La stagione di F1 2022 sta vendendo sempre più il dominio di Max Verstappen e della Red Bull. Il campione del mondo in carica ha oltre cento lunghezze di vantaggio su Charles Leclerc nella classifica piloti, mentre il team austriaco gode di un ampio vantaggio nella classifica del mondiale costruttori.
L’olandese e la scuderia di Milton Keynes stanno gettando le basi per un duplice successo iridato che alla Red Bull manca dal 2013. Grande protagonista, la RB18 è una vettura che attualmente ha superato le performance della rossa, ponendosi come riferimento della categoria.
Nonostante il doppio obiettivo mondiale, Red Bull sta volgendo uno sguardo anche al futuro, soprattutto in ottica 2026, quando vi sarà l’introduzione di power unit ancora più ecosostenibili, efficienti e semplificati nell’architettura e nella componentistica data l’assenza dell’MGU-K.
Una rivoluzione tecnica sotto questo punto di vista che ha spinto, ad esempio, l’Audi a entrare nella massima categoria proprio quell’anno. Resta da valutare quale sarà la scuderia che sposerà il suo progetto tecnico. Stessa intenzione che avrebbe Porsche. Tuttavia, in quest’ultimo caso, vi sarebbe un punto interrogativo molto grande dato il colosso di Stoccarda vorrebbe acquistare una cospicua percentuale proprio della Oracle Red Bull Racing Team.
F1. Red Bull/Porche: asset di difficile risoluzione
Un’idea che non troverebbe la disponibilità del costruttore austriaco, il cui è asset finanziario è quello improntato su una collaborazione tecnico/commerciale proficua in pista, ma anche dal punto di vista del marketing, senza snaturare la propria identità o “svendersi” minando le certezze di un progetto che, comunque, è ormai in pianta stabile uno dei più vincenti in Formula Uno.
Lo testimonia il fatto che, dalla stagione 2009 in poi, solamente nel 2015 Red Bull non hanno colto nessuna vittoria di tappa. Per il resto si sono alternate stagioni positive a cavalcate trionfali.
Il 2026 coincide anche con la data del debutto del primo motore turbo ibrido progettato dalla Red Bull Powertrains, la società nata nel 2021 usufruendo delle strutture della Honda. Dato che con il congelamento delle power unit attuali dallo scorso 1° settembre, significa che sia la Red Bull che l’AlphaTauri disporranno della PU giapponese, rinominata RBPT001, e il know-how tecnico dei nipponici sino al 2025.
Se la scuderia austriaca accettasse la partnership motoristica con Porsche in automatico il progetto powertrains verrebbe ridimensionato, visto che il reparto automobilistico tedesco sarebbe il fornitore delle unità turbo ibride a tutti gli effetti, con conseguenti strutture, marchio, investimenti, personale, ricerca e sviluppo propri.
Oltre al fatto che chiaramente ci sarebbero anche tutti i discorsi relativi a eventuali quote di minoranza o maggioranza, marketing e asset finanziario legati al marchio Porsche. La Red Bull Powertrains ha già assunto 300 persone delle 450 totali che si occuperanno dell’area motoristica, con un grande focus sulla nuova unità motrice che debutterà tra quattro anni.
F1: il futuro di Red bull Powertrains
Se a Milton Keynes dovessero accettare di sposare il progetto tecnico con il costruttore tedesco e non una collaborazione motoristica come è avvenuto con la Honda, e tutt’ora prosegue, il progetto verrebbe ridimensionato. Ma soprattutto la situazione è delicata per via di tutti gli aspetti economici e della struttura finanziaria che potrebbero intaccare la filosofia tecnico/politica della Red Bull.
Per queste motivazioni a Milton Keynes, prima di mettere tutto nero su bianco, stanno riflettendo attentamente sul da farsi, in particolar modo i vertici aziendali e i relativi aspetti societari.
Il 2026 è tanto lontano quanto vicino, ma se il reparto motoristico già al banco prova vedrà segnali incoraggianti tanto quanto gli altri reparti, basti vedere quanto sia competitività della RB18 nata da un foglio bianco per via della più grande rivoluzione tecnica in Formula Uno da quarant’anni, allora l’eventuale accordo con la Porsche non sarà una necessità, né tecnica né economica.
Autore: Dennis Ciracì–@dennycira
Foto: Diego Catalano, Red Bull