giovedì, Novembre 21, 2024

Esiste F1 senza Lewis Hamilton?

Giunta oramai agli sgoccioli, questa F1 2022 tira già le somme di quella che è stata l’attuale sorprendente stagione: un campionato singolare, con dei risvolti inaspettati che davvero nessuno avrebbe potuto prevedere.

Innanzitutto il ritorno di una terza forza in griglia, la Scuderia Ferrari: da signora nessuno delle ultime stagioni, fanalino di coda di quelle poche dinamiche di lotta a cui sporadicamente riusciva a partecipare, a terza potenza in lotta papabile per il titolo mondiale (si fa per dire…).

Sorprendente anche l’esordio della Red Bull: giunto come team vincitore del titolo piloti 2021, ha presentato una monoposto che inizialmente giocava a fare il bello e cattivo tempo, costringendo l’attuale campione del mondo in carica Max Verstappen spesso al ritiro.

L’affidabilità della RB18 è stata dunque un’ulteriore sorpresa, o forse più un imprevisto, anche se poi col tempo gli aggiornamenti le hanno dato ragione, rendendola la prestazionalissima monoposto che è ad oggi.

Terzo elemento di stupore, forse il più sensazionale, è stato il non ritorno dello strapotere Mercedes: tutti noi ricordiamo perfettamente in che rocambolesco modo si è concluso il precedente campionato, e quanto farebbero meglio a cambiargli denominazione da “Abu Dhabi 2021” a “Caporetto 2021”.

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Il sorpasso all’ultimo giro del GP di Abu Dhabi 2021 che ha consegnato il titolo a Max Verstappen

F1. Il buio di fine 2021 abbraccia ancora il 2022?

Chiunque ci avrebbe messo la mano sul fuoco: Lewis Hamilton sarebbe tornato più agguerrito che mai, pronto a ristabilire le gerarchie con il coltello tra i denti. Certo, il rovescio della medaglia è stato anche un certo rumors che serpeggiava all’epoca dei fatti, durante la pausa invernale: contestualmente si parlò anche di ritiro, ma era la classica voce di corridoio a cui è difficile credere.

Un po’ perché sembra un’ipotesi davvero remota ed incredibile, ed un po’ perché in fondo non ci si può credere; o forse, non ci si vuole credere. Che F1 sarebbe senza Sir Lewis?

È ciò che ci siamo domandati durante l’arco dell’intera stagione, poiché è quello che all’incirca abbiamo visto in questi mesi. Il re Nero non c’è, e se c’è, non riesce a fare quella differenza che tanto vorrebbe, suo malgrado.

Certo l’ultimo appuntamento americano ad Austin ha fatto decisamente sognare tutti i suoi fan e gli appassionati di questo sport, ma è stato un fugace lampo pari ad altre simili circostanze verificatesi anche in pregressi appuntamenti.

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Lewis Hamilton (Mercedes AMG) saluta il pubblico dopo il secondo posto ottenuto nel Gp degli Stati uniti 2022

Responsabilità non del tutto sua, chiaramente: nell’immaginario collettivo, sarebbe arrivato al primo appuntamento stagionale in Bahrain alla guida di un panzer 44 numerato, pronto a demolire chiunque intralciasse il suo cammino verso l’ottavo titolo.

Ed invece no: è arrivato con quella W13 tanto singolare e promettente quanto bugiarda, colpevole di aver fatto credere al team di Brackley di avere in pugno un progetto diverso dagli altri, ma vincente proprio per questo (forse).

È stesso lui a sostenere di aver subìto un avvio di stagione complicato ed un feeling con la monoposto difficile da trovare, come altrettanto difficile credere negli aggiornamenti stagionali: passo dopo passo, è diventato sempre più complesso riuscire ad avere fiducia in quelle migliorie che sulla carta sembravano rappresentare la chiave di svolta, ma che sull’asfalto rendevano ben poco.

E così ricordiamo un Lewis scendere dalla monoposto piegato in due dal mal di schiena, ed un Toto Wolff scusarsi con il suo pupillo per avergli proposto una vettura così.

F1. Ed in ottica futura…?

Insomma, un 2022 da dimenticare per lui, quasi come fosse un ulteriore prosieguo del deludente finale di stagione 2021. Già il solo riprendersi da quell’evento è stato pesante: è stato lui stesso a raccontare che la fortuna più grande è stata quella di avere la famiglia al suo fianco, altrimenti sarebbe stata ancora più dura.

Non ha perso un giorno di allenamento, ha sempre tenuto molto alla sua forma fisica, mantenendo nel contempo un religioso silenzio su qualsiasi suo canale social: ecco perché le voci sul ritiro potevano sembrare attendibili, ed ecco perché nel contempo si poteva invece anche credere ad un suo ritorno esplosivo.

Così non è stato, e sebbene si mostri scettico nel credere che la monoposto 2023 erede della W13 possa avere un progetto nettamente migliore, sottolinea comunque che il suo futuro è ancora relegato all’interno del paddock.

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Mercedes AMG: Lewis Hamilton, Toto Wolff, George Russell nel giorno della presentazione della W13

Certo, specifica di avere nel contempo delle occasioni e dei programmi già in ballo che stanno andando anche piuttosto bene, ma nella sua visione delle cose, si immagina ancora in griglia (Anche dopo i 40 anni? Chissà…).

Nella fattispecie, desidera rimanere ancora nel team che ben 13 anni fa lo ha accolto e lo ha fatto crescere: Mercedes è la sua casa e la sua famiglia, ed il suo obiettivo è riuscire a portare il marchio a successi ancora più elevati.

Sostiene di voler essere ancora il miglior compagno di squadra possibile per loro, perché nonostante i 37 anni di età, sente che non è ancora arrivato il momento di smettere per lui.

Figuriamoci per noi.


F1 Autore: Silvia Napoletano@silvianap13

Foto: F1, Mercedes AMG F1, Lewis Hamilton

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