sabato, Novembre 16, 2024

Mercedes soccombe alle sue stesse regole del gioco?

Se è vero che la F1 rappresenti lo sport dai mille colpi di scena, è altrettanto vero che talvolta determinati risvolti inaspettati non sarebbero prevedibili neppure con largo anticipo. Un classico esempio è la stagione che tuttora è in corso: nessuno avrebbe mai pensato di poter assistere a determinati duelli quest’anno, le consistenti modifiche in termini di protagonisti rispetto ai precedenti campionati sono state completamente (ma piacevolmente) sorprendenti.

Riassumere il 2022 con rapidità ed immediatezza significa in poche parole annoverare il ritorno della Scuderia Ferrari, la riconferma del team Red Bull e la poca affidabilità della Mercedes: specialmente quest’ultima è stata la sorpresa in negativo che mai avremmo pensato di poter vedere.

F1
Lewis Hamilton (Mercedes AMG) ritorna mestamente ai box dopo l’impatto con Fernando Alonso alla curva Les Combes – GP Belgio 2022

Un team che nell’ultimo decennio e poco più è riuscito ad avere sempre la meglio su tante altre scuderie, icona certamente di una grande macchina perfettamente funzionante (metaforicamente parlando e non solo) che quest’anno si è piegato a delle cause di forza maggiore che si sono ritorte contro, loro malgrado.

F1. Quando i conti non tornano: l’ambizioso progetto W13

Inaspettato risvolto di un progetto estremamente outsider, che avrebbe dovuto fare proprio di questa peculiarità la sua caratteristica vincente: una W13 estremamente diversa da tante altre vetture presentate lo scorso febbraio, che avrebbe voluto giocarsi la carta della singolarità per stupire gli avversari fin troppo relegati ad un progetto così canonico.

Purtroppo questa connotazione sui generis è stata l’arma a doppio taglio con cui la scuderia stessa si è praticamente ferita da sola: partita come capricciosa e poco affidabile, la loro monoposto ha regalato pochi sorrisi (ed incostanti podi, molti dei quali principalmente a George Russell) e sparute certezze, sorvolando qualche picco di buone prestazioni che comunque non l’hanno mai portata al primo gradino del podio.

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George Russell (Mercedes AMG) esulta sul podio – Stagione 2022

Certo la stagione non è ancora conclusa, e sebbene il titolo piloti sia già virtualmente consegnato nelle mani di Max Verstappen, per le restanti scuderie questa parte conclusiva di campionato resta comunque un buon banco di prova per migliorarsi in vista del 2023.

Anche perché con i passi spesso cigolanti che la Rossa ha fatto registrare, la minaccia Mercedes piuttosto che un’ombra, sta diventando una realtà ipotetica sempre più imminente.

Sulla base di tali trascorsi possiamo dire che quindi la regina incontrastata, insignita per otto volte consecutive della corona del mondiale costruttori, sia caduta vittima delle sue stesse regole.

Un modello che storicamente riponeva (e ripone ancora oggi) grande fiducia in dati ed analisi principalmente registrati a mezzo computer: il che significa porre maggior attenzione nella sfera simulativa del progetto, quasi prevaricando quelle che invece potrebbero essere le effettive realtà di pista e di vettura.

Questo perché fondamentalmente con la vigilia dell’inizio della nuova era di F1 risalente all’incirca ad un decennio fa, la grande forza Mercedes risiedeva proprio nella conoscenza dei motori turbo ibridi (principalmente da loro spinti) ed in questi potenti simulatori all’avanguardia che permettevano loro di essere un passo più avanti rispetto a tutti gli altri: ed in effetti tale modus operandi ha funzionato in maniera eccelsa sinora, permettendo loro di scrivere pagine gloriose di questo sport, marchiando a fuoco il nome di Mercedes e Lewis Hamilton nella storia.

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Lewis Hamilton (Mercedes AMG) esce a fatica dalla W13 alla fine del GP d’Azerbaijan 2002

Ma tale visione di tanto simulatore, confronto dati ed analisi versus poca pista e poco asfalto, ha garantito un vantaggio sin dove ha potuto: ad oggi la musica è cambiata, ed il loro valzer glorioso sembra essersi inesorabilmente interrotto.

La loro crisi (perché per quanto non la si voglia imbrigliare in determinati dettami, di crisi si sta parlando) è scaturita proprio da quello stesso asso nella manica che gli ha consentito finora di essere chi è: la W13 ha svelato in pista degli inaffidabili atteggiamenti che al contrario, attraverso il simulatore erano ben altri.

Smarrito in una circostanza mai esperita sinora, è chiaro che il team abbia dovuto correre in fretta ai ripari per adeguare la monoposto ad un sette volte campione del mondo; che poi abbia fatto molta più fatica di un “novellino” Russell, questa è ulteriore riprova di quanto non siano stati abituati ad affrontare di fatto circostanze in cui la strada non sia spianata dritta verso il successo incontrastato.

F1. Bottas: Mercedes come team più propenso alla tecnologia e meno alle percezioni

Un modello che quindi allo stato attuale dei fatti si è loro ritorto contro: ad ulteriore conferma di tale schema lavorativo, è anche lo stesso ex pilota Mercedes Valtteri Bottas, il quale attualmente arruolato tra le fila dell’Alfa Romeo, sottolinea quanto il modo di lavorare sia diverso tra il suo team precedente ed il Biscione.

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Valtteri Bottas (Mercedes AMG) si sistema il casco in una delle sue ultime apparizioni con la W12 – Gp Messico 2021

Testimonia di quante volte sia lui stesso che Lewis tendevano spesso a voler intraprendere una strada differente, basata sul personale feeling con la monoposto in determinate condizioni, e quanto il team propendesse deciso invece verso i dati raccolti a mezzo simulatore: ne derivavano parecchie discussioni, ma è evidente a questo punto che la teoria per il team ha sempre prevalso sulla pratica.

Anche perché dalla loro avevano sicuramente un indubbio arsenale tecnologicamente all’avanguardia, ma ad avviso dei piloti non sempre il computer può avere ragione in maniera incontrastata.

È chiaro dunque che per risorgere dalle proprie ceneri, il lavoro a Brackley durante questa pausa invernale dovrà discostarsi da quanto saldamente seguito sinora: bisognerebbe lasciare andare determinati schemi in favore di un rinnovato modus operandi, certi che in casa Mercedes sono pur sempre i numeri uno incontrastati da anni. E di certo non perderanno occasione per dimostrarlo nuovamente.


F1 Autore: Silvia Napoletano@silvianap13

Foto: F1, Mercedes AMG F1, Lewis Hamilton, George Russell, Valtteri Bottas

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