mercoledì, Dicembre 18, 2024

Red Bull è sicura: la penalità non cambierà le carte in tavola nel 2023

Tra i fatti salienti del campionato di F1 2022 c’è stata di certo la questione budget cap. Una vicenda che non si riferisce direttamente alla pista ma che su essa potrà avere risvolti concreti nella stagione che inizierà il 5 marzo prossimo. Cosa è successo e quali sono le sanzioni comminate è argomento ampiamente dibattuto. Quel che resta un po’ più oscuro è ciò che è accaduto nelle settimane in cui la FIA ha rinviato una sentenza che sicuramente doveva giungere molto prima. Anche perché la revisione fiscale della scuderia di Milton Keynes (e delle altre nove partecipanti) era iniziata a marzo.

Il continuo procrastinare dell’ente federale, nonostante le evidenze probatorie fossero ormai di dominio pubblico, non ha fatto altro che alimentare una ridda di voci che hanno avvelenato un clima già di suo “radioattivo”. Il presidente del gruppo dirigente con sede a Place de la Concorde, Parigi, ha cercato di fare luce su una parte del processo decisionale che ha portato all’emanazione di una sentenza che non ha messo tutti d’accordo.

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Chris Horner (Oracle Red Bull Racing) e Mohammed Ben Sulayem (Presidente FIA) a colloquio al muretto box del team inglese

F1. Ben Sulayem ha evitato un “bagno di sangue”

L’ex rallista emiratino ha infatti ammesso che le altre scuderie, guardandosi bene dal fare nomi o riferimenti espliciti ottemperando al suo ruolo di manager superpartes, chiedevano pene ben più severe. Una sorta di “bagno di sangue” in stile Quentin Tarantino per i rei che avrebbero tratto vantaggi superiori al “fastidio” generato da una riduzione del 10% delle ore di lavoro sul modello 2023 e dai sette milioni di dollari di multa che Red Bull può reperire da altri fondi esterni al budget globale.

Ciò che manca a questa sentenza è un riflesso sportivo sia sull’anno in cui è stata commessa la leggerezza, sia negli anni a venire. Nessun punto decurtato, nessun risultato riscritto. Economicamente è una pena blanda, come abbiamo avuto modo di dire. Resta l’afflizione tecnica i cui esisti andranno valutati nell’arco del prossimo mondiale.

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Mohammed Ben Sulayem – Presidente FIA

Credo che ci sia stato un equilibrio tra le penalità finanziarie e quelle sportive (quali?) inflitte alla Red Bull. Ma abbiamo imparato molto dal processo e una grande revisione è in corso perché eravamo nel primo anno del tetto ai costi – ha piegato il dirigente – Secondo le altre grandi squadre siamo stati leggeri nella penalizzazione. In termini di sanzione, alcuni di loro volevano che Red Bull venisse impiccata. Volevano vedere il sangue. Quindi dove tracciamo la linea? Dobbiamo essere equi“.

E poi l’ammissione sull’inaccettabile lentezza del processo sanzionatorio: “L’unica cosa che vorrei dire è che ciò che abbiamo fatto a settembre – ottobre dovrebbe essere fatto prima. Ma poiché è il primo anno, abbiamo imparato molto e stiamo ancora imparando. È meglio chiudere tutto maggio e non solo a ottobre“.

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il settantanovenne austriaco Helmut Marco, consulente del team Oracle Red Bull Racing

F1. Helmut Marko suona la carica

Le pene saranno uno scoglio insormontabile per Milton Keynes o si tratterà di una staccionata bassa da saltare a piè pari? Leggendo le parole di Helmut Marko, il team potrebbe essere in grado di assorbire il colpo rimanendo in cima alla categoria anche nel 2023.

La squadra ha fatto un lavoro eccellente – ha riferito l’ex pilota a Servus TV facendo un bilancio dell’annata chiusasi domenica scorsa – Entrambi i piloti hanno fornito prestazioni super e sarà difficile per noi ripeterci il prossimo anno. Dopo le prime tre gare eravamo a 46 punti di distacco e lo stesso Verstappen disse che gli sarebbero servite 35 o 36 gare per recuperare. Ma poi abbiamo avuto una chiara inversione di rotta e abbiamo trasformato una vettura in sovrappeso e difficile da mettere a punto, in una macchina che è andata bene ovunque. Tranne in Brasile“.

E poi la chiosa sulle conseguenze tecnico-sportive della penalità comminata da Parigi: “La penalizzazione? Significherà che ogni test dovremo svolgerlo nella galleria del vento. Ma siamo già relativamente ottimisti che saremo davanti. E poi la fiducia di Verstappen cresce sempre di più“. La concorrenza che spera di approfittare dello scenario è avvertita…


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1,
 Oracle Red bull Racing

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