Quattro al termine. Il calvario per la Mercedes durerà ancora per poco. La stagione di F1 2022 degli ormai ex campioni del mondo è stata costellata da difficoltà parzialmente risolte ma mai superate del tutto. Il pompaggio aerodinamico è stato il grande tema di inizio anno e molti sforzi (economici e tecnici) sono stati profusi per mettere una toppa arrivata solo a Silverstone, quando il mondiale era già a metà del suo corso e le distanze dalla vetta erano incolmabili.
Da quel momento i professionisti del team di Brackley hanno provato a spingere sull’acceleratore per cercare la performance pura. Con risultati piuttosto deludenti visto che la W13, oltre alla pole position estemporanea nel Gp d’Ungheria siglata da George Russell, non ha saputo produrre altri risultati che non fossero uno sporadico secondo posto.
La tanto desiderata vittoria è rimasta un sogno che con tutta probabilità non si coronerà da qui a fine stagione. Le risorse economiche al lumicino per via della tagliola del budget cap non hanno permesso di prodursi in una necessaria cura dimagrante che potesse dare verve alla W13.
Ma c’è anche un altro aspetto che di certo non è di secondaria importanza: si è compreso, una volta mondatisi dal fenomeno del porpoising, che il concept a zero sidepod non riusciva a replicare, in pista, i livelli di carico e l’efficienza aerodinamica che si riscontravano nelle analisi CFD. Da qui una profonda riflessione sul futuro della filosofia che da rivoluzionaria si è trasformata nel tallone d’Achille della Stella a Tre Punte.
F1. Mercedes: poco tempo per per risollevare il progetto W13
Nel consueto debriefing fatto sui canali social della Mercedes, Mike Elliott, il responsabile del progetto tecnico, ha spiegato cosa non è andato bene in stagione: “Il tempo a disposizione per i test è molto limitato. Abbiamo a disposizione solo un’ora il venerdì mattina e un’ora il pomeriggio. Poi si deve lavorare per il weekend di gara. Per questo ci vuole un po’ di tempo per imparare. Allo stesso tempo bisogna considerare l’approccio della fabbrica. Abbiamo scoperto, probabilmente dopo Baku, che c’è un altro problema. Abbiamo analizzato i dati e le simulazioni e abbiamo capito. Da lì il tempo a disposizione è limitato“.
È come se, indirettamente, Mercedes ammettesse di essere vittima del paradigma che essa stessa ha contribuito ad imporre negli ultimi anni: sempre meno pista in favore delle analisi computazionali. Che, in tutta evidenza, si sono dimostrate il limite operativo del team. Un po’ perché si è impiegato tempo a correlare i dati che arrivavano dai circuiti calcati da una vettura basata su nuovi principi, un po’ perché il regolamento tecnico limitava la possibilità di operare a quei team che avevano primeggiato nella stagione precedente.
A Brackley è come se fosse mancato il terreno sotto ai piedi. Quindi, per lunghi tratti, si è proceduto con una serie di prove infruttuose che hanno fatto perdere quel tempo che alla lunga non è stato possibile recuperare.
F1. Mercedes: inverno cruciale per riportare in alto il team
Quanto osservato durante l’anno in corso ha offerto una nuova consapevolezza gli uomini della Mercedes: lavorare su un progetto inefficace sarebbe stata un’inutile perdita di tempo e di risorse finanziarie. “Da allora – ha spiegato Elliott – abbiamo fatto diversi passi avanti per cercare di andare nella giusta direzione, ma per risolvere il problema ci vorrà l’inverno. Il problema è aerodinamico e serve tempo“.
La sensazione – e le modifiche apportate alla Freccia d’Argento lo dimostrano – è che ad un certo punto il team abbia smesso di credere nel potenziale delle vettura concentrandosi sul da farsi per l’anno venturo. Qualche settimana fa Adrew Shovlin aveva ammesso che in Mercedes si stava osservando con molta attenzione il progetto RB18 che quest’anno ha sbaragliato la concorrenza. E’ molto improbabile che non siano state già prese delle decisioni concettuali nette. La W14 è già molto di più un’idea abbozzata nelle testa dei progettisti.
In questa fase le vetture per la prossima stagione sono ad uno stadio di sviluppo piuttosto avanzato ed è verosimile, stando a notizie che filtrano, che la sorella minore della W13 sconfesserà un concept che ha avuto un triplice difetto: generazione del porpoising, non eccezionale livello di carico prodotto ed eccesivo drag sviluppato. Sono questi i tre punti sui quali lo staff guidato da Mike Elliott e James Allison, che è tornato in pianta stabile a lavorare a Brackley, stanno concentrando le proprie attenzioni.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG