F1, 11 settembre 2022, Monza, Gran Premio d’Italia. Nell’appuntamento odierno di “Regoliamoci”, analizzeremo soprattutto l’operato della Direzione Gara per quel che riguarda il Gp d’Italia, sia per quanto concerne l’assegnazione delle sanzioni sulla griglia che per il finale di gara in regime di Safety Car. Andiamo con ordine.
Partiamo dalle sanzioni: Sainz ha ricevuto una reprimenda (e Ferrari un warning ufficiale) per guida troppo lenta immotivata durante le Fp3, il che viola l’articolo 33.4 del regolamento sportivo.
Lo spagnolo stava procedendo molto lentamente in fase di rientro. Giunto in curva 1, alle sue spalle, è arrivato Bottas impegnato in un giro cronometrato e, non essendo stato correttamente avvisato dal team, ha creato impedimento ai danni del finlandese. Trattandosi di prove libere la decisione è del tutto corretta; tuttavia Sainz dovrà prestare maggiore attenzione: alla prossima sanzione di questo tipo scatteranno 10 posizioni di penalità in griglia; sorte che è toccata proprio qui a Tsunoda dopo quella rimediata in Olanda.
Sempre il pilota Alpha Tauri ha ricevuto altre 3 posizioni di penalità + 2 punti patente per non aver rallentato in regime di bandiera gialla, il che viola il codice sportivo internazionale Dall’analisi della telemetria è apparso chiaro che il giapponese non ha alzato il piede attraversando il tratto interessato dalla yellow flag. La sanzione, pertanto, risulta del tutto corretta.
Magnussen si è visto infliggere 5 secondi di penalità + 1 punto patente per aver superato i track limit e averne tratto vantaggio, altra violazione del codice sportivo internazionale. Ad inizio gara il danese è andando oltre i limiti della pista in curva 2 ed è rientrato davanti a Latifi. Il pilota Williams era alle sue spalle in approccio della piega; i commissari hanno quindi stabilito che il sorpasso era avvenuto fuori dalla pista e non avendo ceduto poi la posizione, la sanzione è corretta.
Infine, De Vries, si è visto assegnare una reprimenda per aver guidato in maniera non corretta in regime di Safety Car, violando il codice sportivo internazionale. Il pilota ha ammesso che, durante il secondo giro sotto regime di doppia bandiera, il suo display mostrava che era a rischio per quanto riguarda il tempo minimo da rispettare e ha così deciso di frenare la sua corsa. I commissari, valutato che la sua presenza al Gran Premio è stata dovuta ad una sostituzione dell’ultimo minuto, hanno deciso di assegnare una sanzione non troppo severa.
F1. Gp Monza 2022: norme Safety Car da rivedere
Arriviamo ora a quanto accaduto nel finale di gara con la Safety Car: nella tornata 48 Ricciardo è costretto a fermare la sua McLaren a bordo pista per un problema tecnico. Con un giro di ritardo (dato che era impossibile intervenire se non con una gru, come accaduto in Olanda), la Direzione Gara decide di inviare in pista la vettura di sicurezza.
La vettura guidata da Bernd Mayländer entra in pista davanti a Russell, che però non è il leader della corsa. Questo perché, come previsto dal regolamento all’articolo 55.6, nel momento in cui viene chiamata in causa deve entrare sul tracciato a prescindere da dove sia il pilota che comanda la gara.
A questo punto il gruppo è lunghissimo e i piloti sono distribuiti sull’intero circuito. La Safety Car, quindi, accende la luce verde e fa passare tutti fino al raggiungimento del primo classifica, in questo caso Verstappen. Il problema è che il gruppo non si compatta, in quanto una volta superata la SC i piloti possono spingere (rispettando il tempo limite ovviamente) e i commissari sono impossibilitati a intervenire per rimuovere la macchina di Ricciardo.
