Mondiale di F1 atto n°19. Il Circus è di scena al Circuit of the America, Texas, USA. Dopo la pioggia che ha tenuto banco nelle due gare precedenti ritroviamo cielo sereno e soprattutto temperature molto alte. La Pirelli, per l’occasione, ha portato le gomme centrali della sua gamma: C2 (bianche), C3 (gialle), C4 (medie). Ferrari si presenta in pista senza novità di rilievo. Il fondo introdotto in Giappone dovrebbe essere confermato anche in questo primo turno di libere.
Sessione ricca di novità quella della scuderia di Maranello. Per questa prima ora di lavoro in terra a Stelle e Strisce Charles Leclerc cederà il sedile al talentino dell’Academy Robert Shwartzman che prenderà confidenza con la F1-75. Per quanto riguardo il monegasco, va ricordato che in questo week end monterà la sesta power unit stagionale con relativo arretramento in fondo allo schieramento. Gara in salita per Leclerc che deve cercare di recuperare la seconda posizione in graduatoria “scippata” da Sergio Perez al termine del GP del Giappone.
F1. Analisi on board Ferrari: Robert Shwartzman e Carlos Sainz in pista
La sessione parte come al solito con Carlos Sainz che prende per primo la via della pista. Soliti controlli di routine: check radio, warm-up freni e gomme e track position. Stesse indicazioni per la Ferrari n°39 con una differenza: Marcos avverte di posizionare la power unit in “modalità race”.
Entrambi i piloti usano compound soft per questo primo stint su una pista particolarmente green. La striscia di giri non dura a lungo perché viene deliberata immediatamente bandiere rossa: Antonio Giovinazzi impatta contro le barriere di curva 6 ed è necessario sistemarle prima di riprendere l’attività. I due driver vengono immediatamente avvertiti. Le F1-75 rientrano prontamente ai box.
I due ferraristi riprendono l’attività quando mancano 38 minuti al termine delle prime libere. Ancora gomma rossa che dovrebbe essere la stessa usata nel primo mini-stint. I piloti proseguono con un giro push e uno di cool down / recharge. L’approccio di Shwartzman è molto molto cauto. Infatti i tempi sono decisamente alti in questa fase. Il pilota russo si lascia guidare passo passo da Xavi Marcos nelle preparazione della tornata push.
L’ingegnere spagnolo, alla fine di un giro che vale la piazza n°14, spiega al pilota di migliorare la frenata in curva 12. Da sottolineare che la F1-75 n°39 è colorata di verde dal flow-viz nella zona delle sospensioni anteriori. Test aerodinamici in casa Ferrari.
Carlos Sainz effettua un numero di giri minore per preservare il materiale. Lo spagnolo si ferma anche per verificare eventuali problemi perché, con un passaggio violento sul cordolo, si è staccato un piccolo pezzo di carbonio. Probabilmente dall’alettone anteriore. Il collega russo, di contro, continua a rimanere in pista alternando giri veloci a tornate di ricarica. Questa seconda tornata si conclude con un bottino di 10 giri e il tempo di 1.40.034 che vale una modesta sedicesima piazza.
Riecco in pista Sainz quando mancano 20 minuti al termine. Gomma soft nuova per il madrileno. Nel giro di preparazione Riccardo Adami pone l’accento sul vento che non è cambiato nella direzione e nell’intensità rispetto alla prima fase delle libere 1. Sainz risale in P1 col crono di 1.36.857. La vettura pare essere molto bilanciata. Dal muretto arriva l’indicazione di fare un doppio giro di cool down. In realtà la cosa non accade poiché il madrileno rientra ai box spegnendo la power unit.
Set di penumatici nuovi anche per Robert Shwartzman che scende in pista quando mancano dieci minuti. “We need to be careful with the tyre target” è l’indicazione di Marcos nel giro di lancio. 1.39.951 il tempo (16°) del driver russo. Nulla di esaltante per un approccio votato alla massima cautela.
F1. Analisi on board Ferrari: un primo bilancio
La prima ora di attività della Ferrari va nettamente scissa in due. Da un lato c’è il lavoro di Robert Shwartzman che ha guidato con grandissima cautela prendendo confidenza con la vettura ed evitando di far danni come, ad esempio, fatto da Antonio Giovinazzi. Lavoro non decifrabile per il conducente della FDA che si è limitato a comprendere la pista con i relativi punti di staccata. Alla fine della sua attività stava migliorando la prestazione ma un’incomprensione con Verstappen lo ha costretto ad alzare il piede.
Lavoro più prolifico per Sainz che chiude la seduta con il miglior tempo. Le prime libere danno indicazioni molto relative, ma l’impressione generale è che la vettura abbia mostrato un buon assetto generale, in linea con quello provato ai simulatori. Una buona base su cui costruire un weekend solido in cui il madrileno deve caricarsi il team sulle spalle visto che Leclerc partirà indietro.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1TV, Scuderia Ferrari