprevedibile e spettacolare. Ecco che sono in cantiere nuove idee che stavolta, dopo l’introduzione delle gara sprint, potrebbero davvero modificare alla base i gran premi così come li conosciamo oggi.
Pare che nel pentolone della Formula Uno stia bollendo una zuppa dal sapore diverso. Vari gli ambiti oggetto di possibile revisione, dal format del weekend all’arrivo a traguardo dietro Safety Car passando per l’uso del DRS. Tanta, forse troppa, carne a cuocere.
F1. Monza è stato uno spartiacque stagionale
Partiamo col dire che Monza è stata uno spartiacque. Dopo l’arrivo sotto safety il governo della F1 intende dare una svolta decisa. Chiaramente regolamentando il tutto. L’indicazione che pare emergere non è quella di esporre bandire rosse posticce come qualcuno chiedeva, ma di snellire l’uso della vettura di sicurezza che, chiaramente, non può più sbagliare facendo ingresso in pista davanti ad un pilota che non sia il primo. È allo studio la possibilità di non far passare i doppiati o quanto meno di non farli sdoppiare totalmente per consentire un rientro più rapido della SC. Idea che non annullerebbe del tutto la possibilità che le gare possano finire sotto freeze agonistico. Ma di certo ne limiterebbe le possibilità.
Sempre sul fonte Safety si pensa di contenere l’uso della Virtual. Va detto senza mezzo termini: l’introduzione di questo strumento è stata fallimentare. I delta non vengono del tutto rispettati e il suo impiego ha spesso l’effetto di un lancio di dadi: cabala pura che non si confà ad uno sport che si reputa serio. O il meccanismo viene disciplinato meglio o si useranno più safety car “fisiche”. La palla è in mano ai decisori che stanno attentamente valutando il da farsi.
F1. DRS è colonna portante del Circus del futuro
Per tenere lo spettacolo più vivo si sta immaginando di consentire l’attivazione del DRS già dopo il primo giro di gara, quando le macchine sono più vicine per effetto dello start. La cosa ci racconta che l’idea di immaginare una Formula Uno senza ala mobile è ormai tramontata.
I Drag Reduction System, nonostante la parziale semplificazione dell’aerodinamica superiore, si rende ancora necessario per favorire i sorpassi che restano mediamente difficili a causa dell’aria “sporca”. Chiaramente il tutto va calibrato tenendo conto della futura abolizione delle termocoperte (leggi qui per saperne di più). Cosa che potrebbe generare qualche problema di sicurezza: gomme fredde e DRS subito operativo sono un mix piuttosto esplosivo.
Si sta pensando anche a come ottimizzare il format del week end. L’anno prossimo, con 24 gare in calendario, saranno sei i gran premi connotati dalla sprint race (ufficialità arrivata mentre questo articolo veniva confezionato). Novità più massicce si annunciano per il 2024. La Formula Uno vuole offrire agli spettatori un momento caldo in ogni sessione. Lo aveva annunciato Stefano Domenicali nel week end di Zandovioort: si riflette sulla riduzione del numero di prove libere aggiungendo un turno di qualifiche suppletivo che determinerebbe, così, la griglia della “sprint”.
Dopo quest’ultima ci dovrebbero essere altre qualifiche, ossia quelle canoniche, che nelle idee di Liberty Media genereranno la starting grid domenicale. Si tratterebbe di una svolta epocale per la quale servono 28 voti su 30 (10 team, 10 FIA, 10 quota LM, ndr) e soprattutto la necessità di fare in fretta perché la cosa andrebbe definita prima della fine dal mondiale 2023.
Sono giorni di riflessione tra le teste d’uovo del Circus. Una nuova rivoluzione è all’orizzonte e stavolta ci sarebbe da convincere la fan base che ultimamente si sta mostrando ricalcitrante a queste novità sparate ad una velocità onestamente troppo elevata per essere correttamente metabolizzata.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Alessandro Arcari