venerdì, Novembre 15, 2024

FIA e team: ruolo chiave nella definizione delle gomme del futuro

La stella polare che la F1 sta inseguendo è quella della semplificazione tecnica. Motori e trasmissioni congelate e aerodinamica meno “spinta” (con risultati non proprio vincenti, va detto) i capisaldi definiti da Liberty Media e regolamentati dalla Federazione Internazionale dell’Automobile. In questo processo di generale razionalizzazione che vuole anche essere votata ad una maggiore tutela dell’ambiente, rientrano anche gli pneumatici, una delle componenti più importanti nella dinamica del veicolo.

Il 2022 è coinciso con l’introduzione dei cerchi da diciotto pollici con gomme a spalla ribassata. L’anno zero di una vera e propria rivoluzione concettuale e, perché no, estetica. Ad essa è stata abbinata una rimodulazione dell’utilizzo delle termocoperte. Fino all’anno scorso lo strumento era settato su temperature diverse sui due assi: 100 gradi all’anteriore e 80 al posteriore.

Nel 2022 la temperatura si è uniformata a 70°C sulle quattro ruote. L’anno prossimo il processo di riduzione termica procederà spedito, con le coperture scaldate a 50 gradi. Si giungerà, nel 2024, alla totale eliminazione delle termocoperte. Viene da sé che la Pirelli dovrà integralmente ripensare le mescole che oggi vengono utilizzate.

F1
Lewis Hamilton (Mercedes AMG) lascia i box per lanciarsi nel giro di qualifica nel Gp d’Italia 2022

F1. Pirelli è già proiettata al 2024

L’azienda italo-sinica sa che deve guardare al futuro con l’idea di dover fortemente rimaneggiare il prodotto: “Per guidare senza termocoperte occorre progettare uno pneumatico tutto nuovo”. Queste le parole che Mario Isola ha rilasciato ai colleghi di AMuS. Non basta semplicemente costruire mescole con un working-range più ampio. Questo perché le monoposto sono molto veloci e generano forze tali da far aumentare la pressione della gomma durante gli stint di gara. Tale elemento va a cambiare il profilo e l’area di contatto dello pneumatico con l’asfalto.

Pirelli, per non farsi trovare impreparata, con la naturale collaborazione della FIA che ha creato il quadro regolamentare di riferimento, ha usato la F2 come categoria cavia. L’eliminazione delle termocoperte non ha però soddisfatto Isola che ha avuto modo si chiarire che le prestazioni delle monoposto che caratterizzano le due serie sono così diverse che sono pochi gli elementi riversabili.

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Mario Isola, head of F1 and Car racing Pirelli

L’aumento di pressione della gomma di Formula 1 – ha spiegato il dirigente italiano – è doppio rispetto alla Formula 2 e per questo non possiamo gonfiarle ad una pressione iniziale di 15 PSI. I piloti dovrebbero prendersela comoda a inizio stint e aumentare lentamente la temperatura delle coperture. Questo potrebbe funzionare in prova o qualifica, ma certamente non in gara“.

Pirelli ha tempo per capire le cose e appronterà una politica step by step: “Nel 2023 le temperature delle coperte scenderà a 50°C. Facciamo piccoli passi in modo che nulla vada storto e che lo show non ne risenta. Quest’anno le gomme funzionano bene e tutto dovrà rimanere così anche con l’eliminazione delle termocoperte”.

Per testare i nuovi prodotti il gommista potrà contare sulle auto attuali e non sulle mule car come avvenne l’anno passato. Saranno usate le FP2 per i test. Cosa che si rende necessaria per non costringere i team a recarsi in pista o rimanerci dopo un weekend di gara. Chiaramente questa situazione non è molto ben vista dalle scuderie che dovranno aumentare il chilometraggio delle power unit. Con 24 gare all’orizzonte, da disputare con soli tre motori prima di andare in penalità, questa dinamica va meglio definita.

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Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) a bordo della sua F1-75 durante la stagione 2022

F1. FIA e squadre devono trovare un accordo immediato per sostenere Pirelli

Le gomme 2022, per ammissione dello stesso Isola, debbono essere ottimizzate nel comportamento. In una chiacchierata che noi di FormulaUnoAnalisiTecnica avevamo fatto in occasione del Gp del Belgio (leggi qui) era emerso che l’asse posteriore generava più spinta rispetto a quello anteriore inducendo le monoposto ad avere un comportamento sottosterzante. Problematica che si intende risolvere già nel 2023. E che si vuole fissare del tutto quando spariranno le termocoperte.

Il principio per ottenere ciò è l’efficace riscaldamento delle coperture che dovrà essere uniforme per tutti i team: “Le auto veloci mettono le gomme sotto stress. Noi dobbiamo assicurarci che il warm-up funzioni su tutte le auto, anche su quelle lente. Dobbiamo anche premurarci che le gomme dei top team non si surriscaldino oltremodo. E’ necessario trovare un buon compromesso in modo che le gomme funzionino con tutte le vetture e su ogni pista”.

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I meccanici della Willaims tolgono le termocoperte dalle proprie coperture prima di spedire George Russell in pista

Nuove sfide da affrontare e da vincere per la Pirelli che non può essere lasciata sola dai team né dalla FIA che ha l’obbligo di creare quel substrato regolamentare che consente al gommista di poter avere sessioni davvero probanti e dalle quali può arrivare una concreta raccolta dati che serve per sviluppare il prodotto del futuro.

La partita è più delicata di quanto possa sembrare e, nonostante la ritrosia delle squadre che non vogliono “sprecare” km per le power unit, è chiaro che sia nel loro interesse concedere le vetture per le prove. Perché sono innanzitutto i piloti a chiedere gomme dal comportamento più neutro e prevedibile.


Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1,

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