domenica, Novembre 24, 2024

Gp Messico 2022/Analisi prestazionale qualifica: Ferrari perde handling in Q3. RB18 e W13 a pari livello

FERRARI PROVA DIVERSI CARICHI, MA IN Q3 PERDONO HANDLING. W13 E RB18 A PARI LIVELL

La ventesima qualifica del mondiale di F1 2022 è stata molto difficile per la Ferrari. Quanto di buono si era visto il venerdì è scomparso. Il bilanciamento, grazie soprattutto ad un buon anteriore che non innescava quel fastidioso sottosterzo che, su un tracciato del genere può essere deleterio per i riscontri cronometrici, si è dileguato nel nulla.

Durante le Fp3 la rossa si è presentata in pista con l’ala da medio carico, specifica testata anche nelle Fp2. Il monegasco non ha gradito questa scelta, lamentando una perdita di grip generale e la presenza di molto sottosterzo. I tecnici di Maranello, pertanto, hanno provato una strada alternativa con un minor carico verticale per colmare il delta da Red Bull sul dritto.

Benché tale impostazione non si è dimostrata fattuale hanno lo stesso cercato di far funzionare questa messa a punto, considerando che per la gara essere rapidi sul dritto fosse molto importante.


F1. Gp Messico 2022: Ferrari sbaglia l’assetto?

A seguire troviamo il confronto grafico che mette in luce l’efficienza sviluppata da Leclerc e Verstappen tra Fp3 e qualifiche. Il distacco tra le due monoposto era minore durante mattina, proprio per via dell’utilizzo dell’ala da medio carico sulla F1-75 che di fatto migliorava l’efficienza globale.

Per la sessione classificatoria, allineandosi alla tendenza comune di utilizzare pacchetti aerodinamici da alto carico, gli ingegneri di Maranello sono tornati indietro. Un setup che nel complesso poteva avvantaggiare di più sulla lunga distanza. Inoltre, attraverso gli on board, abbiamo notato alcuni cambi sul bilanciamento meccanico, proprio per riuscire a mettere in pista la configurazione che potesse sviluppare una downforce minore.

Nel complesso ritornare sulla strada “originale” adottando maggior carico verticale pare la decisione più giusta e, a quanto pare, l’unica che si poteva perseguire. Se sarà la scelta corretta per la gara lo scopriremo solo più tardi. Tuttavia un dato certo rimane: l’auto modenese sarà vulnerabile nei tratti rettilinei ad alta velocità di percorrenza.

I diversi cambi potrebbero aver disorientato i ferraristi che, a livello teorico, avevano le carte in regola per giocarsi la pole. Charles, tra il venerdì’ e il sabato, non ha testato più di tanto l’assetto usato in qualifica. Sicuramente un fattore del genere può aver influito, proprio perché su questo tracciato, con il massimo carico, il grip rimane abbastanza basso e bisogna quindi farci l’abitudine.

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il monegasco Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) durante la qualifica del Gran Premio del Messico 2022

Può esser quindi mancato un graduale adattamento alle circostanze. Leclerc ha parlato anche di altri problemi di guidabilità, tra cui uno in particolare riferito al DRS durante l’ultimo tentativo.


F1. Gp Messico 2022: Mercedes sfrutta le caratteristiche del tracciato

Nell’ ultimo giro della Q3, Max Verstappen ha messo tutti d’accordo rifilando 3 decimi a Russell, classificatosi in seconda posizione. Esattamente come lo scorso week end, la RB18 non si adattata subito alla pista. Tuttavia, grazie al grande lavoro svolto nell’arco del sabato, il giovane talento di Hasselt è riuscito a centrare la pole che tanto bramava.

La W13 torna in lotta per la pole. Il fatto che le due W13 siano risultate rapide su questo tracciato non è un caso. In Messico, come ampiamento detto, per via della minor densità dell’aria dovuta all’elevata altitudine, l’efficienza aerodinamica ricopre un ruolo di minor importanza. Tale scenario ha quindi limitato il gap esistente sulla RB18, che fa proprio di questa caratteristica un punto di forza. Malgrado la ghiotta occasione, per Mercedes la partenza dal palo è sfuggita negli ultimi metri.

