giovedì, Novembre 14, 2024

Ferrari: la reattività alla TD039 alla base del downgrade prestazionale?

La prima giornata di prove libere della F1 nel tempio della velocità ha fornito diversi spunti in merito al lavoro che i team hanno svolto durante le due sessioni. Come ogni venerdì la classifica delle free practice non è indicativa dei reali valori in campo, tuttavia per la Scuderia Ferrari, sull’ostico tracciato di casa, è stata una giornata dai riscontri superiori alle aspettative.

L’introduzione della quinta power unit sulla monoposto di Carlos Sainz, dotata della parte ibrida evoluta, consentirà di testare la bontà del propulsore 066/7 nel tracciato più esigente per le unità turbo-ibride (clicca qui per approfondire). La vettura numero 55 sarà fonte di informazioni molto utili per gli ingegneri del team Ferrari non solo per quanto riguarda la parte meccanica.

F1. Ferrari: prove comparative di pavimento

Nel corso delle prime prove libere infatti, dopo una manciata di giri, sulla F1-75 dello spagnolo è stato sostituito il floor.

Azione programmata dai tecnici della rossa nell’ambito di un test comparativo tra il fondo vettura utilizzato nei primi round del mondiale e quello introdotto in occasione del gran premio del Paul Ricard.

F1
Test dei floor sulla monoposto di Carlos Sainz

Gli ingegneri del Cavallino Rampante hanno acquisito una notevole mole di dati in un tracciato che può essere considerato una vera e propria galleria del vento a cielo aperto. Nonostante la brillante performance delle rosse in terra francese, prima dell’errore di Charles Leclerc, i tecnici della Ferrari hanno individuato nel fondo vettura l’origine dell’oscuro male che ha determinato l’evidente involuzione prestazionale della F1-75.

Il team principal di Losanna, ha confermato che il focus della storica scuderia italiana è sul floor introdotto nel gran premio di Francia: Il fondo che portammo in Francia è stato il nostro ultimo sviluppo aerodinamico e lo portammo per migliorare il saltellamento e doveva essere un passo in avanti. Ha anche portato altri miglioramenti secondari ma anche dei problemi che oggi ci stanno limitando“.

Più che di uno sviluppo, il nuovo fondo è stato progettato per mitigare il fenomeno del porpoising che, sebbene molto accentuato, non sembrava penalizzare la performance complessiva della F1-75. Era tuttavia mandatorio limitare le oscillazioni verticali per essere conforme alle più rigide verifiche introdotte dalla direttiva tecnica TD039, piuttosto che aggiungere performance a una monoposto che fino alla tappa francese poteva essere considerata la migliore monoposto dello schieramento.

F1. Ferrari: in Belgio sono emersi i problemi col nuovo fondo

Dal gran premio del Belgio è apparso evidente che l’update del floor è stato un downgrade soprattutto nei segmenti dei tracciati il carico aerodinamico generato dal fondo vettura è un fattore decisivo. Si tratta del primo update apportato alla F1-75 che non ha risposto alle aspettative dell’area tecnica del team di Maranello a differenza dei primi step evolutivi che sembravano aver cancellato l’atavico problema della correlazione dati.

Basti pensare all’ottimo lavoro svolto per garantire maggiore efficienza aerodinamica e maggiore velocità di punta nel serrato duello con la RB18 che tuttavia possiede ancora un notevole margine sulla rossa.

Top Speed di Max Versteppen e Sainz alla staccata della prima variante e alla fine del Serraglio

Tuttavia tra gli aggiornamenti apportati nei primi round del mondiale e il pavimento introdotto al Paul Ricard c’è una sottile ma importante differenza.

Mentre il processo evolutivo della F1-75 nella prima metà della stagione si basava esclusivamente sulle aree di interesse individuate dagli ingegneri Ferrari, la progettazione del nuovo floor è stata una reazione ad un input esterno (TD039, nda).

In sostanza quando una monoposto nasce senza evidenti problemi, come nel caso della F1-75, il piano degli sviluppi viene concepito con largo anticipo e con molto tempo a disposizione. Nel caso del fondo vettura introdotto in Francia, l’equipe degli ingegneri Ferrari ha dovuto reagire in tempi molto ristretti andando a modificare una delle aree vincenti della monoposto, nonostante il pompaggio fosse davvero evidente.

Questa analisi suggerisce che il comparto aerodinamico della Scuderia Ferrari ha deliberato il primo sviluppo non efficace nel momento in cui ha dovuto agire in modo reattivo ai vincoli della FIA.

F1
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) – Gp Italia 2022

Nella Formula 1 il ritorno alle release precedenti di un qualsiasi elemento della monoposto è indicativo di uno step evolutivo che non ha funzionato a dovere. Nella fattispecie più che di un update evolutivo la Ferrari è stata obbligata a realizzare un soluzione contingente per rientrare nella metrica e nei controlli introdotti dalla FIA atti a mitigare le oscillazioni verticali.

Probabilmente la felice convivenza con il porpoising è stata la condanna per le ambizioni di Ferrari e Leclerc nel momento in cui la FIA ha deciso di porre fine al saltellamento delle monoposto.

La mitigazione del pompaggio non era la priorità perché le prestazioni ad inizio stagione erano stellari e non si è avuta la necessaria scaltrezza nel capire che nobili ragioni di sicurezza sostenuti da interessi di parte, avrebbero potuto modificare lo scenario tecnico…


Autore e infografiche: Roberto Cecere – @robertofunoat

Foto: F1, Scuderia Ferrari F1

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