Quando le monoposto si compattano la McLaren viene rimossa, ma intanto il tempo è passato. Inoltre, tutti i piloti doppiati, si ritrovano sparpagliati all’interno del gruppo e, prima della ripartenza, si dovrebbero sdoppiare. Tuttavia non ci sono più abbastanza giri a disposizione per farlo e permettere loro di accodarsi correttamente.
A questo punto la scelta è quella di terminare con bandiera verde ma con i doppiati nel mezzo, oppure concludere in regime di Safety Car, opzione scelta quest’oggi. Qualcuno ha giustamente detto che ad Abu Dhabi 2021 i doppiati sono stati fatti passare e poi la gara è ripartita. Va ricordato però, che il regolamento prevede che la gara riprenda il giro successivo e, proprio dopo i fatti dell’ultima gara dello scorso anno, si è deciso di rispettare questa norma alla lettera.
Personalmente credo che l’errore più grosso sia quello di non far entrare la Safety Car davanti al leader. Ecco perchè sarebbe necessario un cambio regolamentare. Non ha alcun senso mandarla in pista e poi far passare tutti sino a raggiungere chi è in testa alla corsa.
Per quanto riguarda invece il terminare la gara in regime di Safety Car, la cosa si risolverebbe abbastanza facilmente. Basterebbe introdurre una norma che prevede l’utilizzo automatico della bandiera rossa in caso di Safety Car negli ultimi 5 giri. In questo modo, si avrebbero sempre almeno 3/4 giri garantiti in regime di Green Flag.
Da ultimo il tempismo con cui vengono prese le decisioni: nel momento in cui una macchina si ferma dove è palese che sia impossibile intervenire in sicurezza, il regime di SC deve scattare immediatamente. Non dopo 1 o 2 giri, un po’ come accade con la bandiera rossa in qualifica in caso di incidente.
Chiuso questo capitolo, facciamo un passo indietro. Come abbiamo assistito in Belgio, molti piloti hanno deciso di sfruttare la conformazione della pista per montare nuove parti della power unit e quindi scontare penalità. Tuttavia, non tutti hanno optato per montare un’intera unità, ma hanno sostituito solamente alcune componenti. E’ il caso di Verstappen, ad esempio, che paga 5 posizioni per un nuovo ICE, oppure di Perez che ne riceve 10.
Nel regolamento c’è un intero articolo dedicato alla griglia di partenza: il numero 41. Il paragrafo relativo alla formazione della stessa tenendo conto delle sanzioni è il numero 4.
Si può chiaramente leggere come la griglia di partenza vada formata attraverso i tempi della sessione di qualifica e solo successivamente i piloti sanzionati debbano essere “spostati” all’indietro. Ed è quello che abbiamo visto attuare fino a questo Gran Premio. Cosa è accaduto qui? Verstappen, classificato 2°, con le 5 posizioni scendeva in settima piazza. Ma siccome tra lui e il settimo posto c’erano Sainz, Hamilton e Perez, che avevano a loro volta una sanzione, sarebbe dovuto scattare dalla quarta casella.
Tutto ciò non è avvenuto e si è deciso di privilegiare i piloti senza penalità, tenendo ferma la settima posizione dell’olandese e avanzando gli altri. Trattasi di una strategia che ci può anche stare, ma introdurre questo sistema a stagione in corso non è assolutamente corretto. Soprattutto perché non è quello che prevede il regolamento…
Autore: Alessandro Rana – @AleRanaF1
Immagini: F1
Sarebbe troppo semplice stabilire per regolamento che se in pista sia necessario far accedere mezzi di soccorso e mezzi per spostare vetture verrà esposta bandiera rossa? poi si puo decidere come riprendere la gara se lanciati dietro safty o dalla griglia
Esporre bandiera rossa ogni qual volta si debba intervenire mi sembra eccessivo. Farlo nel caso in cui ci si trovi negli ultimi giri potrebbe essere una soluzione. Ma serve un cambio regolamentare, appunto…
potrebbe essere una soluzione, l impostante è che deve essere chiara e non lasciare spazio ad interpretazione della direzone gara