Il Giappone è da sempre il teatro storie clamorose. La F1 ha scritto le sue pagine più grandi proprio in terra di samurai dove, sovente, la pioggia è stata la coprotagonista delle rappresentazioni teatrali che sono le gare. Il Gp di Suzuka 2022 ha alimentato una tradizione fatta di colpi di scena con una traversia che non ci saremmo augurati di vedere: un evento monco, spezzettato, che non ha prodotto lo spettacolo che tutti si aspettavano.
In ogni caso, la dodicesima vittoria in stagione è arrivata. Non s’è trattato di quella più bella, specifichiamolo subito. Soli 45 minuti di attività, ben pochi per definire succulento il ritorno in terra nipponica dopo anni di esilio da Covid. Nei pochi giri disputati Max Verstappen ha demolito la concorrenza grazie ad una vettura fuori categoria. Charles Leclerc ci ha provato fino all’ultimo istante a rovinare la festa della Red Bull preparata a casa del suo motorista.
Ma quel lungo alla chicane conclusiva ha determinato, con una una solerzia inedita e che fa un po’ sorridere alla luce di quanto accaduto sette giorni fa a Singapore, una penalità di cinque secondi comunicata mentre Max si lasciava intervistare da Johnny Herbert. Risultato? Perez secondo e l’olandese campione del mondo a seguito di un calcolo cervellotico che ha decretato l’assegnazione del punteggio pieno.
F1. Max Verstappen bi-campione: una stagione di dominio assoluto
Dettagli che non cambiano l’inerzia di un mondiale incanalato dal Gp di Francia, quando la Red Bull ha inanellato sette vittorie di fila. Sei con il novello bi-campione del mondo e una con Sergio Perez che è sempre più pronto quando c’è da cogliere un’occasione favorevole.
“Sono molto contento del fatto che abbiamo potuto correre alla fine – ha esordito un Verstappen ancora non a conoscenza della vittoria del mondiale – Pioveva forte ed era difficile guidare, ma per fortuna abbiamo fatto un buon numero di giri e la macchina volava. Anche in condizioni di gomme intermedie. Sono molto contento di aver vinto qui e di vedere i tifosi che sono rimasti sugli spalti. Alla fine stava facendo buio, ma sono davvero felice di aver potuto correre”.
Poi, mentre parlava Leclerc al microfono dell’ex Benetton, in un teatrino abbastanza surreale, è giunta la comunicazione dei cinque secondi di penalità comminati al monegasco (anche un punto scalato dalla Superlicenza, ndr). Evidenza che ha “regalato” il secondo alloro iridato al pilota di Hasselt che non si è smosso più di tanto, dimostrando ancora una volta la sua tipica freddezza:
“E’ davvero incredibile questo risultato che è frutto di un lavoro inimmaginabile della squadra. Voglio sottolineare anche i grossi meriti di Honda che ci sta supportando e vincere qui il Mondiale è speciale anche per loro. Il primo titolo è stato particolarmente emozionante, ma anche questo 2022 per le tante vittorie ottenute è unico nel suo genere“.
Con cinque gare d’anticipo si è scritto il verdetto più importante di una stagione di F1 che ha deluso chi si aspettava un maggiore livellamento prestazionale da monoposto che anche sul bagnato incontrano manifeste difficoltà ad effettuare le manovre di soprasso.
Un elemento sul quale i decisori della F1 debbono interrogarsi profondamente. Ma non prima di aver sciolto il nodo gordiano del budget cap gate. Una telenovela che domani manderà in onda una puntata chiave. Ma non è questo il momento di parlarne. Ora è il tempo delle lodi per un campione straordinario come Verstappen.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing