Primo giorno di F1 in Olanda e la Ferrari torna a dominare le classifiche. Il circuito di Zandvoort sembra sposarsi bene con le peculiarità della vettura italiana, ma solo domani potremo avere un confronto diretto con la Red Bull e con il pilota di casa, Max Verstappen, quest’oggi fortemente limitato dall’assenza nelle Fp1per via di un problema meccanico alla trasmissione delle sua RB18.
Le Mercedes appaiono più competitive. Pare un dato di fatto chiaro. Questo malgrado la temperatura dell’asfalto quest’oggi fosse molto elevata. La colonnina di mercurio, infatti, si è aggirata sui 38°C: dato molto importante per l’analisi odierna relativa alla gestione delle mescole.
Cominciamo il consueto esame post libere parlando della messa a punto relativa alle varie monoposto, andando a mettere sotto il punto di mira le scelte effettuate da parte di Ferrari, Red Bull e Mercedes. Come possiamo osservare nell’immagine a seguire, i tecnici del Cavallino Rampante hanno provato in pista una sola specifica al retrotreno.
Fq. Gp Olanda 2022: le configurazioni aerodinamiche di Ferrari, Red Bull e Mercedes
La configurazione è la stessa che venne usata ad inizio stagione in Bahrein. Stiamo parlando di un’ala da medio-alto carico. Questa ha un main plain a cucchiaio, che concentra la maggior parte della downforce nella zona centrale del profilo. La zona più esterna tende invece ad alzarsi. L’obiettivo è quello di andare a diminuire l’intensità dei vortici di estremità. Tutto a favore della riduzione della resistenza indotta.
Il carico prodotto dall’ala posteriore dev’essere bilanciato con quello all’anteriore. Sulle vetture modenesi ritroviamo presenti due tipologie differenti di ala anteriore, che avevamo già illustrato in Belgio. Le due si differenziano per la corda dell’ultimo flap aggiuntivo. Per via della particolare conformazione del tracciato, che prevede moltissime curve a banking positivo, l’avantreno delle vetture potrebbe essere “alleggerito” nel suo lavoro.
Ecco che le scuderie potrebbero scegliere specifiche a minor carico, proprio perché la pista stessa, in un certo senso, lo consente. Per capire meglio questo concetto basta pensare che in tracciati come l’Austria, dove molte curve sono inclinate verso l’esterno (banking neagativo), si viene ad innescare molto sottosterzo sulle vetture.
Già verso la fine della prima sessione in casa Ferrari hanno proposto a Leclerc di fare qualche giro di prova con un’incidenza di ala minore. Il monegasco ha proposto un “minus 5”, ovvero cinque click in meno all’anteriore.
Stesso discorso per la Red Bull che per il momento ha montato la stessa configurazione aerodinamica sulle entrambe le monoposto. L’unica differenza riguarderebbe il fondo. Anche in Olanda, Perez dovrebbe utilizzare la nuova specifica con foro in stile Ferrari.
L’ala della RB18 è da medio o medio-alto carico. Un main plain meno pronunciato rispetto alla monoposto di Maranello. Se lo possono permettere anche per via della grande spinta verticale che riesce a sviluppare il fondo dei bolidi autrici. Per incrementare il lavoro del diffusore, inoltre, sono andati ad aumentare di molto l’incidenza dei profili sulla beam-wing.
I tecnici della Mercedes hanno lavorato molto, sia durante la prima che nella seconda di sessione di prove libere. Sono intervenuti spesso sull’altezza da terra della W13 versione “B”. I punti cruciali per decidere quale distanza dall’asfalto imporre dovrebbero essere curva 3, 6 e l’ultima prima del rettifilo principale.
Sulla monoposto numero 44 gli ingegneri ha non deciso, su richiesta di Lewis Hamilton, di testare diverse barre anti rollio. L’obbietto era quello di concedere al sette volte campione del mondo britannico un feeling migliore con l’avantreno della sua freccia d’argento. Le vetture tedesche, per di più, hanno dimostrato un passo particolarmente rapido sulle coperture Soft già dalle Fp1.
