domenica, Settembre 8, 2024

Partecipare come fornitore è una prospettiva al ribasso: Volkswagen vuole ancora un team tutto suo

Il percorso di avvicinamento della Volkswagen alla F1 è decisamente più difficile di quanto i vertici della casa tedesca avessero immaginato in una fase embrionale. Il programma era ben definito: il colosso dell’automotive sarebbe sceso in campo con due dei suoi marchi a maggiore vocazione sportiva. Audi da un lato e Porsche dall’altro. La casa di Stoccarda si sarebbe dovuta legare alla Red Bull.

Non un’ipotesi, bensì un’intesa già ratificata con la registrazione in diversi Paesi di nuove società che sancivano la liaison commerciale. Il preludio alla formalizzazione di un matrimonio tecnico-sportivo che è improvvisamente saltato poiché i vertici di Milton Keynes non hanno inteso perdere i propri poteri operativi che invece venivano invocati a gran voce dal gruppo industriale germanico.

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Audi – Volkswagen

Fatto sta che alla fine è Volkswagen è rimasta col cerino in mano perché in Red Bull si sono rimessi a flirtare in maniera piuttosto serata con Honda che starebbe valutando un clamoroso ripensamento. Il tempo ci dirà se l’azienda di Sakura sarà in F1 anche dopo il 2025. Perché, diciamocela fuori dai denti, la “Grande H” non l’ha mai mollato il Circus. Altrimenti Max Verstappen non starebbe ancora festeggiando il secondo titolo consecutivo.

A questo punto la casa di Wolfsburg non può che puntare tutte le sue fiches su Audi che, in apertura del week end del Gran Premio del Belgio, ha presentato i suoi programmi che, a dire il vero, sono parsi abbastanza fumosi perché non è stata annunciata la partnership che, secondo molti, dovrebbe concretizzarsi con un legame duraturo con quella Sauber che a fine 2023 mollerà il gruppo FCA e la sponsorizzazione con Alfa Romeo. Il contesto nel quale si consumerà l’addio ai propulsori V6 della Ferrari.

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Valtteri Bottas “ispeziona” la sua Alfa Romeo C42 durante le libere del Gp d’Arabia Saudita 2022

F1. Audi: arriva la conferma della discesa in campo

Adam Baker, responsabile del programma motorsport della casa di Ingolstadt, ha parlato delle prossime mosse in programma. V’è la conferma che non ci sono tentennamenti nonostante la mazzata Porsche: dal 2026 i motori con i quattro cerchi sulle testate saranno in F1. Una sfida accattivante grazie alla presenza di carburanti sostenibili e ai motori semplificati nell’architettura ma ugualmente in grado di sprigionare potenza grazie anche ad un MGU-K maggiorato in grandezze e portata.

Il dirigente con trascorsi in Cosworth, Jaguar, Minardi e BMW ha ribadito, in una recente chiacchierata ai media spagnoli, che il lavoro sulle power unit 2026, quelle post decongelamento regolamentare, sono già stati avviati: “Ci sono 130 persone che lavorano al progetto e speriamo di arrivare a circa 300. Dal 2023 lavoreremo al limite del budget cap. E’ ragionevole pensare che ci vorranno tre anni per arrivare al vertice, per quanto sia complicata la sfida della F1, ma ci piacerebbe conquistare qualche podio nella stagione d’esordio“.

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Muso della monoposto Audi impegnata nel mondiale di Formula E

F1. Audi: AAA cercasi partner

Interessanti le parole sul processo costitutivo del reparto powertrains. Operazione però inutile se non si trova un telaio al quale ancorare il V6 turbo-ibrido. Ne abbiamo parlato in apertura: il team prescelto dovrebbe essere la Sauber. Ecco la mezza conferma del dirigente: “In linea di massima ci uniremo a un partner esistente. Non possiamo parlare di Sauber, ma trovare il partner giusto è fondamentale, perché è ciò che alla fine ci consentirà di avere successo in futuro“.

A Wolfsburg non hanno del tutto abbandonato l’idea di guidare in piena autonomia un team. Le dichiarazioni di Baker vanno in questa direzione perché attestano che vi sarà una partnership ma non escludono l’impegno totale. Un colosso dell’automobile come quello tedesco difficilmente si muove per giocare un ruolo marginale. E fornire un solo team, peraltro di medio-bassa classifica, rappresenterebbe proprio un impegno al ribasso.

Ecco che si può riaprire la prospettiva di avere un’undicesima franchigia superando le ritrosie degli attuali concorrenti che non vogliono cedere di un millimetro dai privilegi garantiti dall’attuale Patto della Concordia. Gli introiti da marketing che genererebbe una squadra interamente guidata da Volkswagen, però, potrebbero essere un convincente invito a modificare idee apparentemente solidissime. Vedremo.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1TV, Audi Motorsport, Alfa Romeo Racing

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