Vittoria e giro veloce. Tanto basta a Max Verstappen per laurearsi campione del mondo di F1 2022. Suzuka è la location perfetta per la circostanza: legame rinsaldato con Honda, vertici della casa motoristica nipponica al gran completo, osservazioni della FIA sul budget cap rimandate a lunedì. C’è tutto, ma proprio tutto, per apparecchiare una festa che bisogna solo celebrare. E consumare.
Dove c’è un vincitore, ahinoi, c’è sempre uno sconfitto. Nella massima serie il primo di questa categoria è chi arriva secondo. E probabilmente sarà questo il destino di Charles Leclerc che ha ormai alzato bandiera bianca nella corsa al bottino grosso. Il monegasco, nell’ambiente Ferrari, è stato davvero l’ultimo a mollare. Credeva che il sogno iridato potesse concretizzarsi anche quando Mattia Binotto predicava calma e parlava di stagione ormai archiviata.
F1. Ferrari: la resa di Leclerc
C’è stato un momento dell’anno in cui Charles si è scontrato con la dura realtà. E quel momento è stato il Gran Premio del Belgio che l’olandese della Red Bull ha vinto nonostante l’arretramento in griglia per la sostituzione della parte endotermica della power unit. Un atto di forza sconcertante che ha demolito le ambizioni della Ferrari e che ha fatto aprire definitivamente gli occhi al pilotta frutto della FDA.
“Dopo il Gran Premio del Belgio ho capito che non avrei vinto il campionato del mondo – ha spiegato il monegasco al portale RN365 – Siamo tornati subito dopo la pausa estiva credendo ancora nel titolo, poi abbiamo visto il divario di prestazioni tra noi e la Red Bull a Spa Francorchamps. Un divario che non avevamo mai riscontrato nella prima parte dell’anno. E’ in quel frangente che ho capito che sarebbe stato molto difficile“.
F1. Ferrari: in Ungheria il primi segnali concreti di resa
E’ già nella gara precedente, ossia nel weekend che ha anticipato la pausa estiva, che la F1-75 aveva iniziato a palesare i primi scricchiolii. E ricordiamo che a Budapest la direttiva tecnica 039, della quale molto si è detto, non era ancora entrata in vigore.
“Se ripenso all’Ungheria la nostra prima impressione era positiva. Ma la gara è stata molto più difficile. Anche questo fa parte delle gare. Un qualcosa da cui dobbiamo imparare e migliorare in futuro. Invece a Spa la macchina non era a posto e viceversa la Red Bull ha fatto un passo da gigante“. Con questa parole Charles ha chiosato.
La Ferrari non può far altro che sperare di rompere le uova nel paniere alla Red Bull rinviando un banchetto già pronto. Anche a Suzuka la RB18 partirà col favore del pronostico, ma c’è da valutare la situazione meteo che, specie domenica, potrebbe volgere al brutto. E come ha dimostrato il Gran Premio di Singapore tutto è possibile con pista bagnata. Anche che Verstappen dimentichi di essere un famelico cannibale.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia Ferrari F1