Dopo la sfuriata di ieri ci siamo concessi il lusso, bonariamente, di definire Verstappen “Il Max Furiso”. Oggi è arrivata la conferma di uno stato mentale non proprio idoneo per produrre prestazioni rimarchevoli. Il Gran Premio di Singapore di F1 è stato una lunghissima teoria di errori compensata solo parzialmente da qualche sorpasso arrivato quando il DRS è stato deliberato.
Pessima partenza per un errato settaggio della modalità della power unit, imprecisione generale nel pilotaggio, lungo con danno alle gomme anteriori nel tentativo di avere la meglio di un solido Lando Norris. Si fa davvero fatica a trovare qualcosa di buono nei 61 giri compiuti dall’olandese che deve rinviare l’appuntamento con la vittoria del titolo iridato.
Nessun dramma, nulla è compromesso. Ma, ad un certo punto e senza distrazioni che derivano dall’onda lunga di una qualifica ricca di frustrazioni, le cose potevano essere rimesse in piedi. Nonostante la partenza in P8 e l’errore che ha fatto crollare la RB18 n°1 in dodicesima piazza dopo le prime curve, Max poteva dire la sua per il podio considerando la giornata altrettanto opaca di Hamilton e un Sainz in versione automobilista della domenica. Teoria avvalorata dal passo sciorinato dal Sergio Perez che, solitamente, non è ai livelli del collega di Hasselt. Se tanto ci dà tanto…
F1. Gp Singapore 2022: una lunga teoria di errori per Verstappen
Tra cinque giorni il Circus è di scena in terra di samurai. Max deve ricaricare le batterie e ritrovare la necessaria concentrazione per ripartire di slancio ed archiviare la pratica mondiale dinnanzi allo stato maggiore della Honda che pregusta i festeggiamenti, l’onore e la gloria. Il pilota della Red Bull si è presentato ai microfoni parlando di una gara difficile che sicuramente non rimarrà scolpita nel cuore dei suoi tifosi.
“La gara non è iniziata bene – ha esordito Verstappen ai microfoni di Sky Sport – Ho fatto entrare in funzione l’antistallo al via e quindi ho dovuto superare più piloti del previsto. Come avete visto era difficile effettuare manovre di sorpasso una volta che gli altri avevano le gomme in temperatura. Io rimanevo bloccato ogni volta. Abbiamo provato a fare un undercut su Lando [Norris] ma è uscita la Safety Car e quindi non ha funzionato”.
“Allora – ha proseguito con espressione rassegnata – ci ho provato in pista. Sono andato al suo fianco e quando ho frenato ho toccato con il fondo della macchina un dosso. Le gomme si sono alzate, ho bloccato e ho prodotto un enorme spiattellamento. Sono dovuto tornare ai box e ho messo gomme nuove (soft, ndr). Ho provato a recuperare dei punti, ma non è certamente il risultato che vorrei. Voci sul budget cap? Non mi hanno condizionato. Io e il team abbiamo fiducia di aver fatto le cose giuste”.
Questa la lucida disamina di un pilota che è parso chiaramente deluso ma non più irato come ieri. Il Gp di Singapore, che non vuole saperne di sorridere al driver di Hasselt che ha festeggiato nel peggiore dei modi il suo venticinquesimo compleanno, è una parentesi negativa in una stagione che resta da incorniciare e che può chiudersi quanto prima. Siamo certi che Max non si lascerà sfuggire il match point nipponico.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing
