F1. E’ il giorno della verità. Dopo un venerdì passato a combattere con i problemi al cambio (per Verstappen) e con un assetto non perfetto (Perez ha dovuto lottare a lungo col sottosterzo), Red Bull conta di avere un terzo turno di libere pulito per poter recuperare il terreno perso ieri e per testare la RB18 in condizioni da qualifica. Cosa che nelle due prime sessioni non è stata fatta, un po’ per mancanza di tempo, un po’ per scelta.
F1. Red Bull: la RB18 trova un assetto efficace con Verstappen
La sessione si è svolta senza la pioggia che nei giorni scorsi era stata annunciata con buon probabilità. La temperatura della pista si aggirava intorno a 30 gradi, quella dell’aria sui 22. Condizioni analoghe a quelle che abbiamo trovato nella domenica del GP del Belgio.
Ambiente, dunque, che sulla carta potrebbe andare incontro alle necessità tecniche della RB18. I lavori nel team di Milton Keynes si sono avviati puntando sulla gomma soft. Perez, tra i primissimi a scendere in pista, ha immediatamente inanellato una serie di passaggi con un compound col quale ieri ha patito un accentuato sottosterzo. Specie in Curva 3 e in Curva 9. Nel primo segmento di libere la vettura n°11 ha mostrato un comportamento diverso rispetto a 24 ore fa. In Curva 10, un lunga sinistra, Perez ha visto il posteriore scodare in diverse circostanze. Motivo di confronto col suo ingegnere.
Il messicano, aprendosi in radio, aveva riferito che il retrotreno è peggiorato nelle curve a media percorrenza rispetto al venerdì. Segno tangibile che gli ingegneri hanno preso una direzione tecnica radicalmente diversa da quella che la RB18 aveva individuato. Sappiamo, per caratteristiche, quanto sia ostica per Perez una vettura che tende ad avere un asse arretrato leggero. Una condizione che, di converso, esalta il driving del campione del mondo in carica.
Come ampiamente prevedibile, Verstappen si è trovato più a suo agio con l’assetto studiato nella notte, a confermare la fiducia espressa ieri a motori spenti. Nel primo stint, con coperture a banda rossa, i tempi sono immediatamente scesi. Dopo un giro push, Max ha effettuato due tornate di cool down nel tentativo di ridare vita alle gomme. In radio ha sottolineato come, dopo l’assalto, gli penumatici non potessero esprimere ulteriore performance. Evidenza – parzialmente smentita sul finale di sessione (ci arriveremo) – derivante da una pista molto severa con le gomme, tanto che Pirelli ha portato le tre mescole più dure dell’intera gamma 2022.
Nella parte centrale delle operazioni, in Red Bull hanno puntato a lavorare sulla una simulazione con maggior carico di carburante. Sempre con gomma soft. Questa tipologia di compound, salvo stravolgimenti meteo non preconizzabili al momento, dovrebbe essere scelta per il primo segmento di gara. Perez ha girato a lungo issandosi sull’1.17 basso sciorinando un buon passo globale.
Andamento leggermente migliore per Verstappen che ha parimenti operato sulla simulazione gara. Entrambi gli alfieri della franchigia austriaca hanno mostrato una buona capacità di gestire le gomme. All’ultimo passaggio dei dieci totali, Perez è stato in grado di esibirsi in un interessante 1.12.2. Tempo praticamente replicato dal collega alla fine del suo stint.
Nella fase finale dell’attività mattutina, Verstappen prova un assalto con gomma a banda rossa nuova. Il giro non è stato perfetto tanto che ha chiuso a due decimi dalla vetta. Tutt’altro che eccezionale l’uscita da Curva 3 dove ha lasciato un bel po’ di decimi. Il ritardo accumulato non verrà poi smaltito nel resto del giro.
Dopo l’azione, l’olandese si lamenta di gomme surriscaldate e Lambiase comanda un doppio cool down prima di affermare “wake up the tyres” che preannuncia l’avvio di un altro giro push. Il tentativo vede un miglioramento del T2 (migliore personale) e del T3 (migliore di sessione). Segno che, stante l’usura delle gomme e il carico di carburante, v’è ancora del potenziale da estrarre.
F1. Red Bull: differenza Verstappen – Perez si assottiglia in configurazione gara
In un mini-bilancio interno alla Red Bull è possibile osservare, sul giro secco, che Verstappen è sempre più a suo agio rispetto al collega di garage. Il bilanciamento rispetto a ieri è drasticamente migliorato andando nella tipica comfort zone del pilota di casa. Tra le Curve 11 e 12, uno dei tratti più stressanti del tracciato olandese, si nota chiaramente la differenza di guida, con Max che riesce a prendere meglio l’apex controllando la tendenza del retrotreno ad allargare. Altro elemento che dà fiducia a Verstappen è la capacità di portare efficacemente nella giusta finestra le gomme.
Sul passo gara, come spesso si verifica in stagione, Perez cresce notevolmente avvicinandosi – ma mai raggiungendo – il livello di performance del campione del mondo in carica. Anche oggi, come a Spa (e in Ungheria prima), Red Bull usa FP3 non per soli test di giro push, ma per concentrarsi anche sulla configurazione domenicale.
Questa strategia, che denota grande sicurezza nei propri mezzi in chiave qualifiche, si è dimostrata molto efficace quando c’è da concretizzare in termini di punti. Da queste FP3 emerge sicuramente una RB18 molto solida che si candida a vettura da battere per la gara.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1TV, Oracle Red Bull Racing