giovedì, Novembre 14, 2024

Per una Ferrari forte in pista ne serve una vincente ai tavoli decisionali

Che le gare di F1 non siano vinte solamente sull’asfalto, è un dato di fatto di gran lunga assodato nel corso degli anni: non si diventa campioni del mondo (piloti e/o costruttori in egual misura) solamente sulla base delle buone prestazioni che sì, rappresentano l’elemento principale, ma altrettanto fondamentale è tutto ciò che c’è alle spalle di quel che si vede ad occhio nudo.

Le performances, la vettura, il talento del pilota sono chiaramente gli ingredienti più importanti per la ricetta di un team di successo: ma se il tutto non è coadiuvato da una scaltra gestione all’altezza delle circostanze, è come se in parte venisse a mancare il collante.

E proprio sulla base di questo, altro aspetto da non sottovalutare è il fatto che moltissimi team in F1 si contraddistinguono proprio per questa spiccata capacità gestionale a tutto tondo: una scuderia che riesce a far sentire la propria voce anche dal punto di vista “politico” e/o di decisioni regolamentari, fa sicuramente la differenza rispetto a tante altre che purtroppo loro malgrado talvolta non hanno neppure i mezzi per misurarsi con le avversarie.

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F1. Toto Wolff (Mercedes AMG F1) e Christian Horner (Oracle Red Bull racing) discutono

In tal senso fungono da magistrale esempio il team Red Bull tanto quanto il team Mercedes: specialmente l’anno scorso, con tutto quello che ha significato in termini di difficoltà la conquista del mondiale 2021, sono state loro le protagoniste delle querelle politicamente combattute fuori dalla pista ma anche dentro.

Certamente in determinati frangenti hanno esagerato perdendo di vista il cosiddetto fair play, ma d’altronde per lo spettacolo talvolta è utile anche questo aspetto; quel che le accomuna però è sicuramente la strenua volontà di far valere le proprie idee, quasi a volerle imporre su tante altre.

Se dovessimo fare un confronto con il team rosso, diciamo che la Scuderia Ferrari potrebbe non riuscire a misurarsi in maniera del tutto positiva con tali controparti: d’altronde anche questo stesso anno ha visto l’introduzione di alcune modifiche regolamentari a cui ha dovuto sottostare, pur sempre cercando di alzare un minimo la voce seppur con scarsi risultati.

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Mattia Binotto, Carlos Sainz e Charles Leclerc (Scuderia Ferrari F1) osservano il minuto di silenzio per ricordare la Regina Elisabetta II – Gp Italia 2022

F1. Montezemolo esorta bene, ma razzolò male

Come ha dichiarato l’ex presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo, in questo sport sono fondamentali passione e dedizione, il sapersi battere, ed essere costantemente presenti a supporto del team: strettamente necessario anche saper fare politica per sostenere la scuderia, proprio perché anche gli altri team lo fanno con una certa dedizione.

Questo per sottolineare quanto sia importante anche l’intero universo alle spalle di ciò che è mera lotta nel weekend di gara, come un’esortazione ad avere occhio nel gestire anche il back a livello di scelte effettuate che potrebbero andare ad influenzare la stagione in corso, come anche quelle avvenire.

Curioso che sia proprio Montezemolo ad avere tale impeto esortativo: anch’egli stesso è artefice del destino di questa F1 turbo ibrida, improntata su un modello “virtuale”. All’epoca fu proprio lui ad avallare le proposte Mercedes (allora già più avanti di Ferrari), che avanzavano l’idea di power unit turbo ibride, fondamentalmente sperperando uno dei vantaggi più clamorosi che di cui la Rossa poteva vantarsi.

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F1. L’ex presidente della Scuderia Ferrari: Luca Cordero di Montezemolo

E cioè l’avere ben tre piste di proprietà (Mugello, Imola, Fiorano) con una nutrita squadra test, da poter capitalizzare al meglio per poter trarre quanto più vantaggio possibile da una ricchezza del genere.

Ed invece per seguire quanto di innovativo proposto dai diretti avversari, forse anche per andare incontro al progresso alzando l’asticella, si è completamente sprecato questo encomiabile vantaggio a discapito del team di Maranello stesso: d’altronde sono stati anni indubbiamente faticosi per la Ferrari, che ha colmato quel gap sussistente tra pista e simulatore soltanto di recente, con l’introduzione di nuovi sistemi software a supporto delle proprie analisi.

Dunque non è solo in pista che si deve vincere, ma anzi: per trionfare, è necessario essere in grado di poter contare principalmente sulla propria forza nella battaglia al potere, per poi concretizzare il tutto sull’asfalto.


F1 Autore: Silvia Napoletano@silvianap13

Foto: F1, Scuderia Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo

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