F1. Il pagellone semiserio/narcolettico del Froldi.
Non v’è nulla da dire per questo Gran Premio, e nulla diremo del fu glorioso team. Quell’armata Brancaleone ha turlupinato e illuso milioni di appassionati per tutto il globo terracqueo. Di nuovo. E lo fa da tre lustri. Quell’armata “invincibile” che avrebbe dovuto vincere il mondo. E invece s’è inabissata nella sua Caporetto da operetta, guidata da uomini bravi a distrarre ma assai meno a condurre. Sipario.
Non so se Don Menicali stesse compulsando febbrilmente la rete per cercare i dati dell’audience del Gran Premio del Messico, mentre quest’ultimo si avviava mestamente allo scontato epilogo. E neanche so se sia stato soddisfatto dello spettacolo soporifero che ha offerto la gara. Di certo, era davvero il giorno dei morti. E senza risurrezione. Red Bull che ormai fa la Mercedes, e Mercedes che la rincorre non potendola battere. Qualcuno direbbe che si tratta di un contrappasso dantesco. Perlomeno la W13 non si è trasformata in un cigno ma non è quell’oggetto misterioso di inizio mondiale.
Da quando la FIA ha avuto l’improvvida pensata di creare una direttiva, la famigerata TD039, il team rosso è scomparso e, soprattutto, la Red Bull ha messo le ali. Fa sorridere l’improvvida dichiarazione di TOMBAzis (omen nomen) quando, con grande sicumera, affermò che tale provvedimento tecnico fosse necessario per livellare il valore dei competitor. Da allora non solo non s’è livellato nulla, ma è parso chiaro che la direttiva forzata in nome della sicurezza, e caldeggiata da Toto (che poi poco ci ha guadagnato), era una banalissima scusa.
Sento da qui gli alti lai, davanti ai microfoni ridiventati amici, del nostro Egon Spengler svizzero. Tuttavia è curiosa questa cosa. Si lamenta di quanto sia cattiva la Federazione, di quanto sia matrigna, e poi quando si tratta di battere i pugni si dilegua più veloce di Flash. Insomma, è come sparlare alle spalle di qualcuno e poi, quando quello passa, salutarlo calorosamente. Non vi pare? Qualcuno mi spieghi perché…
Nel frattempo la Ferrari ha presentato la sua Hypercar 499P (leggi qui l’analisi tecnica) con la quale tornerà, nel prossimo anno, a correre nella 24 ore di Le Mans e nel mondiale WEC, assieme ad altri giganti. Curiosa la scelta di farlo mentre si stavano svolgendo le prove di F1. Un esperto anche passabile di marketing ti direbbe che non si può fare una cosa del genere, ma tant’è… quando si ha un presidente dimezzato o fantasma queste cose accadono.
Il ferrarista pessimista che è in me si è entusiasmato per questa nuova creatura di Maranello. Ma poi ho pensato che avrei avuto il rischio di passare da una Ferrari che non vince in F1 a una Ferrari che non vince nel mondiale prototipi. Ho espresso questo dubbio su Twitter e molti amici mi hanno fatto notare che gli uomini che si occupano della 499P sono di tutt’altra tempra e pasta dei corrispondenti a ruote scoperte. Non so se abbiano ragione, ma lascio un’apertura di credito. Che poi, io mi accontento di poco. Basta che non ci siano Egon Spengler Ignazio Ruota.
Max Verstappen. Voto: Cannibale. Batte il record di vittorie in una stagione mondiale, complice anche il calendario fitto e la risibile forza degli avversari. Ma ciò non può sminuire le gesta dell’olandese. Non è colpa sua se gli altri si auto sabotano e si suicidano.
Red Bull. Voto: E che, è colpa nostra?! (lo ha detto Marko). Io sono straconvinto che i bibitari facciano gli scongiuri e chiedano l’intervento di un po’ tutte le divinità esistenti per avere anche l’anno prossimo la Ferrari come contendente al titolo. Perché sarebbe certo che si potrebbero portare i mondiali a casa a neanche metà del mondiale. Dite che esagero?
F1/Horner l’attore: l’ira funesta della FIA si abbatte su Red Bull
Le lamentazioni di Horner. Voto: premio Oscar ex aequo con Totone. Dopo l’Iliade di Omero e i canti di Ossian non poteva mancare il classico targato Red Bull. Horner che si strappa i capelli e geme disperato per la terribile punizione inflitta da Giove. Un buon oratore deve essere convinto lui per primo delle cose che dice. Soprattutto se non ci crede. Ammetto che sto ancora piangendo per le toccanti parole dello “spice boy“.
E’ stata la stessa sensazione che ho provato quando Totone, urbi et orbi (nel senso di ipovedenti, vedi Fia), ha parlato del terribile mal di schiena di Lewis che in effetti, uscito dalla monoposto in quel di Baku, sembrava un vecchietto a cui mancava solo l’estrema unzione. Devo dire che anche l’eptacampione è un grande attore. D’altronde a suo tempo s’era inventato di essere a Disneyworld mentre con un casco nero faceva i famigerati testi Pirelli illegali del 2013. Un’interpretazione, anche quella, da Oscar!
Hamilton. Voto: eppur si muove. Prova convincente. Piano piano Lewis ha ripreso il bandolo della matassa, come la sua scorbutica monoposto.
Alonso. Voto: la sfiga ci vede benissimo.
Ricciardo. Voto: Chi l’ha visto? L’ombra del pilota che fu. Mi ha immalinconito questa sua discesa verticale verso l’irrilevanza.
Ferrari 499P. Voto: bellissima. E speriamo più fortunata delle ultime monoposto made in Maranello.
Perez. Voto: perdente. Ci teneva a fare bella figura in casa. Non c’è riuscito. E Lewis Hamilton è riuscito a tenerselo dietro con una mescola di svantaggio (hard contro medium) per quasi metà gara.
Hamilton che aspettava che Max facesse un nuovo pit stop. Voto: Aspettando Godot. E niente, sta ancora aspettando…
P.S.
Coraggio, mancano solo due Gran Premi. Ferrari è ancora in tempo per perdere il secondo posto nel mondiale costruttori…
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
