Arrivederci, Monza: tempo di bilanci per la Scuderia Ferrari durante la lunghissima pausa che condurrà la F1 a Singapore direttamente ad ottobre. Il triple header Belgio – Olanda – Italia è stato piuttosto un frenetico susseguirsi di appuntamenti concatenati: ben tre weekend consecutivi in cui è stato realmente complicato anche solo riuscire a fare il punto della situazione, mettendo a fuoco per esempio gli elementi fondamentali in cui migliorarsi.
Eppure in casa Ferrari sono riusciti a tirar fuori il classico coniglio dal cilindro, portando a compimento un fine settimana di tutto rispetto, nonostante calcoli e presupposti lasciassero presagire ben altro.
Difatti, sebbene alla fine il primo posto del gran premio di Italia sia stato comunque conquistato dall’attuale campione del mondo in carica Max Verstappen, tuttavia la Rossa non è uscita del tutto sconfitta da questo duello.
Per un attimo è parso quasi di ritornare agli allegri fasti dei primi appuntamenti ad inizio campionato: allora la F1-75 sembrava essere a tutti gli effetti la monoposto da battere, mentre al contrario la RB18 aveva addirittura collezionato qualche catastrofico ritiro in una manciata di gare.
Uno scenario talmente lontano dal quadro odierno, da risultare quasi paradossale ad oggi: una tendenza che però ha trovato un minimo di conferma solamente sul territorio italiano, poiché i precedenti due appuntamenti hanno soltanto contribuito a far ulteriormente colare a picco l’immagine del team rosso.
F1. Scuderia Ferrari: quando i conti non tornano…Poi ritornano?
Altro dato che probabilmente dà da pensare, è anche il punto di vista dei piloti stessi: durante la conferenza stampa in apertura weekend monzese, specialmente secondo il parere di Charles Leclerc il fine settimana si sarebbe profilato indiscutibilmente pesante e difficile per la Ferrari, proprio sulla base del fatto che tale layout non risultava congeniale alle peculiarità della F1-75.
Le sue caratteristiche dunque lasciavano presagire un esito quasi liscio di trionfo scontato per l’avversaria RB18, ma come poi abbiamo visto, così non è stato. O meglio, la vittoria c’è stata, ma c’è stata (parzialmente) anche la Rossa.
Il ritorno prestazionale della F1-75, sempre con la dovuta cautela, è dovuto ad un incastro di corrette impostazioni (come ad esempio un’altezza dal suolo del corpo vetture più consona alla sue modalità operative basilari) atte a rendere la miglior versione possibile della monoposto su questo tracciato molto ostico nelle previsioni.
La scelta è dunque ricaduta su un assetto aerodinamico a più basso carico rispetto, ad esempio, alla RB18. Tenendo ben presente che, però, tale decisione avrebbe influito sul degrado gomme che sarebbe stato maggioritario rispetto a quello che avrebbe patito la Red Bull che aveva optato per delle ali con angoli di incidenza più elevati proprio per tamponare tale fenomeno.
Sebbene alla fine la scelta messa in atto dagli uomini di Milton Keynes sia stata quella più efficace, con una vettura molto ben bilanciata nei tratti lenti e in accelerazione, il team di casa al contrario è però riuscito a costruire un piccolo gap, nonostante quel (come previsto) degrado considerevole. Specie se si considera il primo stint, in cui lo stesso Leclerc ha poi dichiarato di aver percepito un buon feeling con la macchina e con le soft.
F1. Scuderia Ferrari in ottica 2023: buoni presupposti
Dunque questo potrebbe rappresentare a tutti gli effetti un ottimo segno per gli uomini alle spalle del Cavallino Rampante: se il mondiale quest’anno risulta presumibilmente andato (Max potrebbe arrivare a vincere il titolo definitivamente addirittura già a Singapore, stando ai calcoli ipotetici), non c’è ragione per cui il team non debba riuscire quantomeno a finire il campionato con diverse buone prestazioni consecutive.
Innanzitutto per il mero aspetto di risollevare gli animi all’interno del team ed ai piloti stessi, ma anche e soprattutto perché concludere in positivo una stagione altalenante come questa, pone dei buoni presupposti in vista della ripresa nel 2023.
Dal punto di vista analitico, conoscere ancora meglio la F1-75 non può che essere ulteriore motivo di approfondimento e studio di quella che potrebbe essere sua “figlia”, l’erede che sarà svelata come di consueto intorno a febbraio.
Ad oggi quindi, gli uomini Ferrari possono vedere di nuovo accesa quella fiammella che aveva fatto sperare in una monoposto da mondiale: maggiore conoscenza ed approfondimento, significano maggiore consapevolezza nell’indirizzare la progettazione verso una direzione vincente.
F1 Autore: Silvia Napoletano – @silvianap13
Foto: F1, Scuderia Ferrari F1