A Suzuka quest’oggi non c’è stato spazio per i piloti: l’assoluta protagonista della mattinata di F1 è stata la pioggia. Una controversa partenza prevista per le ore 7, che ha avuto modo di dimostrare solamente che in realtà, le condizioni per dare il via erano tutt’altro che fattibili.
D’altronde il giro di formazione ne aveva già dato ampiamente conferma: monoposto che scivolavano e scodavano su ogni fronte, visibilità seriamente compromessa ed ulteriormente aggravata da massicci spruzzi d’acqua provenienti dalle altre vetture, a complicare la visuale a bordo forse ancor di più della pioggia stessa.
Insomma, tutti con gomme intermedie a semafori spenti: al via un bel duello tra Charles Leclerc e Max Verstappen, nonostante la situazione realmente difficile. Sebbene il monegasco abbia provato ad opporre resistenza, non ha potuto molto contro la potenza dell’olandese, il quale ha chiuso il sorpasso in esterna su di lui (probabilmente consapevole anche del maggior grip da quel lato della pista).
E così mentre Max manteneva ben salda la sua leadership, alle sue spalle quasi non si riusciva a comprendere cosa stesse succedendo: segnali confusi con alternarsi di bandiere gialle e verdi, hanno poi lasciato definitivamente il posto ad un regime di safety car, innescato dal testacoda di Carlos Sainz (out al tornantino per via della perdita del posteriore, a causa dell’acquaplaning sulla sua F1-75).
E così date le condizioni critiche, il regime di safety si è ben presto tramutato in una bandiera rossa dal terzo giro in poi: rientro ai box e comunicato ufficiale che la gara riprenderà con procedura di rolling start direttamente alle nostre ore 7.50.
Peccato poi sia stata revocata anche questa decisione, dal momento che scattata l’ora X, la pista versava ancora in condizioni decisamente critiche; bisognerà dunque attendere le ore 9.15 per assistere ad una partenza sotto lo stesso regime stabilito in precedenza, alle spalle di Bernd Mayländer.
Ma intanto il tempo scorre, ed a gara definitivamente ripresa, oramai mancano all’incirca 48 minuti al termine (per un totale di circa 26 giri); con condizioni di pista lievemente migliorate, necessario andare a sostituire le full wet con le intermedie.
Ed il pit stop si verifica in simultanea per Max e Charles (ed anche per Sergio Perez): se quello dell’ex numero 33 fila liscio senza alcun intoppo, quello del monegasco sfortunatamente no. Dovrà aspettare qualche attimo prima di poter lasciare la sua area di sosta, a causa dell’incrocio con Checo all’ingresso della sua piazzola. Attimi che sono letteralmente fugaci frangenti, ma che di fatto vanno ad incidere sul complesso della competizione.
Per la restante parte dei giri ben poco da segnalare, se non la breve rimonta a seguito del rientro in sesta posizione dopo il cambio gomme, e le fasi finali della gara nel duello con Checo: avendo Max mantenuto saldamente la leadership del primo posto, la lotta si è svolta tutta alle sue spalle.
Charles ha tentato di difendersi da Sergio durante gli ultimi 3-4 minuti nella maniera più strenua possibile, ed almeno in pista è effettivamente riuscito a portare a termine il suo intento: salvo poi prendere un lungo in una delle ultime curve, andando fuoripista e rientrando nella medesima seconda posizione che tanto stava difendendo.
Situazione non sfuggita ai commissari di gara che non hanno tardato ad investigare, attribuendo 5 secondi di penalità a Leclerc (terzo classificato) con conseguente secondo posto di Perez, e palese disaccordo di Mattia Binotto, che definisce così tale sconveniente circostanza: “Ridicola ed inaccettabile, a nostro parere non ha senso perché Charles non ha guadagnato nulla da questa manovra”.
La decisione tra l’altro è sopraggiunta di un tempestivo ai limiti dell’imbarazzante (specialmente per quella stessa FIA bella addormentata), e senza nemmeno ascoltare il parere dei piloti tenendo in considerazione il loro punto di vista. Che ci sia di mezzo la chiusura dello schema di Max Verstappen ufficialmente un due volte campione del mondo, proprio in Giappone (patria della Honda)? Vedete, alle volte a pensare male…
F1. Charles Leclerc spettatore della festa mondiale di Max Verstappen
E così con oggi comincia ufficialmente quella parte di campionato che l’anno scorso era mancata: gare a cui probabilmente non resta altro che il piacere di correrle, sperimentare ed esercitarsi in vista del campionato 2023.
Questo Charles Leclerc lo sa molto bene. Lui che era stato identificato come prima pilota in grado di contrastare la potenza di Max, sulla rocambolesca gara di oggi dichiara: “È stata davvero una fatica, una sofferenza con le gomme soprattutto negli ultimi due giri: è un po’ come nelle ultime gare, in cui partiamo molto bene con gli pneumatici, ma poi dopo 3 o 4 giri distruggiamo.
Dunque una vera sofferenza stavolta. Però grandi congratulazioni a Max per il suo secondo titolo mondiale. Noi continueremo a spingere fino alla fine, anche se ovviamente è frustrante: oggi il passo non c’era dopo 4 giri, però è andata così…”.
Ed ora testa al campionato 2023, dato che il 2022 almeno mentalmente sembra quasi già archiviato: “L’obiettivo è completare bene la stagione ed essere competitivi l’anno prossimo: il titolo di Max quest’anno era solo una questione di tempo in realtà, quindi lo sapevamo e ci aspettavamo che avrebbe potuto vincere il titolo qui. Però dobbiamo sfruttare queste ultime gare per migliorare come team, sperando di riuscire ad essere una sfida più minacciosa l’anno prossimo”.
Oggi quindi giornata di festa a Suzuka, per la bella doppietta Red Bull e per il titolo mondiale raggiunto rocambolescamente: arrivederci ad Austin, tra due settimane.
F1 Autore: Silvia Napoletano – @silvianap13
Foto: F1, Scuderia Ferrari, Charles Leclerc, Suzuka GP