Per loro un’ala posteriore da medio-alto carico, con un main-plain ondulato che diversamente a quanto visto su altre vetture non concentra la massima spinta verticale nella zona centrale. In questo caso avremo un profilo di pressione sull’ala che avrà due picchi.
Purtroppo in Olanda non ha funzionato a dovere il sistema Gps delle vetture. Pertanto non siamo in grado di fornire gli ormai usuali grafici telemetrici con cui andavamo nel dettaglio di ogni curva. Prendiamo quindi in esame il grafico dei distacchi in ogni settore. La Ferrari si è assicurata le prime due posizioni, tuttavia hanno costruito il giro in modo molto differente.
F1. Gp Olanda 2022: distacchi piloti
Leclerc ha trovato un ottimo spunto nel settore iniziale, mentre Sainz è riuscito ad abbassare di ben 1 decimo e mezzo la prestazione del compagno di squadra nel T2. Sappiamo inoltre che i due piloti avevano lo stesso pacchetto aerodinamico. Questo porta a pensare che la differenza consista solamente in traiettorie diverse o in un differente tyre management.
Mettendo assieme i settori migliori dei piloti del Cavallino Rampante, il tempo ottimale sarebbe stato 1:12.147. Stiamo parlando di ben 1 decimo e mezzo in meno alla prestazione del pilota monegasco. Tutto questo per dire che il margine che Ferrari ha sulla Mercedes è più elevato rispetto a quanto visto effettivamente in pista.
In Mercedes sembrano aver trovato un buon compromesso di assetto. Le altezze da terra che vanno utilizzate su questo tracciato sembrano adattarsi molto bene alla W13. Nel complesso, osservando i dati, la vettura tedesca si trova quasi al pari livello della F1-75 in tutti e tre i settori.
Tuttavia, come abbiamo detto precedentemente, la rossa si tiene ancora un certo margine da sbloccare nella giornata di domani. In mattinata le monoposto tedesche hanno mostrato una buona accelerazione, risultando addirittura migliore delle vetture modenesi. Per il pomeriggio, invece, in Ferrari hanno aggiustato il setup meccanico al posteriore e la vettura di Maranello è tornata ad essere la regina della trazione. Ciò ha decretato di fatto il miglioramento della rossa tra prime e seconde libere.
Non si può non parlare di Red Bull, ovviamente, anche se oggi le due RB18 hanno concluso la giornata fuori dalla top five. Nelle prime libere Perez ha avuto moltissimi problemi con l’asse anteriore. Hanno quindi provato varie rigidezze per cercare di eliminare la tendenza al sottosterzo. A detta del messicano, a inizio delle seconde libere, il team aveva fatto un buon lavoro. Tuttavia il riscontro in pista non è minimamente arrivato.
Il problema principale potrebbero le alte temperature dell’asfalto, che hanno raggiunto quasi i 40°C in certi momenti. Soprattutto il messicano si è lamentato di non riuscire a tenere nella corretta finestra di temperatura le gomme posteriori. Resta da capire come si comporterà Verstappen domani. Nel primo e nell’ultimo settore il distacco è quasi irreale. Potremmo attribuire tale gap alla mancanza di una corretta gestione delle mescole.
Sembra quasi che all’inizio del giro le calzature restino abbastanza fredde, nel settore centrale siano nella finestra ottimale e sul finire vadano in overheating. A detta di Max l’asse frontale della sua vettura, che nella prima parte del campionato aveva indotto alcuni problemi di sottosterzo, non dovrebbe dovuto rappresentare uno svantaggio su questa pista.
Parlando con Sergio nel Paddock, gli abbiamo domandato se avrebbe potuto patire grattacapi alla sua monoposto con queste alte temperature. Checo ha subito chiarito che questo week end sarà diverso per loro rispetto a Spa, e che sarà interessante capire dove si troveranno. Al momento i problemi sembrano grossi, almeno per Perez. Ma il giovane talento di Hasselt ha saputo già stupirci questa stagione. Per questo dobbiamo solo aspettare e vedere cosa accadrà domani.
Autore, foto e grafici : Niccoló Arnerich – @niccoloarneric