Il diciannovesimo round di F1 2022 ha prodotto un venerdì particolare. Pirelli “proto” da testare con una sessione più lunga, sommata all’impiego di giovani piloti ha mischiato le carte in tavola. Tuttavia alcune evidenze di nota sono emerse nell’arco delle due sessione. Le abbiamo prese in esame, in parte, attraverso la nostra consueta analisi prestazionale fruibile a questo link.
Abbiamo quindi già approfondito i comportamenti delle due vetture più importanti in pista, parlando anche delle direzioni che gli ingegneri prenderanno con la messa a punto considerando le scelte aerodinamiche. Tramite questo scritto andremo ad argomentare gli effetti di queste scelte, per terminare la relazione in merito all’andamento delle vetture durante le due prove libere grazie alle analisi telemetriche, molto utili a fornirci i dati mancanti per valutare le varie sfaccettature.
F1. Gp Stati Uniti 2022/esame telemetrico: Sainz vs Verstappen
Il primo compare mette a confronto il fastest lap delle Fp1 tra lo spagnolo del Cavallino Rampante e il bi campione del mondo di formula uno. Cominciamo dalla prima curva, in salita e con un importante cambio di pendenza, zona del tracciato dove cci sono diverse interpretazioni per quanto concerne la traiettoria.
Inoltre va ricordato che in uscita dalla prima staccata fanno presenza diversi bump che possono “scomporre” le vetture. Un po’ a sorpresa Ferrari e Red Bull giungono alla prima frenata con la medesima velocità di punta. Tuttavia, nella fase di accelerazione, comincia a farsi valere la forza innata della F1-75: la trazione. Una capacità di scaricare i cavalli a terra davvero ottima per la vettura modenese.
Proseguendo le nostre valutazioni si arriva alla sequenza di curve rapide in successione: lo snake. In questa porzione del circuito, nel complesso, le due vetture prese in esame offrono un rendimento molto simile, con l’auto di Maranello che dimostra un bilanciamento superiore.
Di fatto non c’è una vettura che domina. Tuttavia Max riesce comunque a portare molta velocità a centro curva, curando molto bene l’uscita. Alla fine del comlpesso di curve la RB18 sembra scappare via, riuscendo a scaricare meglio a terra tutta la potenza del suo propulsore.
Con uno sguardo di insieme più ampio, possiamo asserire che alla Red Bull non ha ancora trovato il giusto compromesso tra i due assali, fattore testimoniato da un leggero ma fastidioso sottosterzo. Trattasi di un evidente sintomo che spiega come l’auto pensata da Adrian Newey non sia ancora riuscita a centrare la corretta finestra operativa. Verstappen ha girato con la specifica da medio carico, vedremo in giornata cosa decideranno di fare in tal senso.
Arriviamo così alla zona dei rettilinei. Il giovane talento di Hasselt riesce a recuperare un bel vantaggio in termini di velocità massima. Il distacco tra i due, di fatto, si aggira tra i 6km/h e gli 8km/h in favore dell’olandese. Ovviamente si conferma l’ottima trazione della vettura italiana al tornantino prima del rettilineo più lungo della pista che misura circa 1,2 km.
Giungendo all’imbocco del T3 emerge un dato che ci porta ad una chiara riflessione. Nel primo tratto del terzo settore l’accelerazione della F1-75 si fa sentire tra un allungo e l’altro. Osservando con perizia gli on board, pertanto, si nota un’ottima stabilità della rossa nella fase d’uscita.
A centro curva, invece, le velocità tra le due vetture sono molto simili, sintomo che il carico sviluppato dalla Red Bull è molto buono. Come detto manca ancora il bilanciamento per la RB18, come possiamo facilmente notare nell’ultima curva di questa sequenza, dove il campione del mondo di F1 in carica sacrifica l’entrata per curare al meglio l’uscita, nel tentativo di produrre una buona trazione.
Giungendo alla fine della tornata notiamo come l’andamento delle monoposto nella ultime due curve della pista ricalchino quanto visto durante tutto il giro. Alla staccata le velocità sono uguali, mentre in percorrenza la monoposto di Milton Keynes perde velocità a causa di un leggero sottosterzo che dovranno risolvere.
Tale scenario posiziona al meglio la Ferrari, in grado di generare una grande trazione in l’uscita. Il dato si conferma osservando come la numero 55 riesca ad arrivare con più velocità all’ultima staccata.
Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccolò Arnerich
Foto: Scuderia Ferrari