Ferrari ha dato tutto, questa l’impressione a margine della quindicesima qualifica di F1 stagionale. Il grande lavoro messo in atto nell’arco del fine settimana ha funzionato. L’approccio a Zandvoort, seppur buono, ha rivelato diversi grattacapi in merito all’handling ottenuto. Durante le prove libere una pletora di correzioni sull’assetto hanno fatto presenza, sino a quando, nelle Fp3, le modifiche al sistema sospensivo si sono rivelate vincenti.
L’inizio della sessione classificatoria, però, non è stata delle migliori. Il sottosterzo è tornato a palesarsi e la guidabilità delle vetture modenesi ne ha risentito non poco. I piloti della rossa hanno operato diversi test sul carico sviluppabile all’anteriore. Provvedimenti che, poco a poco, hanno prodotto grip e innalzato le performance delle due Ferrari.
Nel complesso, malgrado il padrone di casa abbia conquistato la partenza dal palo davanti al pubblico amico, il risultato del Cavallino Rampante va senz’altro giudicato molto positivo. Soprattutto se messo a paragone con la scorsa settimana, a Spa-Francorchamps, dove il sabato gli ingegneri erano ancora altamente confusi sulla strada di messa a punto da intraprendere. Elemento che poi, in gara, è emerso prepotentemente in maniera del tutto negativa.
F1. Gp Olanda 2022: Sfuma la doppietta Ferrari
Benché la soddisfazione per il traguardo ottenuto in qualifica esista, il retrogusto amaro scorre nella gola dei ferraristi. Un gap così ridotto su Vertappen è cosa positiva, siamo d’accordo. Ma accarezzare una prima fila tutta rossa e non poterla avere duole parecchio. Di questo parere il francese Laurent Mekies, direttore sportivo della storica scuderia italiana.
Charles ha sofferto un paio di indecisioni nel T2, mentre Carlos, malgrado una guida più pulita, non è riuscito a massimizzare la tornata. Scenario che racconta una sfida intensa ma purtroppo ancora una volta persa. Di questo, come sempre durante questo mondiale, ne giova Red Bull.
Tuttavia resta la consapevolezza del lavoro svolto con intelligenza, calma e raziocino. Un contesto scevro da ansie o preoccupazioni eccessive che ha permesso di sfruttare appieno le caratteristiche delle monoposto modenesi. Il francese lo sottolinea compiaciuto, mettendo sotto la lente di ingrandimento la capacità di capire la vettura e assecondarla per ottenere il massimo.
Il merito va condiviso tra piloti e tecnici. I feedback ricevuti dagli alfieri di Maranello hanno aperto il cammino da seguire e il grande lavoro sull’analisi dati raccolti durante le prove libere ha fatto il resto. Così come le ore spese in GES al simulatore. Un plauso particolare, per Laurent, va quindi speso anche per il remote garage, abile nel supportare a distanza i compiti svolti in pista.
F1. Gp Olanda 2022: Ferrari attacca a due punte
Il rendimento sotto le attese di Perez va preso con le pinze. Sì perché sebbene il messicano abbia commesso una svista non propriamente simpatica in Q3, il passo per combattere con i primi c’era eccome. Ecco perché, in gara, la musica sarà senza dubbio differente.
La gestione delle mescole non è cosa semplice a Zandvoort. Abbiamo dedicato proprio nella mattinata uno scritto fruibile a questo link, dove siamo andati ad analizzare tutti gli aspetti salienti della questione.
All’interno della battaglia per il podio si vuole infilare pure Mercedes. La redazione di FUnoAnalisiTecnica ha avuto la possibilità di parlare con gli ingegneri di Brackley e, a quanto pare, gli uomini in grigio hanno tutta l’intenzione di sfidare la rossa. Sono infatti convinti che il loro passo migliorerà in gara. Mekies lo sa e avverte la squadra.
Per cercare di contendere la vittoria alla Red Bull, la strategia è quella di pressare Max il più possibile per cercare in qualche modo di indurlo all’errore. L’attacco a due punte può certamente mettere in difficoltà gli uomini di Milton Keynes. Resta da capire, però, se il muretto italiano saprà approfittare dell’occasione e, soprattutto, se il ritmo delle F1-75 reggerà per sfidare le velocissime RB18.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Foto: Scuderia Ferrari