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compare push lap Q3 – Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) – George Russell (Mercedes AMG F1 Team) – Gp Messico 2022

Qui sopra troviamo il grafico relativo al gap tra Russell da Verstappen nei rispettivi giri più veloci della qualifica. Il delta resta sempre all’interno dei due decimi durante tutta la tornata. Nel terzo settore le due vetture sono sul filo, molto vicine. Il linea le performance di Hamilton. Dal tornantino dello stadio in poi, però, le frecce d’argento perdono molto. Scenario che gli preclude l’ottenimento della prima posizione.

Andiamo ora ad analizzare il giro che Russell non ha portato a termine e che probabilmente l’avrebbe potuto mettere in pole. La telemetria ci mostra come il gap durante la tornata fosse molto contenuto e, addirittura, in molti tratti la W13 è parsa la monoposto più veloce in pista.

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lap 15 – Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) – George Russell (Mercedes AMG F1 Team) – Gp Messico 2022

All’entrata dello stadio l’ex Williams ha perso molto tempo. Tuttavia non possiamo essere sicuri al 100% che il britannico potesse staccare il miglior crono. Questo poiché Mercedes, come abbiamo detto in precedenza, spesso tende a perdere terreno negli ultimi metri della pista.

Nel complesso possiamo comunque definire l’auto tedesca una vettura molto simile alla Red Bull in termini di handling. Di fatto potremmo dire che gli alfieri di Brackley hanno costruito il giro in modo molto simile. Non a caso il grafico relativo al delta risulta estremamente vicino alla linea dello zero, mentre le velocità a centro curva praticamente si equivalgono.

L’unica vera differenza viene prodotta da Mercedes in entrata delle curve ad alta velocità del T2, dove il giovane pilota inglese sembra riuscire a trovare qualcosa di più in fase d’inserimento portando un po’ di velocità in più nella fase iniziale.


F1. Gp Messico 2022: Ferrari sottosterzante e carente in rotazione

Discorso diverso per Sainz, che nell’ultimo tentativo non si è avvicinato minimamente alla vetta. Il suo miglior giro resta quello fatto registrate durante il primo tentativo del Q3. Di seguito il grafico concernete la prestazione dello spagnolo.

F1
push lap Q3 – Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) – Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) – Gp Messico 2022

L’ex McLaren perde molto nella prima chicane dove il venerdì, al contrario, riusciva a trovare uno spunto nettamente migliore. Sui rettilinei la F1-75 perde sempre qualcosa, anche nei confronti della Mercedes che riesce a tamponare molto meglio il deficit sulla RB18. Nelle curve 4/5 il ferrarista limita i danni riavvicinandosi a Max. Proseguendo nel giro, inoltre, mostra un’ottima efficacia nelle curve più veloci, andando addirittura a guadagnare sull’olandese per la prima e unica volta durante la tornata.

Purtroppo però, proprio in quel momento, arriva un netto errore. Carlos “perde” la numero 55, la controlla, ma da lì in poi il gap aumenta. Nella parte mista guidata più lenta, allo stadio, torna a rosicchiare qualcosa, sebbene nel T3 la monoposto Verstappen intoccabile. Questo fattore va sottolineato, in quanto nella zona dove serviva molta trazione, contesto dove la F1-75 ha spesso sbaragliato la concorrenza, è stato Max a guadagnare terreno sui competitor.

Nel complesso una rossa più sottosterzante rispetto a venerdì e molto meno guidabile, utilizzando un vocabolo dello stesso Leclerc. Carenza di rotazione che tra l’altro spesso si è tramutata in sovrasterzo in fase d’uscita, proprio quando servirebbe una vettura che apra maggiormente il raggio di curvatura e non lo chiuda. Senza dubbio la “finestra” prestazionale della F1-75 era più ristretta del solito. Red Bull e Mercedes hanno saputo gestire meglio i compound, riuscendo a sfruttare appieno la working range nell’arco di tutta la tornata.


Autori e grafici: Arcari Alessandro – @berrageiz Niccolò Arnerich – @niccoloarnerich

Foto: Scuderia Ferrari

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