Frequenti ancora le argomentazioni in merito al mercato piloti per la F1 del 2023: diversi sono stati gli episodi in cui fraintendimenti ed indecisioni hanno avuto la meglio, ma ad oggi sembra proprio che la line up della prossima stagione sia abbastanza definita.
Se per alcuni team infatti c’è ancora aria di incertezza, come nel caso di Haas e Williams, per altri invece non c’è stato spazio per i dubbi nel riconfermare (con contratti pregressi anche piuttosto prolungati) il proprio duo di piloti già presente durante la stagione che si appresta a volgere al termine: è il caso di Mercedes, Red Bull, Ferrari ed Alfa Romeo Orlen.
I team maggiormente protagonisti di querelle da ingaggio, sono stati principalmente McLaren, Alpha Tauri, Alpine ed Aston Martin, ognuna con delle dinamiche differenti; nel caso della prima, ricordiamo benissimo il precedente “giallo Oscar Piastri”,inconsapevolmente arruolato suo malgrado tra le fila della Alpine, ma che invece correrà per il team arancione insieme a Lando Norris.
Per Alpha Tauri abbiamo invece parlato dell’esordio di Nick De Vries insieme al riconfermato Yuki Tsunoda, mentre per Alpine avremo un duo tutto francese composto da Pierre Gasly ed Esteban Ocon (nonostante qualche attrito tra i due), per concludere infine con Aston Martin che, salutato Sebastian Vettel, è pronta ad accogliere l’esperienza di Fernando Alonso al fianco di Lance Stroll.
F1. Alpine e la scelta finale di Pierre Gasly
Nella fattispecie di quest’ultimo, ci sono alcuni aspetti da andare ad osservare in maniera più ravvicinata: il fatto che sia approdato in Aston non è certamente stato un caso, ed anche alle spalle di tale risvolto finale, ci sono state delle controversie in seno al team Alpine stesso.
La squadra rosa blu infatti aveva tendenzialmente espresso la sua preferenza in merito al pilota spagnolo: l’idea iniziale infatti era quella di mantenere saldo Fernando all’interno della scuderia, per poi tener presente anche l’opzione Piastri (con tutto quel “pasticciaccio” che ne è conseguito).
Ma tutti noi sappiamo benissimo come sono poi andate le cose: in conclusione, la scelta è ricaduta su Gasly, di fatto quasi una terza preferenza all’interno della rosa di candidati selezionati per quel sedile.
Lo stesso team principal Otmar Szafnauer ha poi confermato che in realtà non si è trattato di terza scelta, quanto piuttosto di prediligere una pilota che fosse più consono alla situazione. Mero tentativo di salvare le apparenze? Probabile.
Secondo Szafnauer, Gasly ha dalla sua discreta velocità, abbastanza esperienza ed una giovane età, tutti aspetti che lo rendono sicuramente la miglior opzione possibile per il bene futuro del team.
Curioso che proprio quello stesso team che tanto puntava sulla matura solidità di Fernando, abbia avuto un’inversione di rotta così diametralmente opposta al suo credo principale: 41 gli anni dello spagnolo, contro i 26 del francese ingaggiato (giusto per dirne una).
F1. Trascorsi tipici: vecchia guardia vs nuove leve
Alonso ha deciso di lasciare la realtà Alpine in favore della Aston Martin probabilmente proprio per scommettere su quegli ambiziosi sviluppi su cui il team verde tanto sta puntando: obiettivo della scuderia è essere al passo con i processi evolutivi di questo sport, e soprattutto, cercare di farlo in maniera sempre più autonoma.
Che anche Fernando miri ad un simile scopo? Essendo l’uomo bionico del paddock, forse sì. Alla sua veneranda età (decisamente in là per gli standard anche fisici della F1), si potrebbe pensare ad un pilota agli sgoccioli della sua carriera, ma d’altro canto è evidente che lui non la pensi affatto così.
L’intento potrebbe essere proprio il seguente: in una F1 ricca di protagonisti giovani, alcuni approdati davvero in tenera età, l’idea è quella di dimostrare che nonostante lo scenario stia cambiando, certi talenti è necessario rimangano immutati nei trascorsi di questo sport.
D’altronde la storia ci insegna che il conflitto generazionale è un tema onnipresente ad ogni svolta epocale, e la F1 attuale non fa eccezione: in un presente denso di giovani talenti, non c’è posto per il domani delle cosiddette vecchie glorie.
Probabilmente Fernando vuole sovvertire questo paradigma: per un Seb che ha deciso di ritirarsi, un Daniel Ricciardo che non ha più un sedile suo malgrado, ed un Lewis Hamilton per cui si parla già di possibile ritiro solo dopo l’eventuale conquista dell’ottavo titolo (lasciando come erede designato George Russell), c’è un ferreo Alonso che resta saldamente attaccato a quella che è stata praticamente quasi tutta la sua vita.
Che poi a fine 2018 abbia anche provato a dire addio alla massima formula, questo è un altro discorso…Tanto il battagliero risvolto in pista è quello che vediamo ad ogni appuntamento gara.
F1 Autore: Silvia Napoletano – @silvianap13
Foto: F1, Fernando Alonso, Pierre Gasly