venerdì, Novembre 22, 2024

Sudore e lacrime di gioia: la prima vittoria di Russell condita dalla doppietta Mercedes

Era già nell’aria calda del Brasile quella prima vittoria in F1 così tanto attesa e sospirata. Quel trionfo rimasto in sospeso fra il tempo e gli imprevisti dal Bahrain di anni fa, quando George Russell non era che un pilota della Williams andato a sostituire Lewis Hamilton “appiedato” dal Covid. Lacrime amare avevano rigato il suo viso, pensando a quello che sarebbe potuto essere ma che non era stato. Qui, ad Interlagos, tuttavia, tutto è possibile ed i sogni diventano realtà.

In questa occasione, le lacrime che hanno inondato gli occhi azzurri e sognanti di George Russell sono state di gioia, mentre con sollievo ed incredulità esce dalla sua W13 con la consapevolezza di essere entrato nella cerchia dei vincitori di un Grand Prix di F1, di aver fatto la storia. Una vittoria più che mai inattesa e più che mai meritata che, insieme alla doppietta Mercedes, va a premiare la crescita di un team di primo livello che non ha mai mollato di fronte alle difficoltà. E ne hanno affrontate tante in questo 2022.

F1
Lewis Hamilton (Mercedes AMG) durante la Q2 delle qualifiche del Gp del Brasile 2022

F1. Doppietta Mercedes: meglio tardi che mai

Un 1-2 di Mercedes nella stagione del 2022 era decisamente un obiettivo difficile da centrare. La W13, infatti, si è interfacciata alle nuove linee guida con incertezza, andando in affanno specialmente sui rettilinei, rispetto ad altri team (Red Bull e Ferrari in particolare ma anche Alpine in diverse occasioni) e rispetto a Mercedes stessa delle altre stagioni. Proprio i rettilinei, infatti, erano quei punti in cui la Freccia d’Argento guadagnava terreno rispetto a “tutti gli altri”.

Non c’è quindi da stupirsi se ogni sessione di ogni Gran Premio del 2022 i due alfieri della franchigia di Brackley si sono mostrati sfiduciati e dubbiosi rispetto ad una macchina che non capivano e che non li capiva.

La “comunicazione” fra pilota e monoposto è migliorata definitivamente, dopo un primo step a Silverstone, in occasione del GP di Austin, quando il team anglo-austriaco ha montato il nuovo pacchetto di aggiornamenti. Da allora, la vettura argentea ha ripreso verve. Hamilton e soprattutto Russell, però, che sia per scaramanzia o semplice diffidenza, non si sono mai lasciati andare ad affermazioni entusiastiche o previsioni rosee.

La resilienza di Mercedes però ha parlato con le sue performance in pista, dimostrando una crescita esponenziale sbalorditiva non solo nel quadro generale della prestazione ma in ogni singolo aspetto “critico”: aerodinamica, freni, miglioramento del fondo e soprattutto in una massiccia perdiate di meso che hanno permesso al maggiore efficacia sul giro secco e sul passo gara.


F1. Un lavoro di squadra per la doppietta

In quest’ottica di miglioramento, dopo una serie di podi e grandi prestazioni nei Gran Premi passati, una vittoria era meritata ed in un certo senso attesa. La doppietta va a sublimare la crescita di un team che ha avuto l’umiltà di non arrendersi alle difficoltà e lavorare giorno e notte senza sosta.

Sono state delle montagne russe emotive, questa stagione, questa gara” ha descritto questo salto avanti un incredulo Russell. Finalmente felice, soddisfatto, il vincitore di questo GP di F1 ha affermato di aver goduto anche della lotta con il compagno di squadra di F1. “Mi sentivo in controllo, Lewis era super veloce e ho pensato che sarebbe stata una fine difficile. Mi ha messo sotto così tanta pressione – ha sospirato – ma sono felice di esserne venuto fuori con la vittoria“.

Il trionfo di Russell si classifica come il numero 125 di Mercedes in tutta la sua storia in F1. Nell’evento di Interlagos, Brackley ha anche marcato il 100esimo giro veloce in gara. Tutto per mano del 24enne inglese.

E’ per il mio team, sono così fiero di tutti, a casa in fabbrica e qui – ha detto Hamilton, felice e grato, dimostrando ancora una volta il suo spirito di squadra – é un risultato incredibile. Abbiamo lavorato così duramente tutto l’anno per questa doppietta e una vittoria. E’ stato largamente meritato da tutti, quindi un grazie enorme a tutti voi!“.

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George Russell e Lewis Hamilton (Mercedes) si abbracciano per festeggiare il podio di Hamilton in Messico

F1. Pessimismo di Russell non ferma il suo destino

Nonostante la sfiducia di Russell, avevamo annusato nell’aria brasiliana la vittoria del giovane pilota. I piloti hanno infatti affermato a mezza voce giù dalla viglia come questo appuntamento fosse l’unica occasione per loro di ottenere la prima ed ultima vittoria del 2022 (leggi qui)

Nel caso di Russell, la prima vittoria in F1 (certamente non l’ultima) e lui si stavano rincorrendo dal Bahrain 2020, quando una serie di imprevisti gliel’avevano ingiustamente portata via. A quelle lacrime amare, provenienti da una serie di imprevisti malevoli, però, il destino ha rimediato. In Brasile, infatti, altri imprevisti – provvidenziali, questa volta – hanno fatto in modo che George potesse ottenere il suo primo gradino più alto del podio.

Nell’ in-lap, (il giro conclusivo dopo la fine della gara in cui il pilota riporta tranquillamente la sua monoposto in pit-lane, ndr) tutti questi ricordi hanno incominciato ad inondarmi” confessa Russell, i suoi grandi occhi azzurri ancora bagnati di lacrime ed incredulità.

Iniziamo con mia mamma e papà che mi portavano al karting, attraversando tutto il supporto che ho avuto dal resto della mia famiglia, la mia ragazza, il mio allenatore, il mio manager. Gwen, che è stata la prima a darmi l’opportunità di entrare nel programma con Mercedes, e James Vowles e Toto. Non posso ringraziare tutti abbastanza.”

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George Russell (Mercedes) nella sua W3 durante le prove libere di SIngapore 2022

In questo viaggio nel viale di ricordi, George ha dimenticato di ringraziare la persona più importante di tutti: se stesso. Perché è lui a non aver mai mollato, ad aver atteso in Williams la sua opportunità, a non aver abbassato la guardia e ad aver mantenuto la fiducia e la testa salda, con il suo solito autocontrollo, così raro in un ragazzo di quell’età.

Sono questi i momenti per cui vale la pena guardare la F1. E non poteva che accadere in un posto magico, pazzo e pieno di storia come il Brasile.


Autore: Silvia Giorgi silvia_giorgi5

Fonte Immagini: Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team

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