La prima giornata di F1 a Yas Marina si è conclusa. La storica scuderia Ferrari ha messo in atto un studio sulle configurazioni. I tecnici del Cavallino Rampante sanno bene che su questo tracciato l’efficienza gioca un ruolo importante. Tuttavia, diminuire il drag attraverso l’utilizzo delle ali scompensa il livello di carico.
Per questa semplice ragione, come abbiamo potuto vedere attraverso l’analisi on board, scritto dettagliato fruibile a questo link, la natura della F1-75 è venuta meno producendo sottosterzo, abbassando la trazione e, di conseguenza, aumentando in maniera esponenziale un “difetto” che di base la rossa evidenzia sin dall’estate: il degrado gomme.
F1. Gp Abu Dhabi 2022/Fp2: Ferrari vs Red Bull
Attraverso l’analisi telemetrica odierna della seconda sessione di prove libere, possiamo prendere in esame i dati estrapolati dal GPS, utili per commentare il comportamento della vettura modenese nell’arco della tornata. Iniziamo con il compare su Red Bull, dove possiamo apprezzare le prestazioni delle auto nei micro settori.
In questo caso abbiamo suddiviso la pista in ben 90 segmenti. Il grafico in alto mette in luce un trend già ampiamente visto nelle prime gare del campionato. Le zone ad alta velocità di percorrenza sono territorio RB18 mentre, dando un’occhiata ai tratti più guidati, la F1-75 è in grado di fornire un handling migliore.
Considerando che siamo solo a venerdì e solitamente le mappature della power unit restano alquanto blande, in Red Bull manca ancora quella solita potenza che le permette di dominare completamente ogni zona rapida del tracciato.
A margine di tale riflessione, va comunque sottolineato come il grafico risulti parecchio segmentato e le solite differenze che abbiamo apprezzato su altre tipologie di piste al momento non sono presenti.
Passiamo ora ad analizzare, con una visione di insieme più ampia, l’evoluzione del gap tra Charles Leclerc e Max Verstappen durante la loro tornata più veloce. Sotto questo aspetto risulta molto interessante notare come, sin dalla prima curva del tracciato, il ferrarista perda più di un decimo.
Ritardo accumulato che resta pressoché invariato sino alla staccata di curva 6. Poi, in fase di frenata alla 8, il delta tra i due si riduce improvvisamente ma, subito dopo, torna a salire assestandosi in maniera definitiva sui 3 decimi. Differenza cronometrica con la quale di fatto si è concluso il giro di simulazione della qualifica.
Tornando a curva 1 si ripropone un elemento che di fatto spiega le caratteristiche delle vetture prese in esame, scenario anch’esso molto familiare durante il mondiale 2022. Il giovane talento di Hasselt, di fatti, è in grado di ritardare molto la staccata.
Tale prerogativa è supportata dalla grande stabilità della RB18, monoposto che sa gestisce al meglio la transizione da alta a bassa velocità, fenomeno che avviene quando il pilota va sui freni. Al contrario, l’ex Alfa Romeo riesce a produrre una trazione superiore da centro curva in poi.
Una situazione alquanto similare si riscontra all’inizio del secondo settore di Yas Marina, per essere precisi in curva 5. Questa particolare piega ubicata prima di una lunga retta, può tranquillamente essere definita come un sorta di tornante da percorrere a media bassa velocità.
Nella fase di accelerazione pero, la caratteristica principe della vettura modenese non riesce ad imporre la propria forza. Basta esaminare la traccia per capire come, in questo caso, la monoposto di Maranello non sia capace di generare la solita trazione ripetendo lo spunto precedente.
Arriviamo quindi alla curva più lenta della pista, in concreto la numero 6 del percorso arabo. Questa volta, al contrario di quello che abbiamo visto in precedenza, è la rossa di Leclerc a trovare un punto di frenata decisamente più ritardato.
A ruote dritte, la monoposto del Cavallino Rampante genera una una stabilità ben superiore. In fase d’uscita però il gap torna a salire, in quanto la numero 16 non riesce ad avere una trazione migliore. Se guardiamo i micro settori, è proprio qui dove Red Bull guadagna tempo prezioso.
Infine andiamo ad vedere cosa accade nel T3, settore “zeppo” di curve lente. La Ferrari, in teoria, in questo tratto dovrebbe fare la differenza. Tuttavia ciò non accade. La F1-75 guadagna qualcosa in accelerazione, ma non in maniera eccessiva. Il motivo è presto spiegato: le mescole troppo “calde” hanno pregiudicato il grip totale dell’auto.
In accelerazione la rossa riesce a guadagnare un decimo per poi andare a perdere tutto negli allunghi. Un qualcosa di strano e inedito. Segno che, con ogni probabilità, il T3 deve ancora essere sistemato. Il sottosterzo visto attraverso gli on board, oltre che dal surriscaldamento delle mescole, è probabilmente causato da una configurazione ancora non ottimale in termini di bilanciamento.
F1. Gp Abu Dhabi 2022/Fp2: Ferrari vs Mercedes
Oltre al consueto compare con Red Bull, mettiamo ora a confronto la prestazione del ferrarista con quella della Mercedes, rivale molto agguerrita in questo finale di campionato, capace di dominare e vincere l’ultimo Gran Premio del Brasile.
A tal proposito, la telemetria ci aiuta a capire le carenze dell’auto italiana se messa a paragone con le redivive frecce d’argento. Le successive immagini vanno a raffrontare le prestazioni tra George Russell e Charles Leclerc.
Nel primo settore Mercedes arriva alla prima staccata con una velocità maggiore. Parliamo di un delta di circa 6 km/h. La W13 ritarda la frenata, ma le due auto portano a centro curva la stessa velocità. Poi, in trazione, la Ferrari ha qualcosa in più e riesce a scappar via.
Infatti, alla staccata di curva 5, Charles arriva con un delta a favore di 4km/h. Questa porzione di pista è molto importante perché immette su di un rettilineo molto lungo. La performance dei due in entrata è simile, ma in uscita la F1-75 riesce a scaricare molto meglio tutti i cavalli della power unit. Poi, man mano che passano i metri, il delta di velocità si assottiglia.
Nel secondo settore il compare suggerisce un andamento piuttosto similare in curva 6/7, anche se in staccata è la W13 a racimolare un vantaggio. Successivamente non ci sono grosse differenze in curva 8 dove, malgrado George ritardi la frenata, non guadagna pressoché nulla in trazione. In questo punto il britannico è ancora virtualmente dietro alla Ferrari.
Nel terzo settore cambia tutto però, proprio per questo diciamo che la Ferrari deve curare meglio il T3 con l’assetto meccanico. Maggior trazione in alcune curve, è vero, ma nel complesso la F1-75 perde terreno nei confronti della Mercedes. Sebbene il gap su Russell vada poco a poco diminuendo, il britannico conclude il giro migliorando di circa un decimo il crono del monegasco.
Autori e grafici: Arcari Alessandro – @berrageiz – Niccolò Arnerich – @niccoloarnerich