Ferrari è oramai da tempo proiettata alla stagione di F1 2023. Per stessa ammissione del team principal Mattia Binotto, lo sviluppo della F1-75 è stato congelato in netto anticipo rispetto a Red Bull e Mercedes. Il prematuro freeze sugli update della rossa può essere ricondotto principalmente a due fattori.
Gli uomini di Maranello hanno valutato la RB18 irraggiungibile in chiave mondiale e in secondo luogo, l’area tecnica potrebbe aver appreso nel corso della stagione che l’auto modenese, grazie alla sua particolare veste aerodinamica, non si prestava a grossi margini di sviluppo. Le suddette ipotesi potrebbero aver convinto i tecnici a virare senza rimpianti verso il progetto 675 in prossimità della pausa estiva.
Nel corso della stagione appena conclusa diverse squadre hanno modificato le linee basi progettuali verso un design simile alla regina incontrastata del mondiale: la Red Bull firmata da Adrian Newey. Le aree nevralgiche delle nuove wing car, sidepod e fondo, risultano infatti le parti più “corrette” dagli aggiornamenti.
La ricerca si concentra sull’interazione dei flussi tra la superficie della monoposto e il fondo vettura, elemento chiave nell’innalzare le prestazioni. Riuscire ad utilizzare setup che garantiscono una minore altezza dal suolo, di conseguenza, ottimizza il funzionamento del sotto vettura, con i canali Venturi che proporzionano maggiore all’auto.
Il Cavallino Rampante ha cercato di indirizzare lo sviluppo della F1-75 sulla ricerca dell’efficienza aerodinamica, indispensabile per poter conferire alla rossa una maggiore velocità di punta. Nel corso dell’intera stagione si è apprezzato il basso drag della RB18, vantaggio enorme soprattutto con l’attivazione del DRS.
Ferrari ha cercato di limitare questo gap con assetti talvolta estremi, buoni per il giro secco, ma inevitabilmente inadeguati sulla distanza di gara. Basti pensare alla tappa di Monza dove Red Bull poteva concedersi il lusso di utilizzare un assetto più carico rispetto alla rossa, mossa vincente sulla distanza dei 300 km in gara.
A margine dei ragionamenti espletati, cosa possiamo aspettarci dal progetto 675? La F1-75 è nata molto, al netto delle tematiche relative al porpoising, fattore che ha consentito di sbaragliare la concorrenza nelle prime fasi della stagione.
Tuttavia il progressivo alleggerimento della RB18, gli up date e la direttiva TD039 hanno evidenziato la superiorità della vettura austriaca. A questo punto altri quesiti sorgono spontanei: la rossa 2022, come ad esempio lo è stata la SF70H per la SF71H, sarà la capostipite delle prossime monoposto modenesi? E inoltre, il congelamento prematuro sullo sviluppo di questo mondiale può nascondere una rivisitazione del concept aerodinamico?
F1. Ferrari 675: Ferrari è partita da un foglio bianco?
Il freeze sugli aggiornamenti, molto anticipato rispetto ai competitor, potrebbe anche essere inteso come una bocciatura della filosofia progettuale sul lungo periodo. In sostanza una veste aerodinamica da cui è stato estratto il massimo potenziale. Osservando il piano di sviluppo nel corso della stagione, infatti, l’unico package consistente di aggiornamenti è stato introdotto in Spagna.
L’empasse tecnica verificatasi con l’introduzione del nuovo fondo in Francia, per di più, ha sostanzialmente bloccato la crescita della regina senza corona di Maranello. Da questa prospettiva potrebbe essere lecito ipotizzare che la 675 rappresenterà un taglio netto rispetto al progetto 2022.
Secondo questo scenario l’equipe diretta da Enrico Cardile potrebbe aver sfruttato tale congelamento per dedicare la gran parte degli sforzi per analizzare e simulare i vantaggi della veste aerodinamica Red Bull. L’eventuale convergenza della rossa verso tali dettami aerodinamici, pertanto, non è un’ipotesi da scartare a priori.
Dalla storica scuderia italiana, come di norma succede, non trapelano molte informazioni. L’ingegnere di origine svizzera, attraverso una recente intervista, ha fornito qualche dettaglio di alto livello in merito al progetto 2023:
“La vettura sarà senza dubbio differente da quella attuale, ma non stravolgeremo i concetti di base della F1-75, non assomiglierà a una Red Bull né tanto meno a una Mercedes. Tuttavia dovremo gradarci da entrambe perché saranno senza dubbio fortissime”.
Frasi, quelle di Mattia Binotto, che fanno volare l’immaginazione sul prossimo futuro, nutrendo le speranze e i sogni del popolo ferrarista abbracciando una chiara consapevolezza: nel 2023 l’unico obbiettivo possibile riguarda la lottare per la conquista dei titoli mondiali. Senza se e senza ma…
Autore e infografiche: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: Scuderia Ferrari