mercoledì, Dicembre 18, 2024

Il Gp di Singapore ha mostrato un aspetto della Ferrari che lascia ben sperare

Il Gran Premio di Singapore si è chiuso con un doppio podio per la Ferrari dopo l’ennesima pole position non sfruttata. Una rapporto tra giri veloci del sabato e affermazioni domenicali che precipita sempre di più. La cosa paradossale è che la partenza buona per ottenere la vittoria è riuscita a chi stava dietro. Carlos Sainz, autore di uno spunto fulmineo che ha bruciato Lewis Hamilton, ha costruito il terzo posto proprio allo spegnimento dei semafori.

Di contro, Charles Leclerc ha gettato alle ortiche il lavoro “cantierizzato” al sabato in due momenti chiave: al via, appunto, e con un pit stop non perfetto, rovinato da un lungo in frenata che ha fatto perdere qualche istante che poteva essere prezioso nella lotta con Checo Perez.

Ciò che lascia l’amaro in bocca è che la Ferrari non ha saputo mettere a frutto l’assenza dalla zone alte di un Max Verstappen che ha passato troppo tempo ad imprecare contro le stelle piuttosto che a concentrarsi sul da farsi per rientrare nel pacchetto di mischia per il podio. Giornata no di un pilota fenomenale che poteva essere un comodo assist per i due alfieri di Maranello.

Alla fine, tra i litiganti, ne ha approfittato un sornione e concretissimo Sergio Perez che, zitto zitto, ha sciorinato un weekend solidissimo trasformando turni di libere opachi in abbacinanti sessioni ufficiali. La seconda pizza in qualifica, la partenza perfetta e la conduzione di gara concreta nonostante l’errore sotto safety car che è stato riparato a suon di prestazioni velocistiche degne del compagno di squadra olandese, hanno riportato il messicano sul gradino più alto del podio dopo il Gp di Monaco.

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la sosta di Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) per montare le medium durante il Gran Premio di Singapore 2022

F1. Red Bull RB18 vettura da battere. Ma Ferrari cresce in gestione gomme

La RB18, ancora una volta, è sembrata la vettura delle domenica. Quella macchina capace di fare la differenza sulle distanze lunghe. Neanche stavolta la creatura di Adrian Newey è sfuggita da questa regola consuetudinaria che va sempre più affermandosi via via che il mondiale si avvicina all’epilogo del 20 novembre, quando si disputerà il gran premio di Abu Dhabi.

Se la vettura anglo-austriaca è la solida certezza, anche la sconfitta F1-75 ha mostrato dei lati positivi che possono lasciar ben sperare per il proseguo del campionato e soprattutto per l’anno venturo.

La Ferrari si avvia verso Suzuka con una nuova consapevolezza: pur non essendo riuscita a vincere, non è letteralmente crollata come accaduto ad Imola o in Ungheria quando la pista, da bagnata, andava asciugandosi. Un elemento che conferisce fiducia e che spiega che la comprensione delle gomme in condizioni non perfette sia migliorata dopo settimane di analisi e di valutazioni di dati.

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Mattia Binotto (Scuderia Ferrari)

F1. Gp Singapore 2022: la soddisfazione di Mattia Binotto

Il Gran Premio di Singapore, nell’arco del weekend, è stato connotato da condizioni meteorologiche variabili. Alcune sessioni si sono svolte all’asciutto, altre sono state influenzate dalle precipitazioni avvenute nei minuti e nelle ore precedenti.

La macchina, nel complesso, ha lavorato bene sul bagnato, sull’asciutto, nelle qualifiche e in gara“. Questo ha evidenziato Mattia Binotto ai microfoni di Sky Sports F1 dopo la gara. La sua valutazione trova riscontro nell’analisi delle evidenze emerse dall’evento che potete consultare questo link: clicca qui.

Siamo stati veloci sull’asciutto quando siamo passati alle slick. Siamo stati coraggiosi a essere i primi a montare gomme da asciutto anticipando Perez. Essere andati andati bene sul bagnato e sull’asciutto è il fattore più positivo del weekend“. ha concluso il numero uno della Ferrari.

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Charles Leclerc (Scuderia Ferrari), il poleman del Gp Singapore 2022

Un piccolo raggio di luce cui appigliarsi dopo mesi in cui la Rossa non riesce a salire sul gradino più alto del podio. La vittoria manca dal lontanissimo Gran Premio d’Austria. Era il 10 luglio, il campionato era ancora vivo e la F1-75 dava la sensazione di poter essere un’avversario credibile per il titolo.

Ne è passata di acqua sotto ai ponti, ma in Ferrari vogliono ritornare a primeggiare nonostante la forbice prestazionale si sia divaricata sensibilmente. E il tema della gestione delle gomme, nella “F1 2.0”, è decisivo. Imparare a “domare” al meglio gli pneumatici prevedendone il comportamento è un ottimo viatico in vista del 2023.


Autore: Diego Catalano @diegocat1977

Foto: F1, Scuderia Ferrari

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