Tra poche ore si spegneranno i semafori del Gran Premio del Messico, tappa n°20 del campionato di F1 2022. Il tracciato intitolato ai fratelli Rodriguez è molto esigente con gli pneumatici, specie nel terzo settore molto guidato dove le gomme, solitamente, non arrivano nella finestra termica più consona.
Andiamo a monte dell’evento messicano. La Pirelli, come accaduto nel precedente appuntamento statunitense, ha portato le coperture mediane della sua gamma: PZero White Hard C2, Yellow Medium C3 e Red Soft C4.
F1. Gp Messico 2022: la strategia efficace è a due soste
La tattica più efficace, sulla carta, è quella a due soste. Chiaramente, la buona riuscita di questa strategia dipende dalle gomme a disposizione dei piloti (vedi infografica in alto). E’ necessario avere due set di pneumatici medi freschi perché, dopo lo start su soft, sono questi i compound più efficaci in termini di resa termica e di performance. Da questo punto di vista sono avvantaggiate Red Bull, Mercedes, Ferrari, Williams e Haas che potrebbero verosimilmente puntare su questa opzione.
La mescola morbida allo spegnimento dei semafori potrebbe rendersi necessaria per cercare di proteggere la posizione. O per guadagnare altre. Dalla linea di partenza a Curva 1, infatti, c’è un rettilineo di ben 800 metri che potrebbe penalizzare chi punta su coperture più dure. Ovviamente è fondamentale la resa delle gomme a banda rossa nel primo stint, quando sarà necessaria la gestione del ritmo senza forzare eccessivamente la mano rischiando di doversi fermare anzitempo. Il graining non è un grosso problema su questa pista, ma potrebbe essere un fattore se c’è una copertura nuvolosa che abbassa le temperature dell’asfalto.
Nel grafico in basso (tratto da sito ufficiale della F1) tutte le possibili combinazioni strategiche. Dalla più rapida alla più lenta:
Chi non avrà due treni di medie nuove, come Valtteri Bottas che scatta in settima posizione dopo una qualifica da incorniciare, avrà l’opzione a sosta singola con spunto su “gialle” e switch sulle hard che, anche a detta di Mario Isola, sono efficaci sul manto di bitume messicano. Si tratta, come l’infografica in alto descrive, di una strategia non dissimile da quella a due soste soft/medie/medie. Il rovescio della medaglia di partire con le C3 è uno spunto meno efficace ed un primo segmento di gara ancora più in gestione rispetto a chi avrà le morbide.
La strategia “one stopper” è particolarmente interessante data l’alta probabilità di una Safety Car. Considerando, in pratica, quanto accaduto nelle precedenti edizioni della gara di Città del Messico. Chi la proverà, dunque, si affida anche un po’ al fato per garantirsi un vantaggio su chi ha pianificato il doppio passaggio ai box.
F1. Gp Messico 2022: le opzioni per chi è nelle retrovie
Anche chi è nelle retrovie e non ha due treni di Pirelli gialle fresche può azzardare i due stop con lo schema soft/media/soft. Schumacher, Vettel, Stroll, Albon e Latifi, gli esclusi dalla Q1 insomma, hanno almeno due treni di “rosse” nuove. Potrebbero usarli nel primo e nell’ultimo stint per montare una media o una hard nella fase di intermezzo.
Chiaramente si tratterebbe di gestire con parsimonia gomme molto avvezze all’usura in un campo di gara in cui abbonderà il traffico. Cosa che, di norma, non si sposa bene con la necessità di preservare i compound. Anche in questo caso, quindi, bisognerà osservare cosa accadrà in pista e come i team saranno abili a leggere i momenti della gara.
A differenza del Gran Premio di Austin in cui Verstappen aveva conservato un treno ulteriore di medie col quale, di fatto, ha potuto battere Hamilton nei giri finali, stavolta i primi hanno tutti il medesimo materiale a disposizione. Cosa che potrebbe rendere più incerto l’esito di un evento che si preannuncia particolarmente combattuto.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Alpine